☾ 38 • Monsters

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Siamo nella macchina della polizia.
A bassa voce ho raccontato tutto a Sasha.
Mi ha guardata come se volesse smettere di esistere.
Ci hanno additati tutti come mostri.
Non riesco neanche a preoccuparmi di come sia riuscita a sbalzarlo in aria..tutto ciò che mi balena per la testa è cosa penseranno miei genitori..il mio fratellino.
Saremo costretti a trasferirci di nuovo.
Proprio ora che avevo tutti per essere felice.

Scendiamo dall'auto e ci scortano in una piccola cella.

-Aspettate qui, appena arriva il commissario ci interrogheranno..sarete controllati quindi niente mosse false!- dice sbattendo la porta.

Ho le lacrime agli occhi.

-Potevi uccidermi e scappare..- dice sottovoce.

-Ma ti rendi conto di quello che dici?- dico.

-Altrimenti avresti potuto lasciarmi fare..avrebbero preso soltanto me..- dice prendendosi la testa fra le mani.

-Sarebbe finita molto peggio credimi..- rispondo sedendomi accanto a lui.

-Ma tu saresti libera..- dice.

Mi si stringe il cuore.

-Ti ho liberato..- dico.

-Già..ora ricordo..mi hai tirato una bella batosta..- dice sforzando un sorriso.

-Sei sempre il solito..- rispondo.

Arriva il commissario e ci portano da lui.
Ci fanno sedere senza toglierci le manette.

-Non si tolgono solitamente..?- chiede Sasha.

-Siete dei soggetti pericolosi..- risponde accendendosi una sigaretta.

Ne avrei bisogno anch'io in questo momento.

-Abbiamo una spiegazione..- tento.

-La sto aspettando.- dice il commissario.

Io e Sasha ci guardiamo.
Cosa ci inventiamo?

-Era tutta una messa in scena..- dico
Cercando di attorcigliarmi il vestito, ma non ci arrivo con le manette sui polsi.

-E non vi siete accorti che con la vostra "messa in scena" avete ferito almeno una decina di studenti!?- chiede severo.

-C-ci dispiace noi non volevamo..- dico con un nodo alla gola.

Il commissario sospira.

-Basta diciamo la verità!- sbotta Sasha.

-Non ci crederanno mai.- dico.

-Quale verità?!- chiede sospettoso il commissario.

-Io sono stato posseduto e ciò che ho fatto non l'ho fatto io, lei voleva fermarmi ed ha usato la telecinesi senza sapere di averla..e- dice istericamente .

-A che gioco state giocando?!- dice il commissario battendo un pugno sulla scrivania.

-Sta delirando è sotto shock per quello che è successo ai nostri compagni..- tento.

-Siete in arresto per tentato omicidio plurimo e oltraggio a pubblico ufficiale!- dice mentre ci riportano in cella per la notte.

-Dovrebbe deciderlo un giudice!- urlo.

Non è giusto.

Ci sbattono dietro le sbarre e ci lasciano lì.
Le nostre fedine penali sono fottutamente sporcate.

-Complimenti..- dico.

-Non so cosa mi sia preso..- risponde.

Dopo sei ore vedendo gente che entra e gente che esce sto iniziando a crollare dal sonno.

Vediamo arrivare Sam con un poliziotto.
Ci apre le sbarre.

-Ha pagato la cauzione, siete fuori.- dice togliendoci le manette.

La abbraccio fortissimo ma lei rimane fredda.
Sasha non riesce ad alzare lo sguardo da terra.
In silenzio ci avviamo nella sua macchina e troviamo Axel, Lily, Oliver e Arya.

-Siamo troppi in macchina..- dice Lily.

-Tranquilli io vado a piedi..- dice Sasha.

Proviamo a fermarlo ma non ci ascolta e se ne va.
Salgo e mi metto sulle gambe di Axel che mi stringe a se.

-Scendo anch'io, gli faccio compagnia..- dice Oliver scendendo.

Rimaniamo noi.
Tutti mi fissano in silenzio.
Vogliono delle spiegazioni.
Giustamente.

Parlo e racconto tutto fin dal principio.
Axel e Arya confermano.
Io e Axel non ci lasciamo la mano neppure un secondo, ogni tanto gliela stringo.

Sam mette in moto mentre racconto.
Il ballo è stato rovinato.
Oltretutto dovrò giustificarmi con i miei genitori..e questa sarà cosa più difficile.

Torno a casa.

-Anche tu come Sharon..- dice mia madre.

-Il buco nero che hai visto da piccola in camera tua..- aggiunge mio padre.

•My name is Luna• (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora