Capitolo 15

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Villa Uchiha, ore 08:00 

Quando l'orologio nella camera batté le otto, Sakura aprì finalmente gli occhi. 
Ancora mezza addormentata, allungò un braccio verso l'altra parte del materasso, sperando di trovarla occupata, invece coi polpastrelli incontrò soltanto le lenzuola fredde e vuote.
Sasuke non aveva dormito nel loro letto.
Con un sospiro di tristezza si girò su se stessa per averne una prova anche visiva, che non tardò ad arrivare quando le sue iridi verdi ispezionarono la stanza in cerca del passaggio del marito, ma non trovarono i vestiti sulle sedie né i gemelli sul comodino e dal bagno non proveniva nessun rumore.
Era evidente che qualcosa era andato storto la sera prima. Forse non era riuscito a trovare il fratello o era successo qualcosa a Naruto e Neji che erano andati con lui. Se c'era una cosa che aveva capito di Sasuke era che sotto la sua aria fredda ed arrogante nascondeva un animo generoso e un buon cuore, se fosse successo qualcosa ai suoi amici per averlo seguito, certamente non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma dopo aver riflettuto un po' su quella supposizione, Sakura dovette scartarla, perché di sicuro in quel caso non sarebbe tornato a casa, ma sarebbe rimasto dagli Hyuga.
Sconsolata, scosse la testa e scostò le coperte, mettendosi seduta. Non aveva abbastanza elementi per capire cos'era successo ed era inutile starsene lì a fare supposizioni. Non era più la ragazzina sedicenne che costruiva castelli in aria, ora era una donna che ne aveva passate tante ed aveva imparato ad affrontare le cose senza tiimore e in modo diretto.
Avrebbe parlato con il duca subito.
Con questo proposito si alzò e, riempito il catino con l'acqua che Matsuri le aveva lasciato in una brocca la sera prima, si sciacquò il viso, svegliandosi del tutto, poi suonò il campanello per chiamarla.
Pochi minuti dopo un leggero bussare alla porta la distolse dalla sua ricerca di un abito da indossare.
"Avanti!"
"Buongiorno, madame! Avete chiamato?" chiese la ragazza, entrando.
"Sì, in realtà volevo cercare un abito da mattino, ma in questa cabina armadio rischio di perdermi, credo sia meglio che te ne occupi tu," rispose la duchessa, che non si era aspettata di trovarsi davanti una tale scelta di vestiti ed accessori.
"Certamente! Sono a vostra disposizione."
"Ti ringrazio, Matsuri."
Quando finalmente indossò l'abito, di un intenso blu con scollo a barchetta e linee essenziali, adatto alle prime ore del giorno, Sakura si sentì più sicura, meno esposta, come se tutta quella stoffa fungesse da armatura contro i suoi stessi pensieri negativi.
"Sai per caso se mio marito è ancora nel suo studio?"
Matsuri la guardò con espressione rammaricata, evidentemente aveva capito che voleva avere dei chiarimenti al più presto.
"Mi spiace, ma il duca è uscito di casa poco fa."
A quelle parole, Sakura, che aveva alzato le braccia per cominciare a pettinarsi i lunghi capelli rosa - non si era ancora riabituata ad avere qualcuno che lo facesse al posto suo -, posò la spazzola sul comò, davanti allo specchio, e cercò di mantenere un'espressione neutra.
Era arrabbiata. L'aveva di nuovo lasciata da sola, a casa, senza spiegazioni. Non pretendeva di avere la sua fiducia servita su un piatto d'argento, ma come faceva a meritarsela se fuori dal letto non la coinvolgeva nella sua vita?
Se il giorno prima si era sentita libera e felice come una vera sposa novella, adesso si sentiva come una moglie trofeo, bella da esporre e piacevole da tenere accanto tra le lenzuola, ma non abbastanza intelligente da occuparsi di altro all'infuori delle faccende domestiche e lei non era assolutamente quel tipo di donna.
Aveva faticato per studiare i fondamenti della medicina ed era diventata un'ottima infermiera. E se non fosse stato per quello accaduto a suo padre e per lo stato di povertà in cui era caduta la sua famiglia a causa dei debiti, avrebbe anche potuto studiare per diventare medico. Era una professione che l'aveva sempre affascinata. Amava sentirsi utile e lì, in quella grande casa, che non le era ancora familiare, si sentiva un pesce fuor d'acqua.
Aveva bisogno di tornare coi piedi per terra. Aveva bisogno di trovarsi in un ambiente in cui si sentiva veramente se stessa e con persone che la conoscevano bene.
Voleva vedere sua madre. E Ino.
In quel momento ricordò le parole rivoltele da Sasuke il giorno prima: sua madre e sua sorella sarebbero partite nel pomeriggio.
"Matsuri... La carrozza presa ia noleggio da Kiba è ancora qui?"
La sera prima Shino era tornato a casa poco dopo il suo ritorno e li aveva avvertiti che il duca aveva dato istruzioni diverse a lui e all'Unizuka, quindi sapeva che c'era un'altra carrozza a disposizione.
"Sì, Lord Sasuke gli ha ordinato di riportarla indietro questa mattina."
"Perfetto. Mi faresti la cortesia di avvertire il cocchiere che ne ho bisogno io? Vorrei andare a trovare mia madre e mia sorella prima che partano per trasferirsi nella nuova casa."
"Vado subito," rispose la ragazza prima di uscire dalla stanza in tutta fretta, lasciando Sakura sola a finire di prepararsi.

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