Capitolo 9

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Cinque giorni dopo, Casa Haruno, ore 5:00 

Quella mattina Sakura si svegliò presto come al solito, erano ormai due giorni che aveva lasciato il lavoro, quindi non sarebbe stato necessario farlo, ma le vecchie abitudini sono dure a morire, quindi si scrollò di dosso le coperte e si diresse verso la finestra. La giornata si prospettava serena, nessuna nuvola oscurava il cielo,ma lei era nervosa, molto nervosa. Il momento tanto atteso stava arrivando... il giorno dopo sarebbe diventata la moglie di Sasuke Uchiha.
Quasi non ci credeva.
Il tempo era volato via così in fretta, che si chiedeva dove fossero finite quelle ore, quei minuti, quei secondi. 
Kabuto non le aveva dato problemi quando era andata e liberare l'armadietto dalle sue cose, anzi le aveva pagato lo stipendio e le aveva augurato di essere felice con il duca. A chiunque non lo conoscesse sarebbe sembrato gentile ed educato, ma Sakura, dopo aver lavorato per anni insieme a lui, capiva bene quando nascondeva un secondo fine e anche in quell'occasione aveva avuto sentore del fatto che volesse qualcosa da lei e stesse solo aspettando il momento giusto per ottenerla.

"Vi trasferirete in un posto molto lontano dopo il matrimonio?"
"Perché volete saperlo?"
"Semplice curiosità. Mi dispiacerebbe perdere i contatti con voi. Sapete bene che mio padre e vostra madre si conoscevano fin da bambini."
Il finto disinteresse con il quale aveva posto la domanda non l'aveva ingannata neanche per un momento, anzi l'aveva resa ancora più guardinga.
"Disgraziatamente non ho avuto il tempo di visitare la casa in cui mi trasferirò, né quella in cui abiteranno Ino e mia madre. Dista mezza giornata di viaggio ed io finora ho lavorato qui durante la giornata e cominciato ad organizzare le cose per il matrimonio."
"Capisco. Beh, spero mi scriverete una volta ogni tanto anche solo per farmi sapere come starete."
"Certamente", mentì spudoratamente Sakura.
"Per quanto riguarda Ino cosa avete deciso di fare? Potrei tranquillamente continuare ad essere il suo medico, qualche ora non è una distanza impossibile da colmare."
"Il duca ha già provveduto a cercare un nuovo medico per lei in zona. Voi conoscete bene le condizioni di mia sorella, ad Ino serve un medico che possa raggiungere casa in tempi brevi nel caso in cui si senta male."
"Siete una persona molto coscienziosa e il vostro fidanzato è stato molto premuroso" disse con tono fintamente gioviale.
"Sì, sono stata fortunata" rispose la rosa, chiudendo l'armadietto ormai svuotato di tutti i suoi oggetti personali "Ho finito, dottore. Adesso la nuova infermiera potrà cominciare a portare le sue cose."
Kabuto non smise un attimo di osservarla e continuò a seguirla fino all'ingresso della clinica.
"Vi vedo ansiosa di cominciare la vostra nuova vita" sentenziò alla fine. "In effetti lo sono" rispose lei, pur pensando in realtà di essere ansiosa di liberarsi di lui.
"Beh, allora vi auguro di essere felice Miss Sakura, arrivederci!"
"Addio, dottore!" rispose lei, prima di avviarsi verso casa.

Da quella sera non l'aveva più rivisto, ma aveva continuato ad essere preoccupata per il suo strano comportamento.
"Sakura? Sei già sveglia?"
La voce di Ino, che la chiamava dall'altra stanza la fece tornare alla realtà.
"Sì, arrivo subito" le rispose, prima di prendere la logora vestaglia per coprire la camicia da notte e attraversare il corridoio che separava le due stanze.
Non appena varcò la soglia trovò ad accoglierla un sorriso luminoso che rischiarava i lineamenti pallidi della sorella. Nonostante la malattia non stesse migliorando, Ino, da quando aveva saputo del matrimonio di Sakura, era sempre raggiante perché desiderava che almeno la sua gemella fosse felice. E non mancava mai di prenderla in giro per il suo riserbo sull'aspetto del duca e sulla loro "relazione".
"Sei ansiosa di sposare il tuo bel principe tenebroso? Domani è il gran giorno!"
Principe tenebroso era il soprannome che aveva inventato per Sasuke dopo aver sentito la sua descrizione fatta da Mebuki che non aveva fatto mistero di trovare il duca più affascinante di qualsiasi vero principe.
"Dai, Ino. Non chiamarlo così."
"E perché no? È venuto a salvarti col suo baldo destriero per portarti al suo castello."
In quel momento Sakura pensò che tutto sommato quel soprannome non fosse del tutto sbagliato, anche se la persona che avrebbe salvato non sarebbe stata lei, ma Ino. Quel matrimonio le stava dando la possibilità di avere Mebuki accanto costantemente, perché non avrebbe più dovuto lavorare, di vivere in un posto dove non bisognava coprirsi con sette coperte per stare al caldo e di ricevere buone cure.
Il giorno prima il duca aveva mandato una missiva con cui l'avvisava di aver trovato la casa giusta in cui far abitare le due donne, a circa mezz'ora di carrozza dalla tenuta dell'Uchiha, e di aver contattato Tsunade Senju, uno dei medici più rinomati della zona. La dottoressa aveva accettato volentieri di prendere Ino come paziente e aveva già richiesto la sua cartella medica a Kabuto.
"Tutt'al più è venuto a salvarmi con una carrozza guidata da due strani individui, ti garantisco che alcuni dei suoi servitori sono proprio particolari."
"Davvero? Me li descrivi?" le chiese curiosa. E Sakura fu ben felice di accontentarla visto negli ultimi giorni non avevano fatto altro che sfogliare cataloghi di vestiti e osservare stoffe. Il duca aveva mantenuto la promessa di farle scegliere l'abito e i fiori per il matrimonio, e inoltre le aveva mandato una sarta a casa dopo l'orario di lavoro, per prenderle le misure non solo per l'abito da sposa, ma anche per vestiti da tutti i giorni.
Il biglietto che le aveva fatto recapitare diceva:

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