La storia di Mida

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Dopo che Mida, re della Frigia, ospitò Sileno, amico di Bacco, il dio, per ringraziarlo, gli concesse di chiedere ciò che voleva come ricompensa.

Quello, assai avido di oro, domandò che tutto ciò che toccasse diventasse oro.

Tornando a casa volle subito sperimentare in che modo il dio avesse ascoltato la sua richiesta e toccò i rami di un albero, che all'istante divennero d'oro.

Toccò poi un sasso e anche questo divenne d'oro.

Anche le porte del palazzo del re, che aveva toccato con la mano per aprirle, furono mutate in oro.

Mida fu molto contento del dono ricevuto da Bacco, ma la contentezza durò poco.

Infatti, di sera, quando si sedette a tavola per cenare, prese del pane, ma subito questo si mutò in oro.

Il re non riuscì nè a mangiare nè a bere e si rese conto di quanto fosse stato stupido a chiedere un simile dono.

Quindi tornò da Bacco e lo pregò di essere liberato dal potere di trasformare in oro tutto ciò che toccava.

Il dio acconsentì alla richiesta e gli fece immergere le mani nel fiume Pattolo le cui acque, da allora, divennero colore dell'oro.

Il dio acconsentì alla richiesta e gli fece immergere le mani nel fiume Pattolo le cui acque, da allora, divennero colore dell'oro

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