Ciparisso

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Ciparisso era un bellissimo giovane di Ceo.

Egli amava molto un cervo e con lui divideva le corse e le battute di caccia.

Un giorno, però, mentre era in un bosco, fu richiamato da un fruscio e, benché avesse il sole negli occhi, lanciò il giavellotto in direzione del luogo da cui aveva sentito provenire il suono, convinto che si trattasse di un animale.

Terribile fu il suo dolore, quando si accorse di aver colpito il suo cervo e di averlo ucciso.

Terribile fu il suo dolore, quando si accorse di aver colpito il suo cervo e di averlo ucciso

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Ciparisso divenne inconsolabile e il ricordo del suo amico morto lo accompagnava sempre.

Cominciò, poi, ad invocare Apollo e a supplicarlo di donargli la morte perché non poteva più sopportare di vivere con il dolore che sentiva nel cuore.

Il dio lo ascoltò e decise di dargli la morte e la vita nello stesso tempo.

Mutò infatti Ciparisso in un cipresso, un albero sempreverde, che, da allora, divenne il simbolo del dolore e del senso che la morte dona alla vita

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Mutò infatti Ciparisso in un cipresso, un albero sempreverde, che, da allora, divenne il simbolo del dolore e del senso che la morte dona alla vita.

Mutò infatti Ciparisso in un cipresso, un albero sempreverde, che, da allora, divenne il simbolo del dolore e del senso che la morte dona alla vita

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