Capitolo 23

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4 settimane dopo

La situazione di Sakura era andata peggiorando con l'andar del tempo. Proprio come aveva temuto, nel giro di qualche giorno dopo il pagamento del ricatto le era arrivata una lettera di Kabuto e dopo ancora un'altra e per far fronte alle richieste sue e di Orochimaru aveva dovuto vendere una statuina - una splendida riproduzione in bronzo di un falco che prendeva il volo- rubata in una delle stanze non occupate della villa e poi un braccialetto finemente lavorato in oro e adornato da uno splendido smeraldo, regalatole da Sasuke.
A quel punto aveva capito che non sarebbe più uscita da quella situazione e che doveva trovare una soluzione definitiva visto che i suoi aguzzini non le davano tregua. Fino a che punto si sarebbero spinti? E dopo la morte di suo marito - il cui solo pensiero le dilaniava il cuore - cosa avrebbero preteso?
Tutta quella tensione non faceva bene né a lei né al bambino e con Sasuke fingeva che quel perenne malessere che l'attanagliava fosse uno degli effetti della gravidanza e che il suo pallore era dovuto alle nausee che la tormentavano al mattino e alla sera, quando in realtà, per quanto fastidiose fossero, erano tollerabili al contrario del dolore e del senso di colpa che le causava mentire e derubare di oggetti preziosi e legati alla sua famiglia l'uomo che le stava dando tutto.
Aveva deciso quindi di parlargli, di dirgli finalmente la verità, non poteva continuare così. Non ce la faceva più.
Tutte le sue preoccupazioni riguardo Mebuki rimanevano, ma era riuscita a trovare una soluzione anche a quel problema, grazie ad un piccolo incidente avvenuto all'arrivo dell'ennesima richiesta di soldi.

'Cara contessa, spero vi faccia piacere avere nostre notizie. Non avete idea di quanto siano state utili per l'ospedale le vostre generose donazioni, settimanali.
I bambini del reparto pediatrico vi ringraziano per la vostra generosità e sperano di avere presto vostre notizie, magari entro la fine del mese, e vi inviano le loro preghiere, come voi avete inviato loro le vostre la scorsa settimana.
Cordiali saluti,
Kabuto Yakushi.'

Lui e Orochimaru erano troppo furbi per mettere per iscritto il fatto che la stavano ricattando, quindi si limitavano a inviarle messaggi per farle capire la scadenza entro la quale volevano ricevere 'il pagamento'.
Leggendo l'ennesima lettera del dottore che dietro le dosate parole di ringraziamento chiedeva invece altro denaro le tremarono le mani e le girò la testa. Rin, che le aveva portato il vassoio con la missiva e il coltello per aprirla, si era spaventata, vedendola cadere a terra e rimanere incosciente.
"Signora!" urlò, chinandosi vicino a lei e cercando di farla rinvenire.
Attirati dal rumore il conte e Kakashi si precipitarono nella stanza.
"Cos'è successo?" chiese Sasuke, prendendo la moglie tra le braccia e stendendola sul loro letto.
"All'improvviso ha cominciato a tremare ed è svenuta" rispose la cameriera.
"Kakashi, chiama subito Tsunade!"
Qualche minuto dopo, la contessa riprese conoscirnza, trovando il marito al suo capezzale che la fissava preoccupato.
I suoi occhi scuri mostravano tutta la paura che l'aveva soverchiato nel momento in cui l'aveva vista a terra, esanime e la sua bella fronte era aggrottata.
"Stai bene?" le chiese lui, stringendo forte le sue dita tra le sue.
"Cos'è successo?" gli rispose, cercando di alzarsi.
"Hai perso conoscenza. Non muoverti, resta a letto. Ho mandato a chiamare Tsunade. Temevo fosse successo qualcosa al bambino."
"Sto bene. È stato un lieve malore, ma niente di grave. Non preoccuparti."
"Fatti visitare per favore, sarà qui tra una mezz'oretta. Voglio essere sicuro che vada tutto bene."
"D'accordo"gli rispose, per tranquillizzarlo.
Alla fine la dottoressa era arrivata e l'aveva visitata, non trovando nulla di preoccupante per la sua salute e quella del feto.
Avevano quindi cominciato a parlare dei suoi pazienti e di cure sperimentali. Nonostante fosse ormai lontana dall'ambiente medico, Sakura amava ancora la medicina.
Era stata la dottoressa a darle uno spunto per mettere al sicuro sua madre.
"Un medico amico di mio marito mi ha detto che per la malattia che affligge vostra sorella, un ricovero in un sanatorio svizzero sarebbe l'ideale, dato che le sue condizioni generali sono migliorate, credo che sopporterebbe bene il viaggio."

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