Capitolo 14 ✔

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Ci sedemmo al tavolo mentre Serena era andata a ordinare i nostri cocktail e io, malgrado lo avessi voluto con tutta me stessa, non riuscivo a distogliere lo sguardo da Alex ma soprattutto non riuscivo a non analizzare ogni centimetro della sua accompagnatrice, facendo fatica perfino a seguire il discorso intrapreso da Den e Sally anche se avevo intuito avessero scoperto di frequentare la stessa accademia di moda.

Le decolleté pitonate slanciavano di parecchio il corpo formoso e decisamente troppo scoperto della ragazza al suo fianco, indossava un vestito che immaginai essere di una taglia più piccolo, tanto che la fasciava come una seconda pelle e quasi le impediva di respirare, rosso fuoco con degli strass a contornarle la scollatura profonda, un rossetto fucsia le dipingeva le labbra carnose e dei lunghi boccoli biondi ricadevano sulla schiena.

Lui le sedeva accanto, non potevo vederlo bene perché mi dava le spalle, ma me lo immaginai il suo sorrisetto compiaciuto a incurvagli gli angoli della bocca e lo sguardo ricadere spesso sul seno esposto. Lei gli parlava con la bocca sempre accostata al suo orecchio, nonostante la musica non fosse così alta da obbligarli ad avvicinarsi tanto; attorcigliava la lingua attorno alla cannuccia nera che spuntava dal bicchiere e ammiccava incastrandola tra le sue labbra. Quasi mi venne da vomitare all'idea di cosa stesse simulando eppure, imperterrita, io continuavo a guardare.

Alex attraeva il mio sguardo quasi fosse un magnete senza controllo col solo scopo di avvicinarsi fino a fondersi al lato giusto della calamita. Non avevo scelta a riguardo, non riuscivo a controllarmi, lui arrivava e io, anche non volendo, perdevo interesse per ogni altra cosa.

«Vedo che hai notato Ken insieme a Barbie passione mignotta...» Serena si sedette al mio fianco poggiando al centro del tavolo il vassoio con le nostre bevande. Agguantai il mio con avidità e socchiusi le palpebre mentre la freschezza della fragola si mischiava al calore provocato dalla vodka, sperando che venisse attribuito all'alcol il rossore nato sul mio viso e non al fatto che mi sentii colta in flagrante a spiare il suo amico, ma vedendole tutte ridere alla sua battuta mi rilassai di rimando.

«Per favore non offendiamo Ken che è stato il mio primo amore!» dissi poi riponendo il bicchiere già svuotato per metà.

«Sì, quando eri così piccola da credere che i pacchi non facessero la differenza.» Un'ulteriore fragorosa risata sconquassò il petto di tutte tanto da far voltare alcuni ragazzi verso di noi, incuriositi dal nostro rumoreggiare che superava il volume della musica.

«Comunque, facci l'abitudine... ogni sabato si accompagna a una ragazza diversa la quale scompare il giorno a seguire... non so quanto ti convenga infatuarti di uno come Alex» commentò Selly con fare annoiato e un'alzata di spalle che confermava quanto per loro il suo comportamento fosse una consuetudine.

No, aspetta... cosa? La osservai interdetta, con il cocktail a mezz'aria incapace finire il percorso intrapreso verso la mia bocca e poi mi ritrovai a ridere, uno sghignazzo isterico che avevo fatto di tutto per far apparire naturale. «No, ma... ti stai sbagliando. Alex non rappresenta neanche in minima parte la persona che può interessarmi... lo tollero a malapena» affermai il tutto con una frenesia che non mi fece riprendere fiato. Nessuno doveva pensare che potesse piacermi un essere del genere, ne sarebbe andato di una reputazione che stavo ancora costruendo il fatto di accostarmi a un ragazzo che saltava da un letto all'altro senza un attimo di riposo. «Può intrattenersi con chi vuole, davvero. A me non interessa!» E quel fastidio al centro del petto, quello che ormai avvertivo con costanza quando mi trovavo in sua presenza, tornò impertinente a importunarmi. Come una mosca mi girava intorno e non bastava lo sventolio di una mano a mandarla via, lei tornava più forte e determinata di prima.

Odiavo profondamente il fatto di non sentirmi a mio agio se c'era lui nei paraggi; non mi stava guardando, non sapeva neanche che ci fossi eppure riusciva a monopolizzare la mia attenzione quando, invece, io non desideravo altro che passare una serata tranquilla assieme alla mia amica e alle due ragazze che completavano il nostro tavolo.

Hug Me - Siamo Chi Siamo #1 (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora