Capitolo 22

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Preziosi minuti trascorsero prima che il battito impazzito del cuore di Sakura riprendesse il normale ritmo e che, a fatica, riuscisse a rialzarsi in piedi, facendo leva con una mano contro la parete esterna della villetta, ripulendosi poi il vestito in modo che nessuno notasse segni di quanto successo pocanzi.
Aveva un disperato bisogno di restare sola a riflettere sul da farsi e mentre si accingeva a ripercorrere il vialetto per tornare verso la strada, pregava che sua madre o Ino non si fossero accorte del suo arrivo con la carrozza.
Purtroppo la fortuna non era dalla sua parte, infatti non appena raggiunse il cancello, ecco che arrivò una carrozza.
Quando il valletto aprì lo sportello, facendo scendere Shikamaru, la duchessa capì che ogni suo tentativo di non far sapere alle due donne che era andata da loro ma non si era fatta vedere, sarebbe stato vano. 
"Sakura! Che bello vederti!" esclamò l'uomo, avvicinandolesi. Era dal ricevimento di matrimonio che non si vedevano e se aveva creduto di averlo visto al meglio in quella occasione si era sbagliata di grosso, perché adesso, nonostante i vestiti indossati fossero meno eleganti e l'espressione fosse sempre carica del velo di indolenza che spesso mostrava a tutti, la luce di felicità che gli leggeva negli occhi lo illuminava, dando spessore e consistenza a tutta la sua figura. 
Le bastava vedere come stava meglio lui per capire che Ino stava davvero riuscendo a guarire grazie alle nuove cure che il Nara stava aiutando a sviluppare e al cambiamento climatico dovuto al trasloco. Nonostante il terrore per il ricatto appena subìto le scorresse ancora nelle vene, in quell'attimo realizzò che anche col senno di poi, potendo tornare indietro, avrebbe preso la medesima decisione di accettare la proposta del duca. 
"Sei venuta a trovare Ino e la signora Mebuki?" mi chiese Shikamaru. 
"Sì. Devo dar loro una bella notizia e mi fa piacere che ci sia anche tu" "Sei sicura di stare bene? Sembri pallida..." cominciò a dire, bloccandosi un attimo, prima di rivolgerle parole che lei sapeva doveva aver tenuto per sé a lungo,"Sono stato in pensiero per te. Sposata ad uno sconosciuto, costretta a condividere ogni cosa con lui solo per tenere in vita Ino. In un certo senso hai salvato anche la mia di vita. Se le fosse successo qualcosa sarei impazzito."
"Ti assicuro che ho sposato non solo un buon partito, ma un buon uomo, non ho nulla da recriminare" rispose lei, poi, vedendo affiorargli in volto il dubbio che stesse mentendo per non farlo sentire in colpa, aggiunse:"Davvero, sono felice, mi tratta bene e non mi manca nulla, né dal punto di vista economico che emotivo."
I suoi occhi castani la scrutarono per un paio di minuti, cercando di capire se quelle parole appena pronunciate fossero veritiere. 
"Allora perché quel pallore?" insistette lui.
"Lo scoprirai tra poco" gli rispose, sorridendo e cominciando ad incamminarsi di nuovo verso il portone. Tanto valeva togliersi il dente, ormai non poteva far altro che incontrarle e lasciare le riflessioni a più tardi. 

* * * § * * *

Mentre mangiava avidamente i dolcetti alle mandorle che Mebuki aveva portato insieme ad una caraffa di intenso e ottimo tè di Assam, stando attenta ad evitare quelli alla crema visto il brutto effetto che avevano avuto sul suo stomaco l'ultima volta, Sakura si sentì trafitta da tre sguardi diversi, ma ugualmente intensi e curiosi. 
"Tesoro... Sei pallida e mangi come se non toccassi cibo da anni. Sei per caso stata male?" le chiese la madre, dando voce ai timori degli altri due giovani. 
"Non nel senso che intendi tu" le rispose la ragazza, sorridendo. Non voleva certo che si preoccupassero per lei visto che stava più che bene. Doveva recuperare le forze che il brutto incontro con Orochimaru e Kabuto le aveva tolto e gli zuccheri l'avrebbero aiutata anche a concentrarsi meglio. Non era stata un'infermiera per tanto tempo senza aver imparato nulla. 
"Che vuoi dire?" le chiese la sorella. 
Vedendo quanto stava meglio Ino, il suo colorito roseo, la sua espressione meno tesa e addolorata, i suoi capelli che avevano ripreso lucentezza, il sorriso sul suo volto si allargò e le rispose:"Diciamo che il mio corpo è sconvolto da un certo cambiamento."
Sotto lo sguardo attonito di Shikamaru e Ino, Mebuki si alzò in piedi di scatto, abbracciando sua figlia con gli occhi lucidi. 
"Ne sei sicura?" le mormorò contro l'orecchio, stringendo la presa sulle sue spalle. 
"Sì, il medico da cui siamo andati ha confermato che sono incinta."
A quel punto anche la sua gemella cominciò a piangere, felice per la lieta notizia, mentre il Nara guardava la sua futura cognata cercando di capire se era davvero una lieta notizia per lei o faceva finta per far contente le due donne, incrociando i suoi occhi color verdi ebbe conferma che era davvero al settimo cielo e sorrise anche lui, allungando una mano ad afferrare quella sua fidanzata e facendole capire con un solo sguardo che un giorno anche lei sarebbe diventata moglie e madre, era una promessa. 

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