Deucalione e Pirra erano due giovani sposi e si erano trasferiti dalla gelida Scizia per stabilirsi ai piedi del monte Parnaso in Tessaglia.
Lì regnavano con grande benevolenza, sforzandosi di dare al loro popolo benessere e serenità.
I loro sudditi, però, ritenendosi pari agli dei, si erano insuperbiti e si comportavano con grande arroganza ed egoismo.
Mentre un tempo si accontentavano dei frutti che la Terra dava loro spontaneamente, prendendone ciascuno quanto era sufficiente per una vita semplice, adesso i più forti si impadronivano di tutto quanto a scapito dei più deboli.
Si fissarono allora i confini dei poderi e si promulgarono delle leggi per stabilire delle regole e punire i trasgressori.
Tutto però si rivelò inutile.
Si scatenarono prepotenze, tradimenti, violenze di ogni genere: infine gli uomini si armarono e si affrontarono in guerre sanguinose.
A questo punto Zeus si adirò e prese la decisione di distruggere il genere umano, sommergendolo con un diluvio.Nessuno si sarebbe salvato da quella terribile punizione, tranne Deucalione e Pirra, lui re giusto e generoso, lei donna saggia e pia.
Su esortazione di Zeus essi si fabbricarono una barca e, dopo aver galleggiato per i nove giorni del diluvio, si misero in salvo sulla vetta del Parnaso.
Dopo che l'acqua si fu ritirata, scesero dal monte e si avviarono verso un tempio dove l'oracolo della dea della giustizia li esortò a raccogliere le ossa della Gran Madre e a gettarle alle loro spalle.
I due sposi si guardarono stupiti e disorientati, poi la mente di Deucalione si illuminò: le ossa della Gran Madre erano le pietre della terra, intesa come madre di tutti.
Così le raccolsero e si affrettarono a gettarle dietro di sè: quelle lanciate da Deucalione si trasformarono in uomini, quelle gettate da Pirra diventarono donne.
Così la Terra si ripopolò.