Capitolo 18

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In viaggio... 

Il rumore delle ruote della carrozza sulle strade brecciate cullava dolcemente il duca e la duchessa di Remington nel loro viaggio verso la tenuta di campagna. Sakura, col suo abito da viaggio sui toni del marrone, sedeva comodamente sui morbidi sedili della vettura ed osservava avidamente i cambiamenti che subiva il paesaggio fuori dal finestrino, ansiosa di arrivare a destinazione, anche se a tratti distoglieva lo sguardo per concentrarlo su suo marito che dormiva seduto sul sedile di fronte al suo con le braccia incrociate davanti al petto e la nuca appoggiata all'angolo della parete. 
Con i ribelli capelli scuri ad incorniciargli il volto rilassato e sereno nell'incoscienza e con le ciglia scure ad ombreggiare le gote, sembrava un angelo bellissimo e vulnerabile, tanto che Sakura riusciva a malapena a resistere alla tentazione di allungare una mano ed afferrare le ciocche sericee per farvi passare le falangi, stregata dall'avere tanta perfezione così vicino. 
In quei tre giorni che erano passati da quando gli aveva riferito di non essere incinta, lui l'aveva tenuta impegnata con varie attività: avevano fatto un picnic con Naruto, Hinata, Obito e Rin; l'aveva accompagnata per la città, mostrandole luoghi che non aveva potuto visitare nemmeno quando era stata una ricca ragazza borghese, posti aperti solo ai nobili; avevano passeggiato per il parco della villa in modo da darle la possibilità di visitare tutta la tenuta ed erano andati all'Opera. 
Si era instaurato tra loro un buon rapporto, passavano quanto più tempo fosse possibile insieme, arrivando a stabilire una certa routine, ma quello che più aveva apprezzato Sakura erano state le mattine, perché nonostante stendendosi sotto le coperte i due sposi si addormentassero dandosi le spalle e pronunciando un semplice 'buonotte', al mattino si ritrovavano abbracciati l'uno all'altra, le gambe intrecciate e i volti vicinissimi. Stavano sperimentando un tipo di intimità differente da quella che si era instaurata tra loro durante il sesso, non c'entrava la mera passione, era tenerezza, era rispetto,... era affetto. La donna adorava svegliarsi con il respiro del marito che le scompigliava i capelli sulla fronte, sentire il suo cuore battere lento e regolare contro l'orecchio e percepire la compattezza dei muscoli del suo torace a contatto con la pelle del volto e del collo, le uniche parti di lei lasciate scoperte dalla camicia da notte. 
Aveva scoperto cose che solo una persona a stretto contatto con lui poteva sapere, come il fatto Sasuke quando si svegliava si irrigidiva sempre un po', percependo qualcuno accanto a sé, come se fosse sempre all'erta, e si tranquillizzava solo dopo aver aperto gli occhi e averla vista, dopodiché inarcava leggermente le labbra verso l'alto e la stringeva più forte a sé, per poi sollevarle il mento con una mano e strapparle un bacio lento e profondo, così pieno di calore che Sakura percepiva il calore di quelle labbra e quelle mani, scendere lungo il collo e raggiungere la spina dorsale, fino ad avere l'impressione che le vertebre della sua colonna vertebrale si sciogliessero ed una volta liquefatte si unissero al flusso sanguigno irrorando ogni anfratto del suo corpo, rendendola incapace di muoversi da quel letto finché Kakashi veniva a bussare alla loro porta dando inizio ad una nuova giornata.
Aveva notato che quando Sasuke inarcava leggermente il sopracciglio sinistro era irritato; che quando era in imbarazzo invece di arrossire come lei, diventava più pallido e si mostrava più freddo; che preferiva avere a che fare con gli animali piuttosto che con le persone; che di tanto in tanto si dedicava ad alcuni lavori di giardinaggio, come estirpare l'erba o piantare nuovi alberi, perché incapace di stare fermo troppo a lungo, dopo essere stato un uomo d'azione. Era strano, ma ogni cosa di lui le piaceva, sia i pregi che i difetti.

* * *

In realtà Sasuke aveva dormito solo tre ore, preferendo comunque fingere di essere ancora addormentato per riflettere su sua moglie ed occhieggiarla, non visto, mentre si perdeva nella contemplazione del paesaggio. 
Non voleva perdersi niente della sua espressione, avido di scoprire altre sfaccettature che si celavano in lei. Col passare dei giorni era sempre più convinto di aver scelto la donna giusta, era socievole, bella, intelligente, capace, vivace... Non che non avesse anche dei difetti, come il parlare molto (l'aveva scoperta spesso a chiacchierare animatamente con il personale o con Naruto fino a fargli venire un'emicrania) anche se in sua presenza si tratteneva, forse conscia del suo amore per il silenzio; il non riuscire a ricamare senza pungersi qualche dito; l'eccessiva sensibilità che nascondeva dietro sguardi decisi, ma non era sfuggita al suo sguardo. Quest'ultimo aspetto lo spaventava un po' perché temeva che una volta fosse morto lui, qualcuno avrebbe potuto approfittare di questa debolezza, comunque sapeva che quando voleva poteva essere forte e determinata quindi il suo carattere era piuttosto equilibrato nonostante in lei convivessero dei tratti caratteriali tanto divergenti, ed era orgoglioso di sia moglie, come lo era stato la sera precedente all'Opera.

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