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Jace

Siamo nel bel mezzo di una conversazione di macchine,corse e scommesse quando sento una mano toccarmi la spalla. Per un istante penso sia lei,ma poi mi volto e vedo quel volto così simile al mio

"Jace,che stai facendo?" mi scruta attentamente

"bevo fratello,vuoi aggiungerti a noi?"

mi rivolgo a Nash "un bicchiere anche per il mio fratellino"

"no,non voglio niente" rifiuta lui "dobbiamo andare Jace"

scoppio in una risatina "non sei mio padre,faccio quel cazzo che voglio"

lo guardo e un'improvvisa irritazione mi percorre le vene "vattene con quella troia della tua ragazza" sibilo

I suoi occhi si riempiono di rabbia "non chiamarla così" 

mi alzo dallo sgabello e mi piazzo davanti a lui accennando il mio solito ghigno di sfida "continui ad illuderti che sia una brava ragazza,svegliati fratello,lo sai anche tu che è solo una puttana del cazzo"

"Chiudi quella cazzo di bocca" ringhia

"cos'è Jared,vuoi picchiarmi? Fallo,ti prego" scoppio a ridere sprezzante

"non sai quello che dici" cerca di calmarsi,con scarso risultato

"sai,è proprio questo che non sopporto di te" stringo i pugni "con il tuo bel faccino,lo sguardo innocente,il comportamento da bravo ragazzo fai cadere tutti ai tuoi piedi,e ti porti via tutto,mamma,papà,la nostra famiglia,Kathe" ringhio "ma lo sappiamo entrambi che in realtà tu non sei migliore di me"

"io non ti ho portato via niente"

perdo il controllo,e l'alcol di sicuro non mi aiuta a contenere la rabbia "sì cazzo! L'hai fatto! Mi hai portato via tutto e poi te ne sei andato anche tu!" urlo

abbassa lo sguardo

"è per lei vero?" mi guarda dritto negli occhi " è per lei che ti sei ridotto così Jace?"

per un secondo sono tentato di dirgli di sì,di raccontargli tutto,di farlo soffrire in modo che capisca come mi sono sentito in tutti questi anni. Come mi sono sentito quella notte,e io ero da solo,senza nessuno che mi aiutasse. Ma poi mi ricordo che è mio fratello,che è l'alcol a parlare,mi sono sempre promesso di impedire che tutto quello che ho passato io travolga qualcun'altro.

"no" scuoto la testa "io..è solo una brutta serata" respiro profondamente calmandomi "vattene a casa Jared,me la caverò,come ho sempre fatto"

lo scanso e mi dirigo verso il parcheggio,e lui non mi segue,forse ha capito che voglio stare da solo,ma forse avrei voluto che cercasse di starmi vicino,dopotutto,è mio fratello.                                 Cammino tra le macchine senza sapere dove andare,incrocio facce sconosciute e sguardi amichevoli,c'è chi mi saluta e ogni tanto passo davanti a qualche gruppo di ragazza che cinguetta cercando di mettersi in mostra. Continuo a girare a vuoto perso nei miei pensieri finchè non mi ritrovo ad una decina di metri dai miei amici. Jared dev'essere appena tornato perchè gli stanno tutti addosso,chissà cosa sta dicendo,magari racconta quanto faccio schifo,il fratello sempre incazzato e ubriaco. Vedo James riempirlo di domande,e, al suo lato, Kathe,ascolta attentamente con sguardo corrugato,sembra nervosa. Continua a torturarsi una ciocca di capelli. Forse ha capito che è tutta colpa sua perchè è una stronzetta del cazzo,o forse si sta preoccupando per me.                                        No,impossibile,non ne avrebbe motivo.

Sono immerso nei miei pensieri e non mi accorgo che si è voltata nella mia direzione. Per un secondo i nostri sguardi si incontrano,e noi suoi occhi leggo sorpresa che poi si tramuta in rabbia e svanisce in indifferenza. Jared le avvolge il braccio attorno alle spalle e lei sposta lo sguardo sorridendo,non gli dice che sono qui,che li sto guardando,semplicemente si incamminano verso la pista e solo per un istante lei torna a guardarsi indietro, esitante.

Lacrime del cuore [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora