Arione fu un suonatore di cetra famoso nei tempi antichi ed era originario dell'isola di Lesbo.Il re di Corinto, Periandro,lo invitò da lui perché lo apprezzava molto come artista e Arione si trattenne a lungo nella città greca.
In seguito decise di andarsene per visitare le famose terre di Sicilia e d'Italia.
Quando giunse là, deliziò con la sua musica le orecchie e lo spirito di tutti gli abitanti delle città che incontrava.
In seguito, poi, carico di soldi e di ogni bene materiale, decise di ritornare a Corinto e, per farlo, scelse una nave e dei marinai corinzi, in quanto più conosciuti e più amichevolmente disposti verso di lui.
Lo storico greco Erodoto narra che quei Corinzi, accolto Arione e spinta la nave in alto mare, avidi di bottino e di denaro, presero la decisione di uccidere l'artista.
Egli, rendendosi conto della sua imminente rovina, consegnò il denaro e tutti i suoi beni ai marinai perché se li tenessero e li pregò di risparmiargli solo la vita.
Gli uomini della nave si astennero dall'ammazzarlo con le loro mani, ma gli ordinarono di buttarsi in mare.
L'uomo, allora, terrorizzato, persa ogni speranza di sopravvivenza, espresse un ultimo desiderio prima di morire, quello di poter indossare tutti i suoi vestiti, di prendere la cetra e di cantare un canto, come conforto di quella sua sventura.
Ottenne ciò che aveva chiesto e vestito secondo il suo costume, cantò con voce altissima un canto.
Dopo aver fatto ciò si gettò nel mare profondo con la sua cetra.
Riuscì a rimanere a galla per poco tempo, poi, rendendosi conto di non poter più resistere si abbandonò alla corrente.
Stava per esalare l'ultimo respiro, quando si sentì scuotere e, non appena riuscì ad aprire gli occhi, si sentì sollevato da qualcosa.
Si trovò così sul dorso di un delfino che cominciò rapidamente a nuotare.
L'animale lo condusse fino alla spiaggia di Corinto e lo depositò sul bagnasciuga.
Arione ringraziò con una carezza il delfino e si avviò verso il palazzo del re.
Quest'ultimo, vedendolo bagnato e con i vestiti incrostati di salsedine, gli chiese cosa gli fosse successo.
Il cantore raccontò ogni cosa al re, ma quest'ultimo non credette ad una sola parola e lo fece gettare in carcere, credendo che gli avesse mentito.
Tuttavia interrogò in segreto i marinai che nel frattempo erano approdati a Corinto.
" Avete forse sentito qualcosa a proposito di Arione nelle città da cui siete venuti?" chiese loro il sovrano.
Quelli risposero:
" L 'uomo è in Italia ed è ricco e felice "
Allora il re, avendo capito che Arione non aveva mentito, lo fece liberare e i marinai pagarono con la vita ciò che avevano fatto.