Sisifo, invece di accettare la propria sorte, ingiunse alla moglie, prima di morire, di non tributargli gli onori funebri.Quando arrivò negli Inferi, Ade si informò sul motivo per il quale egli non fosse giunto nel suo regno nel modo consueto.
Sisifo, allora, si lamentò dell'empietà della moglie e finì per commuovere il dio, tanto da ottenere il privilegio di tornare sulla Terra per punirla.
Una volta giunto sulla Terra, però, riuscì a rimanervi e a vivere fino a tarda età.
Quando egli morì veramente, gli dei vollero evitare che Sisifo potesse fuggire ancora ed escogitarono per lui un compito che non gli lasciasse alcuna possibilità di andarsene.
Il castigo che attribuirono a lui fu molto singolare.
Egli doveva far rotolare continuamente un masso enorme, mentre risaliva un pendio scosceso.
Dopo che il masso giungeva alla sommità, subito ricadeva giù, come se fosse trascinato dal suo stesso peso e così il tormento di Sisifo doveva ricominciare, senza mai esaurirsi.
Proprio da questo mito nacque l'espressione " fatica di Sisifo", per indicare un lavoro estenuante e senza fine.