Capitolo 12 ✔

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(Capitolo inedito)

ALEX

«Ehi, amico!» Emanuele alzò un braccio nella mia direzione con l'intento di salutarmi e, distratto com'era, non si rese conto di aver scoperto le carte che teneva in mano, provocando i lamenti di tutti gli altri giocatori al suo tavolo, costringendoli a ricominciare la partita da capo.

«Questa te la faccio passare ma alla prossima mi prendo tutti i punti!» A Selly non piaceva perdere, glielo si leggeva nei tratti imbruniti quando aveva accumulato diverse sconfitte e quel giorno era decisamente nervosa. Giocava in coppia con Andrea, il suo ragazzo e una schiappa con le carte, contro Giovanni che, al contrario, era un mostro di bravura, tanto da litigarsi ogni volta il posto in coppia con lui.

Anastasia mi aveva lasciato andare nel momento stesso in cui eravamo entrati nella stanza, sedendosi sull'unico sgabello libero attorno al tavolo, cosciente che se Serena l'avesse vista così tanto appiccicata a me non si sarebbe trattenuta dall'insultarla. Io dovevo essere fuori dalla sua portata, quand'era presente doveva restarmi alla larga e anche se a volte mi urtava quel suo fare troppo protettivo quando si trattava della ragazza dai cappelli biondo latte la lasciavo libera di agire. Non mi piaceva poi molto la sua compagnia e vederla riapriva squarci di un passato che non avevo ancora lasciato totalmente andare.

Non si sopportavano quelle due e i motivi erano vari e palesi a tutti quanti; oltre all'antipatia reciproca che c'era da sempre, Ana ci aveva provato con Gio' nel periodo in cui io ero fidanzato con la sua migliore amica nella convinzione che sarebbe stato divertente stare insieme al mio di migliore amico. Quello che non aveva messo in conto però, convinta di piacere a chiunque, neanche avesse la bellezza del sottoscritto, era il rifiuto di quest'ultimo alle sue avance, troppo preso da Serena per dare attenzione a qualcun'altra. Senza contare, poi, che Anastasia era lontana anni luce dal suo ideale fisico e caratteriale di ragazza. Così, se Serena aveva finto di tollerarla fino a quel momento, dopo essere venuta a sapere delle sue intenzioni nei confronti del proprio fidanzato non aveva più perso occasione per insultarla, anzi, le cercava con la lente d'ingrandimento le briciole lasciate da un suo passo falso per spiattellarglielo in faccia quanto non fosse ben accetta nel nostro locale. Non la voleva con noi, anche cosciente del fatto che non sapeva tenersi nulla per sé, che ogni discorso intrapreso o avvenimento accaduto avrebbe fatto il giro della Capitale in poche ore se ci fosse stata lei presente; ma non poteva imporre a Ema di non invitarla e di conseguenza capitava di tanto in tanto di trovarsela lì.

«Dov'è Edo?» Chiesi notando che mancasse solo lui all'appello e, dopo essermi piazzato dietro al ragazzo che aveva costretto il riavvio della partita, iniziai a suggerire a Sally le carte che stringeva tra le dita per permetterle di attuare le giuste mosse e poter segnare qualche punto nella colonna dove ce n'erano ben pochi.

«È a lavoro... non si libera prima di sera» rispose il mio amico rasato con gli occhialoni il quale mi dava la schiena senza essersi accorto di nulla.

Peccato, volevo chiedergli qualche delucidazione sulla scheda d'allenamento che mi aveva preparato...

Mi spostai poi verso Gio', gli diedi una pacca sulla spalla senza che questa sortì alcuno effetto e rispose al mio saluto riservandomi uno sguardo torvo. «Hai finito di aiutarla o vuoi continuare per tutta la partita?» Lui sì che era uno attento, si era subito reso conto che stessi suggerendo anche le sue carte o, più sicuramente, mi conosceva abbastanza da intuire che lo avrei fatto. Risi confermando la veridicità della sua supposizione e feci un occhiolino alla mia amica mettendo fine a quel sotterfugio che sicuramente le aveva facilitato le cose dato che non avrebbe potuto contare sull'aiuto del suo ragazzo il quale stava ancora cercando di capire a quali carte avrebbe dovuto attaccare le sue.

Hug Me - Siamo Chi Siamo #1 (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora