Domicio: dio che si invocava nelle nozze, affinché la moglie restasse fedele al marito.Ecaerge: figlia di Borea e di Orizia. Le zitelle le consacravano i capelli nella speranza di trovare un marito.
Buclopo : dio delle mosche.
Calunnia: divinità malefica, che gli Ateniesi chiamavano " diabolè" da cui deriva il nome diavolo. Richiedeva numerosi sacrifici affinché non nuocesse.
Brizo: dea del sonno e dei sogni e, come tale, adorata ovunque. Bisognava invocarla affinché non mandasse incubi durante il riposo notturno.
Giano: figlio di Apollo e di Creisa, bellissima figlia di Eretteo.
Fu re della antichissima Italia e ospitò Saturno, quando il vecchio dio fuggì per sottrarsi alle persecuzioni del figlio Giove.
Il luogo dove Saturno si nascose fu chiamato Lazio ( da latere, in latino, che significa nascondersi).
Come premio per la sua ospitalità Giano ebbe in dono una grande prudenza e la facoltà di vedere nel futuro come nel passato.
Di qui le due facce delle statue di Giano.
Giano era anche il dio delle porte e i suoi santuari si trovavano nei crocicchi o alle porte della città.
Veniva invocato nelle ore mattutine e il primo giorno del mese e a lui era consacrato il mese di Gennaio.
I templi a lui dedicati erano molti a Roma, ma il più grande era quello situato nel foro, dedicatogli dal re Numa Pompilio.
In tempo di guerra le porte di questo tempio erano sempre aperte e venivano chiuse solo in tempo di pace.Manturna: dea a cui i Romani si rivolgevano, affinché la sposa nuova di affezionasse alla casa del proprio marito e non se ne andasse in giro a civettare con altri uomini.
Cloacina: dea dei Romani che proteggeva le fognature. Alcuni dicono che sia un epiteto di Venere datole dai Romani, derivante dal fatto che la statua di Venere, che così veniva chiamata, fu trovata in una cloaca.
Altri, invece, sostengono che fosse la dea dei rifiuti e non Venere.Fabulino: divinità a cui si facevano, a Roma, delle offerte quando un bimbo cominciava a parlare.
Laverna: dea protettrice dei ladri, rappresentata sotto forma di un corpo senza testa.
Nenia: nome della dea che assisteva i moribondi. Era particolarmente onorata dai vecchi, in onore dei quali si cantavano lugubri canti, quando il morente entrava in agonia.
Spesso questi canti commemorativi erano affidati alle prefiche, donne che piangevano e recitavano elogi, venendo pagate un tanto all'ora.