Capitolo 19

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Sasuke fece voltare sua moglie e, fermandosi davanti allo specchio, le posò le mani sulle spalle. Si fermò dietro di lei, cercando il suo sguardo sulla superficie fredda del vetro.
Scostati i capelli da un lato, le accarezzò la nuca e poi chinò la testa, iniziando a baciarle il collo e la gola, e mantenendo ancora il contatto visivo.
"Sei bellissima... Ogni cosa di te mi seduce" le sussurrò tra uno schiocco di labbra e l'altro.
"Sei tu a sedurmi, non io" rispose lei, non riuscendo a distogliere gli occhi dal riflesso dei loro corpi vicini e abbracciati.
"Non ci giurerei fossi in te" rispose l'Uchiha, accarezzandole il viso e scendendo a sbottonarle la camicia da notte, per poi insinuare le dita nel solco morbido dei seni, facendola sussultare.
La donna nello specchio non posso essere io,pensò Sakura in un lampo. Era esotica, misteriosa e sensuale. Diversa da come si era sempre vista.
"Ho paura..." disse lei in un soffio.
"Di me?" chiese lui.
Guardò nello specchio e vide la scintilla di desiderio che gli accendeva gli occhi, ma anche la ferrea autodisciplina che lo teneva sotto controllo. Con lui era al sicuro. 
"No, non ho paura di te" rispose piano. 
"Di te allora?" le chiese dolcemente. 
"Di lasciarmi andare" rispose lei, mentre osservava Sasuke mettere allo scoperto il suo seno, lasciando scivolare la camicia fino alla vita e poi fino a terra.
"Non preoccuparti" le disse lui, togliendole anche la biancheria e lasciandola del tutto nuda. 
"Guardati, sei bella" la sollecitò con voce rauca, sollevandole il mento, e lei, con le gote in fiamme, guardó la sua figura riflessa nello specchio.
Non era bella. Lo sapeva, ma lui riusciva a farla sentire tale. 
Chiudendo gli occhi Sakura si appoggiò all'indietro contro di lui, cercando la forza e il calore che amanava il suo corpo. Sasuke era solido come una roccia e premeva contro di lei inebriato dalla sensazione della loro pelle a contatto. Attendeva quel momento da giorni e voleva godersi ogni attimo di quell'atto legittimo e tanto desiderato.
Passandole un braccio sotto l'incavo delle ginocchia, la sollevò e la portò fino al talamo nuziale, dove, senza esitazione, la fece stendere sulle lenzuola, per poi sedersi al suo fianco per liberarsi delle scarpe.
Allungata una mano a massaggiarle una guancia, scese pian piano lungo la linea del suo corpo e si soffermò sui seni, che strinse dolcemente tra le dita strappandole un gemito, e continuare poi lungo lo stomaco, fino a giocare per qualche attimo con l'ombelico e proseguire la sua avanzata verso il monte di Venere, coperto di ricci chiari, e toccare infine il suo scrigno segreto.
Un dito di lui scivolò tra le pareti calde della sua femminilità fremente per lui e lei urlò, sentendosi dolcemente invasa.
Sasuke cominciò a penetrarla con lentezza, affondando sempre di più in quell'umido calore attento a non farle male, gustandosi i movimenti del suo corpo caldo sotto di lui, i sospiri e i gemiti che gli facevano perdere la testa.
Lentamente inserì un secondo dito e Ia donna lo accolse come aveva accolto la sua prima intrusione, modellandosi intorno a lui.
L'uomo scese con la testa a leccarle il labbro superiore, gustandosi i gemiti che le uscivano dalle labbra.
"Ah... ahhh... Sasuke.. ahhh!"
"Hai visto Sakura? ...Non era poi così difficile lasciarsi andare" le sussurrò lui, scivolando con le sue labbra calde sulla sua gola delicata, baciandola, leccandola, sfiorandola in una semplice carezza leggera. Le respirò sulla pelle, tranquillo, mentre lei era completamente travolta, persa, rapita da lui, che la governava con maestria. Sotto i suoi occhi scuri e desiderosi, calmi e sicuri, la vedeva perdere lentamente il controllo, ed era uno spettacolo fantastico.
Il corpo di Sakura si muoveva a scatti, incerto, eppure con lenta fluidità, sinuoso, cercandolo, assecondandolo. 
La donna chiuse gli occhi, affondando coi denti nel labbro inferiore, in balia di una lenta tortura che le stava piacendo. 
Quando stette quasi per raggiunge l'apice il duca tolse le dita, facendola mugolare di disappunto.
"Mi stai torturando?" gli chiese con voce affannata. 
"No, voglio solo che tu mi dica cosa vuoi. Devo fermarmi?"
"No."
"Allora parla" la incitò lui.
Con le gote arrossate dal piacere appena provato e dall'imbarazzo, si decise infine a rispondere: "Voglio che continui. E che ti spogli."
"Allora guardami" disse lui, alzandosi in piedi e togliendosi la cravatta per poi passare a sbottonarsi la camicia in modo lento e sensuale, permettendole di vedere il suo petto muscoloso e glabro illuminato dalle luci delle candele. 
Quando infine si tolse i pantaloni Sakura poté vedere chiaramente che non era l'unica che stava impazzendo dalla voglia di avere in contatto più intimo. Il membro di suo marito si ergeva verso l'alto, gonfio di desiderio solo per lei e la cosa da una parte la imbarazzava, dall'altra la rendeva orgogliosa di se stessa, facendola sentire più donna. 
"Adesso cosa devo fare?" chiese lui, poggiando le ginocchia sul letto accanto a lei e divorandola con gli occhi.
"Toccami" rispose lei.
"Dove?" insistette lui.
Sospirando esasperata, lei prese una sua mano e se la poggiò sul seno per fargli capire cosa voleva.
Ridacchiando soddisfatto, l'uomo cominciò ad accarezzarla per poi decidere di sostituire le dita con la bocca. Preso un capezzolo roseo tra le labbra cominciò a leccarlo dolcemente, mordicchiarlo e poi succhiarlo, passando all'altro una volta soddisfatto del proprio operato.
"E adesso?" domandò col respiro affrettato tanto quello della moglie.
Come poco prima lei guidò la sua mano fino al suo posto più segreto, per poi artigliare le sue spalle quando lui affondò di nuovo le sue dita in lei.
Intanto con la bocca Sasuke percorse lo stesso tragitto della sue dita fino ad incontrare i riccioli chiari che nascondevano la sua femminilità.
"Che fai Sasuke!? Non lí!" protestò Sakura, imbatazzata, urlando di piacere un secondo dopo quando le labbra del suo uomo raggiunsero il clitoride e cominciarono a stimolarlo.
"Guardami" le ordinò, smettendo di torturarla e incrociando i suoi occhi scuri con quelli chiari e pieni di lacrime di piacere di lei.
Una volta sicuro di avere di nuovo tutta la sua attenzione, scese con la lingua a sfiorare di nuovo la protuberanza che si ergeva all'apice delle grandi labbra e poi, allargandole l'apertura con due dita, la penetrò fin dove poté arrivare, gustando i suoi umori.
Alla fine sentì i muscoli interni della donna contrarsi ritmicamente mentre le sue urla di piacere si spargevano per tutta la stanza e le sue mani spingevano il suo capo sempre più forte contro di lei, mandandolo in visibilio.
Non appena lei si calmò, Sasuke si alzò sulle braccia per osservarla sudata ed ansimante sotto di sé, poi, si avventò sulle sue labbra, desideroso di arrivare al dunque. 
Abbracciandola, senza smettere di baciarla, la fece girare attirandola sopra di sé.
"Che ne dici di mostrarmi di nuovo cosa vuoi?" le chiese.
Sakura, insicura, lo guardò spaesata, ma si lasciò guidare dalle sua mani. A cavalcioni su di lui, aprì le gambe attorto ai suoi fianchi, facendo strusciare le loro intimità ormai pronte ad unirsi.
Soddisfatta del verso di piacere che uscì dalle labbra di Sasuke a quella stimolazione, prese coraggio e lo accolse profondamente dentro di sé, lasciandosi scappare un grido e gettando la testa all'indietro.
Pian piano prese a muovere i fianchi, in modo lento e ritmico, scatenando in entrambi sensazioni sempre più forti ed intense. Per poter fare meglio su e giù Sakura aveva affondato le mani sul materazzo accanto alle spalle di lui, mantenendo sempre il contatto visivo proprio come voleva lui.
La loro danza d'amore continuò in quel modo per parecchi minuti, poi Sasuke ribaltò la situazione, rotolando di nuovo e portandola sotto di sé per poterla baciare di nuovo senza interrompere la loro unione.
Arpionandole le cosce con le dita prese a dare spinte sempre più forti, mentre Sakura gli stringeva forte le braccia, come se avesse paura di perdersi in quel mare di passione e lui fosse la sua unica ancora per la realtà.
I loro corpi uniti e sudati scivolavano l'uno sull'altro senza esitazione, con convinzione e determinazione. I loro cuori battevano ad un ritmo talmente forsennato che temevano di non riuscire ad arrivare vivi alla fine dell'amplesso.
Continuando a sprofondare sempre più velocemente in lei, il duca cominciò a mordicchiarle ogni lembo di pelle riuscisse a raggiungere, lasciandole segni sul collo, sulle clavicole e sui capezzoli, mentre Sakura si sfogava graffiandogli le spalle e facendogli quasi male e inarcando la schiena per sentirlo sempre più dentro di sé.
"Ah...Sasuke!" urlava lei, incapace di abbassare la voce.
All'improvviso Sasuke cambiò ritmo di spinte, aumentando di potenza e martellando in lei sempre più velocemente, finché Sakura cominciò a muoversi a scatti singhiozzando."Sa-kura...sto per -...venire!" disse lui tra i denti.
Il respiro della duchessa le si bloccò in gola, si irrigidì e il suo cuore corse ancora più in fretta quando cavalcò l'onda della piccola morte che l'orgasmo l'aveva portata a trovare, mentre Sasuke veniva a sua volta riempendola con fiotti regolari e densi.
Passati parecchi minuti, ripreso un po' di fiato, lui uscì da lei, poi prese la coperta finita in fondo in fondo al letto e coprì entrambi, abbracciandola.
"Credo proprio che dovremo rimandare il resto della lezione a domani" le disse prima di cedere al sonno, soddisfatto. 

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