☾2 • Black

488 18 1
                                    

Sveglia 7:30.

Scuola? No grazie
Okay non sono un buon esempio da seguire ma.. Secondo il mio inutile punto di vista si imparano più cose facendo a pugni con la vita che segregati ore ed ore dietro ad un banco.
Tutto ciò che ho passato l'ho affrontato da sola, senza l'aiuto di una manciata di scritte bianche su una lavagna nera.

Mi alzo.
Vado in bagno a farmi una doccia e indosso un paio di pantaloncini neri e una maglia dello stesso colore con la scritta:

Monsters are real
Ghosts are real too
They live inside us
And sometimes they win

Scendo al piano di sotto. Mia madre è già a lavoro da ieri, è un medico e questo mese fa il turno di notte senza fermarsi. Mio padre e Gabriel stanno facendo colazione lentamente come due bradipi.

-Buongiorno chioma celeste!- biascica mio padre con la bocca piena.

-Mh..- rispondo aprendo il frigo e prendendo un bicchiere di latte.

-Vai a scuola?- mi chiede Gabriel sorridendo.

Annuisco.

Finito il latte gli lascio un bacio in fronte, saluto con la mano mio padre ed esco afferrando lo zaino di corsa.

Salgo sul bus e lo apro per controllare che ci sia tutto: iPod, cellulare, il mio libro preferito, sigarette, cibo e cianfrusaglie.

Non appena scendo mi ritrovo ad un isolato dalla scuola. Decido di avviarmi con calma e mi infilo le cuffie nelle orecchie.

Qualcosa (o qualcuno?) mi travolge buttandomi a terra.

-Scusa non ti avevo vista!- risponde di fretta una voce maschile.

-Questa giornata inizia di merda..!- ringhio alzando lo sguardo.

-Luna?!- mi guarda a bocca aperta.

-Axel!- mi alzo di scatto.

Ci siamo odiati per tanti anni. A scuola.. Prima che la cambiassi, ci facevamo le peggio cose..
Però l'ultimo giorno mi offrì un pezzo del suo panino perché stavo piangendo intensamente e restammo a parlare per almeno due ore sul muretto all'uscita. Da quel momento non ci vedemmo più.

-No.. Aspetta! Vieni anche tu alla Rotterwood?- chiedo.

-Si da una settimana..circa..- risponde grattandosi la testa, i suoi capelli neri come la pece.

Ah.
Io è da una settimana calcola che non vengo in questo stupido posto.
:)

-Beh dai ora che so che frequentiamo.. Di nuovo.. La stessa scuola possiamo vederci per chiacchierare un po' come quella volta.. Mi fece bene.- continua.

-Non prenderla come abitudine.- rispondo più fredda che potevo, anche se mi ha fatto piacere rivederlo dopo tutto questo tempo.

-Sei sempre la solita- rise.

Sforzo una specie di sorriso e cammino verso il bar della scuola cercando di non farmi vedere dai professori. Se si muovesse quella storta della mia migliore amica non dovrebbe vedermi nessun altro.

-Luna sono qui!-

Mi volto e la vedo. Ragazza abbastanza alta, capelli rossi come il fuoco, lentiggini e occhi verdi come smeraldo. Mi sta venendo in contro con la sua polaroid.
Siamo l'esatto opposto ma insieme stiamo benone, è una cosa straordinaria perchè solitamente con le persone diverse da me finisce malissimo.

-Arya muoviti!' Se mi beccano è la fine! Rispondo cercando di coprirmi la faccia con lo zaino.

-Sappi che dopo questa settimana se la mia famiglia scopre che non vado a scuola mi ritira da tutti i corsi a cui mi sono iscritta e come minimo ti spedisce in riformatorio dato che sei la responsabile- mi dice mentre scappiamo di nuovo alla fermata del bus.

-Si ma tu verresti con me stronzetta- rispondo ridendo per la prima volta davvero in questo mese.

•My name is Luna• (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora