Capitolo 29 ✔

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Tre giorni di silenzio totale. Non una chiamata, né un messaggio e dire che alla fine gli sarebbe bastato rispondere a uno dei miei, invece alle mie preoccupazioni era stato replicato con il completo disinteresse.

Dopo avermi accompagnata a lavoro, quella mattina in cui ho avuto il piacere di conoscere il fratello, Alex si era totalmente volatilizzato e per quanto fosse stata una brutta litigata, per quanto io non le conoscevo le motivazioni che alimentavano l'astio in quella famiglia, non riuscivo a comprendere il perché, quello scontro, avesse dovuto allontanare noi.

Io ero pronta al fatto che si tirasse indietro il giorno seguente a quella notte; certo, speravo in una decisione diversa ma mi ero preparata al suo arrancare scuse sul fatto che non fosse adatto a me o alla vita che meritavo di avere. Non mi aspettavo però il suo volatilizzarsi.

Alex era solito farsi sentire, anche solo per inviarti una buffa immagine che il più delle volte non mi faceva neanche ridere, anche non in privato ma sul gruppo creato da Serena per informarci a vicenda di chi sarebbe stato presente al locale.

Niente.

Non avevo avuto modo di raggiungere gli altri al Sweet in quelle sere, finivo il mio turno decisamente tardi e l'idea di tornare a casa, lavarmi per poi prepararmi nuovamente per fare serata proprio non mi allettava ma, anche fossi andata, non avrei risolto nessuna delle mie incognite dato che Den mi aveva messa al corrente che Alex non era mai stato presente. Aveva anche provato a chiedere a Serena che fine avesse fatto ma lei le aveva semplicemente risposto che non si sentiva bene senza aggiungere minuziosi dettagli su quanti gradi misurasse il suo corpo o quanti starnuti avesse fatto durante la notte, questo per una come lei era decisamente fuori dall'ordinario.

A differenza delle altre volte in cui Alex mancava in qualcosa, però, non mi sentivo arrabbiata, non volevo prenderlo a pugni come solitamente mi capitava di desiderare quando ero in sua compagnia, non percepivo quel senso d'orticaria sulla pelle. Il tutto era riconducibile al vuoto avvertito alla bocca dello stomaco. Ero delusa.

E lo sapevo che lui non mi doveva nulla, lo sapevo che in fin dei conti avevo poca valenza all'interno delle sue giornate ma io me la meritavo una spiegazione di quello a cui avevo assistito, me lo meritavo di essere messa al corrente di come stesse e invece mi aveva ampliamente dimostrato che non valessi neanche il tempo di un misero "sto bene".

Quel pomeriggio io e Den ci eravamo ritagliate delle ore solo per noi, Edo lavorava e ci avrebbe raggiunte direttamente al Sweet, lei non aveva alcun corso pomeridiano e io godevo della mia giornata libera. Avevamo deciso di recarci in un salone di bellezza del quale possedeva dei coupon ricevuti fuori dall'università.

Era poco il tempo che ormai trascorrevamo solo io e lei e per quanto adorassi Edoardo e mi trovassi veramente bene con tutti gli altri iniziavano a mancarmi quei momenti con la mia migliore amica.

Ci eravamo messe al corrente delle ultime novità mentre attendevamo il nostro turno per la manicure e finalmente ero riuscita a raccontarle per filo e per segno cos'era accaduto quella sera al mare.

«Certo che quel tipo è veramente, ma veramente strano...» Aveva detto scuotendo la testa e portando gli occhi al cielo. A Den piaceva Alex, la divertiva e si tenevano testa a vicenda quando capitava di battibeccare per il nulla, ma non la convinceva fino in fondo, non si fidava e mi diceva costantemente di stare ben attenta. Non gradiva il fatto che fosse presente, alle volte alla stregua di un fidanzato geloso, ma quando c'era da definire il nostro rapporto si tirava indietro lasciandomi costantemente su di un filo traballante in attesa del suo ritorno. Era un andirivieni che non apprezzava, soprattutto perché c'ero io di mezzo. «Sembra avere perennemente il ciclo, io non so come tu faccia...»

Hug Me - Siamo Chi Siamo #1 (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora