Acantide era la figlia di Autonoo e di Ippodamia.Fin da bambina si era rivelata di una bellezza fuori dal comune, ma suo padre, disprezzando la qualità della bellezza che gli dei le avevano donato, le diede il nome di Acantide, perché i suoi campi, vastissimi ed incolti, non producevano altro che gli spinosi fiori dell'acanto.
Un giorno suo fratello Acanto portò i cavalli del padre al pascolo, ma, alla sera, quando giunse l'ora di riportarli a casa, essi si rifiutarono di seguire il padrone e si imbizzarrirono, diventando furiosi.
Il ragazzo tentò di calmarli, ma fu tutto inutile...gli animali lo uccisero, schiacciandolo sotto i loro zoccoli.
Gli dei ebbero pietà della sua giovane vita, stroncata dal fato crudele, e lo trasformarono in cardellino.
Acantide, quando seppe della morte del fratello, cominciò a piangere per la disperazione e la dea Giunone, avendo compassione della povera fanciulla, decise di mutare anche lei in cardellino....cosicché potesse volare sempre insieme al suo adorato fratello.
Un altro mito relativo ad Acantide narra invece che ella era una ninfa amata da Apollo.La ragazza non ricambiava assolutamente i sentimenti del dio e, quando quest'ultimo, un giorno, tentò di rapirla, ella reagì duramente, graffiando il volto del dio del sole.
Come conseguenza, il dio la trasformò in una pianta spinosa, ma che ama moltissimo il sole....appunto l'acanto.