Penso e ripenso al dialetto di quel signore.. Non so perché ma mi incuriosisce, vorrei saperne di più perché è molto diverso dal mio dialetto pugliese..e lo stesso si può dire del dialetto di Eli che è calabrese. Il bar che ci ritroviamo davanti è abbastanza.. ridotto. È un buco in poche parole. Potrebbero entrarci massimo quindici persone e sarebbe impossibile uscirne sani e salvi con cornetto e cappuccino in mano. All'entrata del piccolo locale ci sono molti giovani e persone di mezza età, diciamo un po' misto. Il problema è come entrarci.
Non amo i posti affollati perciò dico sconvolta a Eli:"Io non ce la faccio.. Preferisco morire di sete piuttosto che farmi schiacciare da tutta quella gente! Se vuoi vai tu, io ci rinuncio"Eli spalanca gli occhi come se avessi detto la cosa più sciocca del mondo e dice:"Ma cosa dici?! Ti spaventano quelle quattro persone? Non farmi ridere!"
Io:"Eli è strapieno! Questo è l'orario di punta"
Eli:"E allora? I bar sono luoghi di ristoro, piccole oasi nel deserto. Perciò siccome abbiamo poche energie abbiamo l'assoluta necessità di recuperarle.. Se vogliamo goderci per un altro po' questo giro turistico. Sono stata chiara?"
Io:"Mm.."
Eli:"Poi non ti lamentare se dopo hai sete.. Perché più tardi farà caldo e non torneremo qui prima delle 16, e non sapendo dove sono altri bar dovrai resistere fino a quell'ora. Deciditi"
Sembra una minaccia, perciò sbuffo e dico arresa:"E va bene.. Andiamo"
Eli sussulta di gioia:"Siii"
Mi riprende la mano e mi trascina davanti al bar. Dio che imbarazzo! C'è una massa di gente che per poco non si riesce nemmeno a respirare e io non so con quale coraggio mi sia fatta convincere da Eli a entrare qui dentro. Parecchi ci squadrano dalla testa ai piedi, ma cosa vogliono? Non hanno mai visto due ragazze? Dopo diversi spintoni ricevuti ovviamente e diversi'Permesso'e'Mi scusi'siamo riuscite a raggiungere il bancone, a pagare e a ordinare da bere. Per Eli una Coca fresca, per me una spremuta d'arancia fredda. Mi piace da matti quel sapore agrodolce! Mentre aspettiamo le ordinazioni ci guardiamo intorno e ignorando le occhiate ci mettiamo a chiacchierare.
Sussurro a Eli:"Perché ci stanno guardando?"
Eli:"Boh che ne so io? Avranno capito che non siamo di qui.. Non ci hanno mai viste e ci lanciano sguardi indagatori"Un po' spaventata dico:"Ma non siamo mica alieni! E poi non mi sembra che saltiamo agli occhi.. Siamo vestite anche normali.."
Eli:"Robi non capisci? Siamo ragazze.. E qui ce ne sono poche, per non dire nessuna. Quel vecchietto doveva dirci di fare attenzione non alle macchine ma a questi signorini!"
Ridacchio:"Ah ah ah! È vero!"Sa sempre come tirarmi su il morale.
Eli:"E poi questo è un locale piccolo. È inevitabile che osservino chiunque entri qui dentro"
Io:"Giusto.."
Ammetto che tutte queste ipotesi non le avevo calcolate. Mi arriva un messaggio sul cellulare, lo sento vibrare nella tasca dei pantaloni. Lo prendo in mano e controllo ma nel frattempo arrivano i drink. Ringraziamo e iniziamo a dirigerci fuori dal bar per mancanza di aria:ecco perché la maggior parte della clientela sta fuori. Mentre leggo il messaggio, cammino con le mani entrambe occupate, una con il bicchiere e l'altra con il cellulare. Prima di entrare qui avevo detto che sicuramente sarei stata schiacciata giusto? Beh in un certo senso è successo quando sbadatamente mi sono scontrata letteralmente contro qualcuno versandogli l'aranciata. È stato tutto in un attimo. Come faccio ad essere così imbranata? E soprattutto così scema da leggere un messaggio in un posto così affollato?
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Una sorpresa, tu lì per caso -IL VOLO
FanficCiao ragazzi! Come si può ben capire dal titolo di questa storia sono una ilvolover e Gianluca Ginoble è il ragazzo che mi ha colpita di più. Ho iniziato a scrivere questa storia su Whatsapp condividendola con alcune mie amiche ma volevo anche condi...