Capitolo 10

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Villa Uchiha, ore 6:00

Un improvviso trambusto ruppe la quiete della villa, ancora immersa nel sonno. Una voce fin troppo familiare raggiunse le orecchie del duca che dormiva profondamente nel suo letto.
"Temeee!"
Infastidito da quel fracasso, Sasuke Uchiha aprì un occhio, cercando di mettere bene a fuoco la sua stanza da letto. Mano a mano che la vista diventava più nitida potè osservare le pesanti tende blu notte che oscuravano le grandi finestre, le lavorate colonne che reggevano il baldacchino e l'orologio a pendolo, posizionato alla destra del letto, che segnava le sei in punto.
"Maledetto dobe", disse tra sé e sé, stringendo i denti. Poi si stropicciò gli occhi e si decise ad alzarsi. Sapeva bene che il suo inaspettato e indesiderato ospite avrebbe continuato a fare casino finché non lo avesse visto, quindi, indossata la vestaglia che aveva lasciato accanto al letto la sera prima, si diresse con passo veloce e cipiglio arrabbiato verso la porta, per poi dirigersi verso la cucina. Un gran rumore di piatti e posate proveniva da lì, sicuramente Kakashi aveva pensato di rimpinzarlo di cibo in modo da farlo tacere.
Infatti, una volta entrato nelle cucine si ritrovò davanti il grande tavolo che di solito veniva usato dalla servitù pieno di vettovaglie e un giovane uomo dagli spettinati capelli biondi che mangiava come se non vedesse cibo da mesi.
"Naruto, quando mangi fai impressione, te l'ho detto molte volte. Cerca di essere più elegante. E ti ho detto anche di non fare tutto quel casino quando entri in casa mia, specie in certi orari."
"Finalmente teme! Quanto volevi farmi aspettare? Fortuna che il tuo maggiordomo è efficientissimo e ha ordinato subito a Teuchi di prepararmi qualcosa" si lamentò l'Uzumaki.
Da quando si erano conosciuti, Naruto lo aveva preso così in simpatia che rivolgersi tra loro dandosi del tu era diventata un'abitudine ben consolidata.
"Ti lamenti sempre."
"Dai, Sasuke, sono appena tornato da un lungo viaggio, è normale che io abbia fame."
"Tu hai fame ad ogni ora del giorno e della notte. Mi chiedo come fai a non ingrassare visto quello che ingurgiti."
"Non sei affatto gentile."
Ignorando la critica dell'amico, Sasuke arrivò subito al punto.
"Perché ci hai messo tanto ad arrivare? Sei in ritardo di un giorno."
"La nave ha tardato a causa del cattivo tempo, comunque non appena ho messo piede a terra mi hanno consegnato la tua lettera e sono corso qui. Mi ha stupito sapere che eri ancora a Londra, credevo che saresti rimasto qui solo un paio di settimane, ma quello che non mi aspettavo assolutamente era l'invito al tuo matrimonio. Come hai fatto a trovare una ragazza che accettasse di sposarti col caratteraccio che ti ritrovi?" lo prese in giro Naruto.
"Idiota, se ci sei riuscito tu non vedo perché non avrei dovuto farcela io. Hinata dev'essere cieca per stare insieme ad uno come te" lo rimbrottò Sasuke.
"Hinata ci vede benissimo, ha fatto un ottimo affare accettando il mio corteggiamento."
"Certo, certo. Ma a quanto pare non hai fatto molti progressi con lei, siete fidanzati da un anno e non sei ancora riuscito a baciarla."
"Certo che l'ho baciata! Solo che... " il tono di voce inizialmente molto alto, si fece via via più basso, "...l'unica volta che l'ho fatto è svenuta, è davvero troppo timida la mia Hinata" concluse l'Uzumaki, per poi chiedere:
" E comunque non ci sono stati progressi perché mi hai mandato in missione, o l'hai dimenticato?"
Con quell'ultima uscita l'aria nella stanza cambiò improvvisamente, era arrivato il momento di ricevere delle risposte. Il duca fece cenno a Kakashi di far uscire la servitù, in modo da poter rimanere solo con Naruto.

* * *

Casa Haruno, ore 6:00

Quando Sakura si svegliò quel mattino, non lo fece con la solita calma, non appena finito di sbadigliare e stropicciarsi gli occhi, il suo sguardo finì sull'abito che la sarta le aveva consegnato il giorno precedente e il panico si impadronì di lei.
Santo cielo! Oggi mi sposo!
Una settimana era stata decisamente poco per abituarsi al fatto che la sua vita sarebbe cambiata radicalmente, nonostante avesse agognato da tempo quel cambiamento in meglio. Cosa doveva aspettarsi da quel matrimonio? Sarebbe riuscita ad andare d'accordo col duca? Sarebbe rimasta incinta subito o ci sarebbe voluto del tempo? Come sarebbe stato vivere come una duchessa?
Sapeva che solo il tempo avrebbe dato risposta ai suoi quesiti, ma come ogni sposa che si rispetti era agitata di fronte all'enormità di quel passo.
Sposarsi significava consacrare la propria vita a qualcun'altro, accettare in tutto e per tutto l'altra persona ed unirsi a lei sia spiritualmente che fisicamente. Sasuke l'aveva baciata due volte e nonostante tutto il fardello emotivo che si era portata dietro, quel contatto le era piaciuto, ma adesso, sapendo di dover giacere con lui nel talamo nuziale, la paura aveva preso il sopravvento. Sapeva tutto dei vari meccanismi che portavano al concepimento di una nuova vita, lo aveva studiato su molti testi medici, ma non avendo esperienza pratica in tal senso si sentiva inadeguata e... spaventata.
Cercando di scacciare quei pensieri indesiderati, si diresse verso la porta e potè vedere Shikamaru sgattaiolare fuori dalla stanza di Ino.
"Shikamaru!" lo chiamò in un sussurro.
Il ragazzo, spaventato dalla sua apparizione improvvisa, sussultò, poi, riconosciutala, le sorrise.
"Come sta Ino?"
"Sta bene. Sta ancora dormendo, ma devo proprio andare a casa. Sono atteso a un matrimonio e devo essere presentabile per le undici" le disse, scherzosamente facendole l'occhiolino.
"A dopo allora! Aspettaci all'entrata della chiesa" il tono di forzata allegria non passò inosservato al Nara.
"Sakura... ci stai ripensando? Nessuno se la prenderebbe con te se così fosse. Sei ancora in tempo per tirarti indietro."
"Sono solo nervosa, è una cosa che succede a tutti quelli che si sposano. È stata una mia libera scelta decidere di sposarmi e non ne sono pentita. Sta tranquillo e va a prepararti."
Shikamaru la osservò per testare la sua determinazione, poi scosse la testa.
"Tu e tua sorella siete davvero due fiori di ferro. Forti, resistenti, testarde e bellissime."
In quel momento Mebuki la chiamò la chiamò dalla cucina.
"Sakura, ci vorrà un sacco di tempo per l'acconciatura e tutto il resto, sbrigati a far colazione."
"Arrivo!" rispose alla madre, per poi sorridere al quasi-cognato, in modo sincero stavolta e aggiungere: "Ci vediamo più tardi!"

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