☾9 • Thank You

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Fantastico.
Ottimo.
Spettacolare.
Non potevo desiderare di meglio da questa settimana.
Sono in punizione, è ciò vuol dire niente telefono, niente uscite con gli amici e sopratutto niente soffitta.
Non posso raccontargli quello che è successo veramente altrimenti scoppierebbe uno scandalo, ci sarebbero sicuramente litigi fra i genitori..denunce.. passerei per una sciacquetta.
Ho deciso non sapranno niente di niente.

Sono seduta in camera mia al centro del mio letto. Tutto ciò che mi rimane è guardare il muro o fissare i miei pesci.

Sento bussare lievemente.

-Sto dormendo..- rispondo.

La porta si apre leggermente..è Gabriel.

-Come riesci a rispondermi se dormi?- mi chiede facendomi scappare un sorriso.

Gli faccio posto e batto una mano sul letto come segno di sedersi accanto a me.
Si avvicina e sale.

-Mamma e papà sono molto arrabbiati con te..- mi dice triste.

-Lo so..- rispondo accarezzandogli i capelli.

-Cosa hai fatto di male?- chiede.

Eh fratellino..
Mi sono lasciata trascinare dagli eventi..capirai che la vita di un adolescente non è facile e spensierata come sembra. A volte una semplice cotta per la persona sbagliata può trascinarti nell'obliò, una scelta sbagliata può farti sbarellare, a volte non ci si rende conto di avere vicino a se persone pronte a farti del male.
Fratellino non ho fatto niente..

-Una litigata fra compagni al momento sbagliato nulla di che.- rispondo.

-Anche a me è successo stamattina! Mark non voleva scambiarmi le sue figurine anche se è pieno di doppioni. È così avido..- mi dice andando a guardare meglio i pesci.

Wow.. Erano belli i tempi in cui si litigava per una figurina.. Quando tutto sapeva di più di merendine e cartoni animati.

-Gabriel andiamo oppure farai tardi a calcetto!- urla mio padre dal salone.

-Vai e vinci per me!- gli sorrido lasciando il pugno a mezz'aria.

-Si.. E anche per Sharon.- mi batte il pugno e se ne va chiudendo la porta.

Nostra sorella manca tanto anche a lui.
Da quando non c'è più questa famiglia non è più la stessa, e purtroppo chiacchierate così tranquille tra me e mio fratello ce ne sono poche, dovrei rimediare ed essere anch'io una sorella modello come Sharon. Dio quanto vorrei che fosse ancora qui con noi.

Quando sento la macchina mettersi in moto mi accorgo finalmente di essere a casa da sola.
Cerco il cellulare trovandolo subito.
Lo lasciano sempre nel solito cassetto in alto a destra in cucina.
Telefono ad Arya e le racconto tutto.
Non riesce a crederci neppure lei, la prego di mantenere il segreto specialmente nel nostro gruppo di amici.. dove sicuramente cambieranno le cose.
Sento suonare il campanello.. Forse è papà che ha scordato qualcosa e non ha voglia di usare le chiavi.
Come al solito.
Saluto velocemente Arya.
Spengo il cellulare e lo lanciò nel cassetto.
Non appena apro rimango di sasso.
Axel?

-Hey.. Come ti senti?- mi chiede.
-Benone.. Come fai a sapere dov..-
-Ho riconosciuto la macchina di tuo padre.. l'ho visto a scuola oggi..- mi interrompe.
-Ah.. Entra avrai camminato chissà quanto..- gli dico scostandomi dalla porta.
-Tranquilla neppure un isolato, stiamo nello stesso quartiere..- dice entrando timidamente.
-Davvero?- rispondo sorridendo ed avviandomi in cucina.
-Si, che bello vero?- mi dice sorridendo a sua volta.

Ci versiamo due bicchieri di succo di frutta e ci sediamo.

-Grazie..- ricomincio un discorso.
-Di cosa?- risponde.
-Per avermi difesa.. Davvero.- dico.
-Ci mancherebbe.. quello stronzo non l'ho mai sopportato fin dal primo giorno.- beve un sorso.
-come facevi ad essere lì al momento giusto?- chiedo.
-Non lo so giuro passavo di lì, è come se qualcosa mi avesse spinto verso la tua classe..-

Sharon...

•My name is Luna• (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora