Le morti più assurde dell'antica Grecia pt 2

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Diogene

Diogene visse tra il 400 e il 300 a.C circa e entrò a far parte del gruppo dei cinici.
Di lui si raccontano molti aneddoti relativi al suo caratteraccio.
In un'occasione entrò in casa di un nobile molto ricco e, vedendo tutte le meraviglie e le ricchezze di quella abitazione, sputò in faccia al padrone di casa, giustificandosi con il fatto che non aveva trovato un altro punto della casa abbastanza brutto dove poter sputare.
Visti i precedenti, ci si aspetterebbe che Diogene abbia fatto una brutta fine per via della sua lingua lunga. In realtà, gli storiografi ci raccontano che decise di suicidarsi trattenendo il respiro.

 In realtà, gli storiografi ci raccontano che decise di suicidarsi trattenendo il respiro

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Metrocle

Anche Metrocle faceva parte della corrente dei cinici, ma la sua semplicità di pensiero gli permise di sopravvivere senza grandi problemi.
L'unico suo inconveniente avvenne quando, molto giovane, venne mandato alla  scuola di Cratete, cinico dal carattere d'acciaio.
Durante gli esercizi ginnici al giovane Metrocle scappò un peto inaspettato e decise di lasciarsi morire di fame per la vergogna.
Cratete, però, non voleva saperne di queste sciocchezze e, a modo suo, lo convinse a tornare alla vita senza troppe cerimonie. Il cinico visse fino a tarda età quando, stanco della vecchiaia, decise di strangolarsi con le proprie mani

Platone

Platone fu un grande filosofo, che rinnovò il pensiero greco e, insieme ad Aristotele, influenzò tutta l'evoluzione filosofica occidentale successiva.
Per quanto famoso, importante, onorato e rispettato fosse, non morì in modo dignitoso nè lasciando una frase ad effetto.
Una notte, alla veneranda età di ottantadue anni, camminando verso non si sa quale meta, inciampò e morì affogato in una tinozza d'acqua

 Una notte, alla veneranda età di ottantadue anni, camminando verso non si sa quale meta, inciampò e morì affogato in una tinozza d'acqua

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Eraclito

Si narra che Eraclito, dopo aver passato l'ultima parte della sua vita in mezzo alla natura ,si ammalò di idropisia, una malattia che lo fece gonfiare, perché il corpo non poteva più eliminare i liquidi.
Eraclito detestava i medici e, messosi a parlare con loro tramite enigmi, quando questi non capirono cosa volesse, li mandò a quel paese e cercò di curarsi da solo.
Secondo alcune fonti si immerse nello sterco per far evaporare l'acqua, secondo altri si fece spalmare di sterco e rimase al sole.
In ogni caso, così conciato, i suoi cani non lo riconobbero e lo sbranarono.

Crisippo

Crisippo fece parte della corrente degli Stoici.
Un aneddoto racconta che un giorno un asino si mangiò un'intera cesta di fichi. Per scherzo il filosofo disse ai servi di dargli anche una bottiglia di vino. Vedendo l'animale barcollare per il cortile, dopo aver bevuto il vino, rise così tanto che cadde morto a terra.

Pirrone

Pirrone fu uno dei più imperturbabili filosofi scettici e, appunto per questa sua caratteristica, non mancano aneddoti sulla sua insensibilità nei confronti della vita.
Il più famoso riguarda una sua passeggiata con il maestro Anassarco.
Mentre i due stavano discutendo, il maestro cadde in un fosso melmoso.
Pirrone non si scompose e continuò a camminare parlando come se nulla fosse. Quando Anassarco lo raggiunse, si complimentò con lui per l'impassibilità dimostrata. Riguardo alla sua morte non vi sono degli aneddoti precisi.
Si dice, infatti, che Pirrone sia sopravvissuto fino alla veneranda età di novanta anni perché i suoi discepoli non lo perdevano di vista un solo istante. La sua imperturbabilità era tale che agiva senza curarsi minimamente di ciò che lo circondava, fossero carri, animali, persone o altro. Nell'unico momento in cui venne lasciato solo morì, probabilmente investito da un carro.

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