Essendo sua sorella Progne andata sposa a Tereo, re di Tracia, Filomela, che l'amava moltissimo, volle andare a raggiungerla e si fece accompagnare nel viaggio dal cognato.
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L'uomo, però, giunto in un paese remoto e sconosciuto, la chiuse in un castello, la violentò e, affinché non potesse accusarlo, le tagliò la lingua, lasciandola in custodia ad alcuni servi.
Alla moglie Progne disse che sua sorella era morta.
Filomela, non potendo narrare alla sorella quello che era avvenuto, ne ricamò la scena sopra un panno e lo mandò a Progne.
Ella allora, quando seppe cosa il marito aveva fatto, per vendicarsi di lui, uccise il proprio figlio Iti e, durante una festa sacra a Bacco, ne fece cuocere le carni per poi presentarle a tavola a Tereo.
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L'uomo le mangiò senza accorgersi di nulla, fino a quando, verso la fine del pranzo, comparve nella sala Filomela che gettò sulla tavola la testa del fanciullo ucciso.
Tereo capì ciò che era successo, corse a prendere le armi e, dato che la moglie e la cognata erano salite sopra una nave, si lanciò al loro inseguimento.
Prima, però, che potesse raggiungerle, gli dei mutarono Progne in rondine, Filomela in usignolo, Iti in cardellino e Tereo in sparviero.