-Luna penso che tu abbia imparato la lezione..- dice mio padre restituendomi il telefono.
-Sicuro che posso prenderlo?- chiedo.
-Se vuoi possiamo tenerlo un'altra settimana!- interviene mia madre ironicamente.
-No grazie ho imparato la lezione!- dico afferrando il telefono.
-Ti abbiamo cresciuta con una certa educazione, con il rispetto verso il prossimo.. Non deluderci ancora, intesi?- dice mio padre serio.
Annuisco senza aggiungere ulteriori parole.
Anzi.. Qualcosa da aggiungere ce l'avrei.-Mamma..papà.. Potrei uscire stasera? Soltanto un po..- chiedo titubante.
-Con chi?- chiede mia madre che ha iniziato a preparare la cena.
-Beh..con Arya e gli altri.- rispondo attorcigliandomi l'angolo della maglia.
Lo faccio sempre quando dico una bugia ma fino ad ora nessuno se ne è mai accorto.
-Va bene, Arya è una brava ragazza e potrà controllarti.- risponde mia madre.
-Grazie per la fiducia..- borbotto mentre aiuto mio padre ad apparecchiare.
-Dopo quello che è successo..- risponde mio padre.
Finita la cena corro in camera mia a cambiarmi.
Jeans strappati e felpa nera, stasera fa un pò freschino e non posso mettere la classica maglietta o uno dei miei top.
Mi infilo le cuffie nelle orecchie ed esco.
Mentre mi lascio la casa alle spalle annego nei miei pensieri.
Ne sto facendo passare di tutti i colori ai miei.. Dovrei forse darmi una calmata?
Per colpa loro..penso.. ho perso mia sorella, lo so che non dovrebbe essere colpa di nessuno..anche se sono i primi a prendersene tante.. Però che rabbia.
A quest'ora poteva essere qui con me a passeggiare mente il sole tramonta piano piano, sicuramente non avrei le cuffie nelle orecchie anzi parlerei con lei come facevamo sempre.
Sento un brivido.
Mi tolgo una cuffia.
Le foglie sono ferme, niente si sta muovendo, non c'è stato nessun colpo di vento.-Lo so che ci sei..solo..scusa se mi manchi okay?- dico rassegnata guardando il cielo.
Continuo a camminare fino a che non arrivo davanti casa di Axel. Che faccio suono? Proviamo.
Suono in campanello.
Esce.-Lù!- mi dice sorridendo.
-Tutto bene?- chiedo sorridendo anch'io.
-Sisi, andiamo a fare un giro? O che ne so..- dice.Lo guardo con aria interrogativa.
-Ti va di andare al cinema?- mi chiede.
-Se mi va? Non entro in un cinema da una vita!- rispondo entusiasta.Saliamo sulla sua macchina e partiamo.
All'inizio nessuno dei due dice una parola, ma non è uno di quei silenzi imbarazzanti, anzi tutt'altro..sono veramente a mio agio.
Appoggio la testa al finestrino e prima che io possa ritornare nell'obliò dei miei pensieri finalmente parla.-Che buffo.. Pensare che ci odiavamo..- dice senza distogliere gli occhi dalla strada.
-Già. Strana la vita eh?- rispondo continuando a guardare fuori.
-Tu sei strana.. L'ultimo giorno di scuola prima che la cambiassimo hai finito il mio panino mentre il giorno prima ci parlavamo solo per offenderci!- dice ridendo.
-Hey era una meraviglia quel panino!- rispondo ridendo anch'io.
Arriviamo al cinema e scegliamo un film di paura. Che classico.
Durante la riproduzione non ho avuto molta paura, solamente in qualche scena dove appariva una faccia mostruosa all'improvviso facendomi sobbalzare ho tirato un paio di urletti, e credo di aver fatto il braccio nero ad Axel, che puntualmente si prendeva gioco di me.
Bastardo.Usciamo lasciandoci alle spalle gli inquietanti titoli di coda e ci ritroviamo alla fine delle scale degli uomini di una certa età seduti che non vogliono lasciarci passare.
-Scusate? Possiamo passare?- chiedo io.
Axel si avvicina toccando la spalla ad uno che se la prende con il compagno a fianco.
Tutti cominciano a litigare tirando fuori aneddoti di quando erano giovani, addirittura uno dice di essersi fatto la moglie dell'altro e tutti quanti alzano la mano per confermare che a letto quella povera donna ci sapeva fare molto bene.Io e Axel scoppiamo a ridere talmente forte che finalmente si accorgono di noi.
Uno di loro, il più giovane e senza dubbio il più psicopatico balza in piedi e tira fuori una pistola.
Sbianco.
Axel mi afferra la mano e mi costringe a correre.
Sentiamo uno sparo alle nostre spalle, perfortuna non ci ha colpiti.-Dove andiamo?- chiedo con il fiatone mentre mi volto indietro.
-Fidati di me!- urla -e non voltarti mai!-
-Ma si è alzato! ci sta cercando!- grido con poca voce.
-Muoviti!- continua a correre senza lasciami la mano.
Arriviamo in un vicolo poco lontano da li e ci appoggiamo al muro stremati.
Ci guardiamo e ridiamo ancora.-Che cazzo ridiamo..abbiamo appena rischiato la pelle..- dice Axel.
-Un Pò di adrenalina ci vuole in questa vita monotona- dico cercando di smettere di ridere e di riprendere fiato.
-Pensala come vuoi ma me la stai cambiando piano piano la vita Luna.. Prima non era così.. Passavo il mio tempo a difendermi da tutto e tutti invece ora so che posso fidarmi finalmente di qualcuno..- dice avvicinandosi e abbracciandomi.
Rimango un po spiazzata ma poi allungo le braccia e ricambio.
Si sta così bene.Guardandoci attentamente attorno ci dirigiamo alla macchina. Si sta facendo veramente tardi e i miei saranno alla finestra ad aspettarmi.
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•My name is Luna• (#Wattys2017)
Teen Fiction-Tu sei l'uragano più forte!- Quando la vita ti cambia tutte le carte in tavola..cosa puoi fare? Luna è una giovane ragazza dai capelli blu che ha perso una persona davvero importante della sua famiglia. Dopo questa perdita ha deciso di costruirsi...