"If you ever feel alone and the glare makes me hard to find, just know that I'm always peering out on the other side"
Sorseggio la mia spremuta mentre mi faccio cullare dagli ultimi raggi dell'estate e dalla voce di Justin Timberlake.
Passerei ore semplicemente a godermi il venticello caldo che scuote i miei capelli, l'erba sotto il mio corpo mi solletica mentre 'le notti in bianco' di Dostoevskij è aperto sulle mie ginocchia in attesa di essere letto.
È pomeriggio inoltrato ma il tramonto oggi sembra essersi impigrito, nemmeno il sole vuole lasciare il posto all'autunno che sembra avvicinarsi sempre di più.
Ma tutto è destinato a finire, e anche il mio locus ameno viene interrotto da quel fastidioso idiota che mi ritrovo come vicino.
"Cathie che ci fai qui? È prevista pioggia" la voce roca di Dylan interrompe la mia lettura.
Non distolgo nemmeno lo sguardo dal libro e mi limito a sbuffare.
"Pensavo fossi più bravo nell'inventare scherzi decenti" vorrei buttagli in testa il bicchiere per aver interrotto un momento di relax, ma ci manca solo che diventi ancora più stupido. Scatto in piedi quando sento dell'acqua scivolarmi sulla maglietta, e mentre lui scoppia in una fragorosa risata realizzo che mi ha appena versato addosso una secchiata d'acqua.
Sento gli indumenti appiccicarsi alla pelle, i capelli gocciolano mentre mi avvicino al ragazzo moro con il libro ormai fradicio.
Ritorna immediatamente serio, alterna lo sguardo dai miei occhi al libro mentre indietreggia con le mani alzate lasciando cadere a terra il secchio.
"Piccola Cathie, sono il tuo migliore amico, che hai intenzione di fare?"
Odio quando mi chiama così, rinfaccia sempre di essere nato prima di me di soli sette minuti, e quindi si ritiene il più maturo dei due, ma su ciò ho i miei dubbi.
"Hai ragione" ammetto e lui alza un sopracciglio.
"Davvero?"
"Davvero" sorrido e allungo una mano, si avvicina titubante. È sulla difensiva.
Quando è a un passo da me gli accarezzo una guancia.
"Allora è tutto a posto? Non te la sei presa vero?" Mostra un sorriso che sembra splendere grazie al riflesso dei raggi.
Mostro un finto sorriso prima di contare fino a cinque e poggiare con forza il mio palmo della mano contro la sua guancia.
"Ahia! Sei impazzita?" Poggia immediatamente la sua mano sulla guancia colorita mentre sogghigno divertita.
Mi volto dandogli le spalle per incsmminarmi verso casa.
"Ora siamo pari" urlo di rimando e sento i suoi passi seguirmi veloci.
"Mi hai violentato" replica bloccandomi la strada e indicando il suo viso.
Ha il volto imperlato di sudore, fa veramente caldo e in effetti la mia maglia sembra già più asciutta.
"Non hai sempre detto che ti piace violento?" Questa volta sono io a ridere mentre lo supero per entrare finalmente a casa.
C'è solo Caleb dentro, intento a giocare alla play station e ormai abituato alle irruzioni di Dylan in casa nostra.
"È un modo carino per dirmi che finalmente ci stai?" Ghigna e sento il mio viso impallidire.
Caleb alza lo sguardo divertito per assistere alla nostra ennesima litigata.
"C'è un minorenne qui" sussurro piano dirigendomi verso la mia camera.
"Ho dieci anni ormai" urla in risposta Caleb mentre Dylan si sdraia sul mio letto come se fosse camera sua.
"Sai dovrei cambiarmi visto che qualcuno qui mi ha bagnata tutta" incrocio le braccia aspettando che se ne vada.
"Lo so che ti faccio bagnare, piccola Cathie" strizza l'occhio e spalanco la bocca.
"La smetti di dire queste oscenità?" Grazie a Dio non ci sono i miei in casa.
"Ho capito" esordisce alzandosi "È il tuo periodo, sei davvero nervosa" carica di enfasi la parola 'periodo' e scoppia a ridere mentre lo spingo via sbattendogli la porta in faccia.
È così irritante, lo sopporto da diciotto anni e dovrebbero farmi santa per questo.
Dopo essermi asciugata i capelli e cambiata torno in salone dove trovo Caleb e Dylan intenti a giocare a Fifa.
"Speravo te ne fossi andato" mi siedo sul divano di fianco a mio fratello che ha due goal di vantaggio rispetto al nostro vicino.
Quando la porta d'ingresso si apre si rivela la figura di mia madre che porta con sé le buste della spesa.
Un sorriso spunta sul suo viso stanco quando si accorge di Dylan.
Ormai ci ha fatto l'abitudine ad averlo con noi.
"Ciao ragazzi"
"Marina aspetti che l'aiuto" lascia cadere il joystic sul divano e corre in soccorso di mia madre che ha un debole per lui.
Lo definisce un 'ragazzo d'oro'. Una volta mi chiese pure perché non stessimo insieme, la mia risposta fu nello sputare l'acqua che stavo sorseggiando.
Dylan è semplicemente un lecchino, riesce ad affascinare ogni donna grazie al suo faccino e a quegli occhi che sa come usare, ma io lo conosco troppo bene per essere affascinata dai suoi comportamenti infantili.
"Questa sera ti fermi a cena, vero?" Domanda speranzosa mamma mentre sistema la spesa.
"Non vorrei disturbare.."
Ma quanto può essere approfittatore?
"Che sciocchezze, sei uno di famiglia ormai"
Sbuffo sonoramente e mi sdraio sul divano.
"Vedi di sposartelo tu, che se no mamma vorrà convincere me" fa una smorfia di disgusto Caleb mentre continua a giocare.
"Ma sta' zitto" gli lancio un cuscino ma riesce a scansarlo.
-
Dopo cena ce ne andiamo nel suo giardino, mi siedo sull'altalena e sento le sue grandi mani spingermi delicatamente per darmi la spinta.
"Devi smetterla di flirtare con mia madre, è davvero imbarazzante" ripenso all'ora precedente durante la quale mamma non smetteva di elogiare la gentilezza di Dylan.
"Modestamente so come conquistare una donna" si vanta e roteo gli occhi.
"Perché non rendiamo felice tua madre e ci sposiamo?" Lo sento sghignazzare e vorrei dargli un calcio negli stinchi per l'ennesima stupidaggine che ha detto oggi.
"Perché facendo felice noi non lo saremmo noi" rispondo e questa volta non sento le mani di Dylan darmi quella spinta in più.
"Pensi che non potrei renderti felice?"
Vorrei voltarmi per guardarlo negli occhi, ho necessità del suo contatto visivo, ma sono troppo in alto per scendere dall'altalena.
"Non è questo il punto" scuoto la testa "noi non ci amiamo"
"Hai ragione" sento nuovamente le sue mani sulla mia schiena e un brivido percorrere quella parte di pelle da lui sfiorata "l'amore si fa in due, non in uno solo"❣ ❣ ❣
Twitter : @ runningtoashton
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Seven minutes 《Dylan O'Brien》
FanficDal capitolo : 'acqua e sposalizi' 'L'amore si fa in due, non in uno solo' ~~~ È una storia d'amore come tante, una storia d'odio come poche.