Capitolo 31 ✔

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Erano passati su per giù dieci giorni da quando io e Alex avevamo deciso di provarci a stare insieme, di viverci i nostri momenti senza quei se e quei ma che avevano rovinato sempre tutto e fu davvero bello poter ammettere che stavo bene.

Mi svegliavo con il sorriso sulle labbra e pareva che le giornate passassero più in fretta, senza contare i momenti in cui eravamo insieme, quelli sfuggivano in un soffio come vento tra le dita.

Non era cambiato molto dai giorni precedenti, il nostro rapporto ormai era ben definito e il fatto che ora ci consideravamo una coppia non aveva ridotto i nostri battibecchi o il forte desiderio, che di tanto in tanto mi capitava di provare, di strozzarlo con le mie mani. I mutamenti riguardavano principalmente lui, era più sereno nell'avvicinarsi a me, nel sentirsi libero di baciarmi davanti agli altri, nell'affrontare anche le battute derisorie di Ema al quale, avevo scoperto, piaceva da morire mettere Alex in imbarazzo anche se era difficile che ci riuscisse davvero, l'enorme ego del mio ragazzo, o almeno quello che piazzava come scudo a celare le sue fragilità, sapeva resistere a ogni frecciatina sarcastica.

La paura di farmi del male, di non essere all'altezza delle mie aspettative o di combinare qualche danno che mi avrebbe allontanata da lui l'aveva confinata in un angolo remoto della sua mente per godersi ogni momento insieme e non c'era nulla di meglio paragonabile agli attimi che trascorrevamo in compagnia l'uno dell'altra.

La decisione di Alex, perché fondamentalmente era dipesa da lui la scelta di stare insieme, aveva sorpreso un po' tutti ma, alla fine, ogni nostro amico non aspirava ad altro per noi due. Erano sempre stati convinti che, prima o poi, Alex avrebbe ceduto alle emozioni che sapevo far nascere in lui, solo che credevano ci avrei messo più tempo per farlo capitolare.

La più euforica era stata Serena che quasi si commosse alla notizia, tanto da metterci in soggezione, neanche fossimo stati i nuovi Brangelina.

Ero felice, finalmente tranquilla di vivere i miei sentimenti senza doverli reprimere.

Stavo abbandonato ogni remora nei suoi confronti, ogni piccola paura che mi portasse a non fidarmi di lui e non lo stavo facendo unicamente di mia iniziativa, Alex, da quel giorno, mi aveva dimostrato quanto in realtà sapeva starci bene in coppia e quanto non fosse poi così difficile per lui mantenere un'esclusiva nei miei confronti.

Non c'era più quel continuo flusso di ragazze al bancone con il solo scopo di provarci e le poche che avevano la presunzione di riuscirci se ne tornavano al loro tavolo a testa bassa. Alex non risparmiava sorrisi e attenzioni a nessuna di loro ma si limitava al suo lavoro, una volta preparato il cocktail si dimenticava immediatamente di chi glielo avesse ordinato mentre io mi gustavo la scena con gran soddisfazione.

Il punto, però, rimaneva lo stesso di sempre: ancora non avevo imparato quanto fosse beffardo il destino, quanto si divertisse a voltarmi le spalle negli attimi in cui meno me lo aspettavo; ancora non avevo imparato che è quando si è felici che si rischia di prendere le batoste più grandi.

Quella doveva essere una domenica sera come le tante trascorse nell'ultimo mese; avevo finito tardi di lavorare e avvertito Den che li avrei raggiunti al Sweet dopo aver fatto una doccia, lei e Edo erano andati a cena fuori e non era necessario che ripassassero per casa, così avrei avuto tutto il tempo di prepararmi in tranquillità.

Il giorno seguente non avrei lavorato e la coincidenza voleva che corrispondesse con il riposo settimanale del locale, Alex mi aveva chiesto di andare a dormire da lui e io avevo accettato senza pensarci troppo.

Non sapevo perché ma quella sera avvertivo l'esigenza di sentirmi bella; non volevo strafare, non c'era neanche la mia amica che avrebbe potuto aiutarmi con il trucco, ma volevo guardarmi allo specchio e pensare che non avevo nulla da invidiare a nessuna, cosa che generalmente non accadeva spesso. Non ero una persona tanto sicura di sé stessa da credere di non avere rivali, ma sapevo apprezzarmi quel minimo che bastava a scorgerli i miei lati buoni, quella sera però sembrava che non ne trovassi.

Hug Me - Siamo Chi Siamo #1 (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora