Capitolo 4 ✔

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Il weekend passò in un batter d'occhi, speso a sistemare la casa e renderla più nostra. Sulla libreria posta in salotto, oltre ai libri i quali, tra le altre cose, erano stati portati dalla ditta di trasloco assunta da Tommaso, avevamo disposto anche le foto dei viaggi fatti in questi anni. Avevamo appeso, poi, un imponente quadro dello skyline di New York acquistato da Den in un piccolo negozietto dell'usato che aveva scovato in uno dei suoi giri di perlustrazione intorno al quartiere.

Visitare la Grande Mela era sempre stato il nostro sogno non ancora realizzato, ci immaginavamo a fare una corsa mattutina per Central Park, non che c'era mai passato per l'anticamera del cervello di alzarci alle sei e correre per le strade della nostra città ma l'idea di farlo nel parco centrale di Manhattan ci allettava; desideravamo fotografarci davanti alla Statua della Libertà alzando il braccio verso il cielo, magari con in mano un bicchiere di classico caffè americano invece della fiaccola, per imitarne la postura. Visitare l'Empire State Building, passeggiare lungo Times Square e prendere un Manhattan nei locali più in voga della città proprio come la nostra amata Carrie Bradshaw. Sarebbe successo prima o poi? Non lo sapevano ma l'aspettativa ci rendeva ottimiste.

Quella mattina, la sveglia, con il suo trillo così poco amorevole, mi avvisò che era ora di alzarsi nonostante a me sembrasse di essermi addormentata solo cinque minuti prima. Sbuffai all'idea di dover abbandonare il mio morbido cuscino ma m'imposi di farlo visto che dovevo recarmi al Centro Commerciale per parlare con il proprietario della pasticceria e vedere se quella che era solo una speranza di sarebbe potuta tramutare in realtà.

Mentre preparavo la colazione venni raggiunta da uno zombie con le sembianze della mia migliore amica. Aveva l'abitudine di stropicciarsi gli occhi e, nello stesso momento, tenere sporto il labbro inferiore assomigliando più a una bambina dell'asilo anziché a una ventenne. Ci salutammo con un cenno della testa, il silenzio era sacro per noi, povere ragazze, che avevamo dovuto abbandonare le confortevoli braccia di Morfeo per venir infastidite da Apollo e dalla palla infuocata trascinata sul suo carro.

Le passai la tazza di caffelatte e mi sedetti accanto a lei con a dividerci solo la busta di biscotti al cioccolato.

Riprendemmo l'uso della parola solo dopo esserci fatte una doccia quando, ancora in accappatoio, la sentii canticchiare nella sua stanza e decisi di raggiungerla. Si era vestita per uscire e il fatto che stesse preparando la tracolla me ne diede l'ulteriore conferma. «Che programmi hai?» le domandai a quel punto.

«Devo passare in accademia per sistemare delle cose. Tu hai quel colloquio in pasticceria, vero?» chiese di rimando distratta dai fogli che teneva in mano e, da come spalancò gli occhi allarmata, fui quasi sicura che si trattassero di documenti che avrebbe dovuto consegnare e di cui si era dimenticata. Den avrebbe iniziato a frequentare il corso di laurea in fashion design quella settimana stessa e, anche se non lo dava a vedere, era molto agitata a riguardo.

«Sì, credevo venissi con me.» dissi mettendo un finto broncio, come quei bambini che non ottengono quello che vogliono, ma lei non mi diede alcuna soddisfazione troppo presa a sistemare il cerchietto nero tra i boccoli che le ricadevano sulle spalle; disse solo di chiamarla una volta concluso l'incontro, così da raccontarle tutto, per lasciarmi poi un frettoloso bacio sulla guancia e sparire dietro la porta d'uscita.

Scossi la testa e mi decisi di raggiungere la cabina armadio pensando a cosa sarebbe stato più opportuno indossare per presentarmi a un colloquio di lavoro; non mi sembrava il caso di vestirmi in maniera formale, in fondo avevo solo diciotto anni, optai quindi per un jeans skinny chiaro, una camicetta a manica corta bianca con piccoli pois neri e le Converse ai piedi. Presi la borsa e la giacca di pelle dall'attaccapanni sul corridoio e uscii di casa anch'io.

Hug Me - Siamo Chi Siamo #1 (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora