☾ 43 • The Storm pt.1

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Non so cosa mi spinga a farlo ma corro dentro casa mia.
Mi reco velocemente al piano di sopra e cerco per tutti i cassetti della camera di mio fratello un megafono.
Lo trovo.
Mentre scappo fuori dalla stanza mi fermo un secondo a fissare una nostra foto di famiglia attaccata sul suo letto.
Devo salvarli e riportarli qui.

Torno fuori.

-Mettetevi tutti al riparo! Ripeto mettetevi tutti al riparo!- urlo fortissimo dentro al microfono.

Camminiamo per le strade del quartiere.

Una bambina è rimasta incastrata sotto ad un auto.
Corriamo in suo aiuto.

Oliver e Sasha cercano di alzarla mentre Axel riesce a prenderla in braccio.
Ci allontaniamo velocemente e sentiamo un enorme botto alle nostre spalle.
L'auto è stata colpita da un fulmine.
Per un pelo.

-Tesoro!- vediamo un uomo disperato correre verso di noi.

-Papà!- urla la bambina.

Axel la lascia a terra e corre verso il padre che ci ringrazia.
Scappano lontano.

Ci voltiamo e vediamo in lontananza un enorme vortice che si sta creando.

-Adesso chi è il debole?!- sentiamo riecheggiare.

-Steve smettila! Ferma tutto questo!- grido.

-MAI!- sentiamo ridere maleficamente.

Un lampione sta per colpirci in pieno ma riusciamo a spostarci in tempo.
Un sacco di persone stanno continuando a scappare in preda al panico.

-Cosa credi di risolvere facendo tutto questo!- urla Sasha -So che hai sofferto! Tutti soffriamo per qualcosa ma non puoi far così non cambierai niente!

-Magari niente! Ma avrò la mia rivincita! Prima distruggerò la città e se non sarò soddisfatto anche il mondo intero!- grida Steve.

-Sa! Proviamo?- dico.

Sasha annuisce e prende il libro.
Ci siamo riusciti con uno spirito puro.
Ma adesso?
È la resa dei conti.
La prova del nove.

-Spectrum redit in forma in quo vos!- grida Sasha con una mano tesa in avanti.

Non succede niente.

-Foliis aec forbis!- continua.

L'aria si fa meno pesante.
Meno umida e più respirabile.
Tocca a me.
Prendo il libro.

-Transit et fit liber!- urlo.

La nube nera su rimpicciolisce di poco ma la pioggia si fa sempre più fitta e tagliente.

-Che sta succedendo?! Fermatevi stolti!- dice Steve furioso.

-Non ti fermare!- Grida Oliver da dietro di noi.

-Quae habitat in introitu meliorem invenirent resurrectionem!- grido più forte che posso.

Il cielo diventa di colpo nero come la pece.

-Fa parte del rito!?- Chiede urlando Sam.

-Non dovrebbe fare così!- grido guardando Sasha.

Sentiamo ridere.

-Davvero credevate di fermarmi con qualche stupida formula? Questi sono giochetti per maghi e streghe da quattro soldi!- dice Steve facendo cadere un enorme fulmine su casa mia.

Va in cenere.
Assieme a lei tutti i mobili.
Tutte le foto di famiglia.
Tutti i ricordi della mia infanzia.
I giochi di Gabriel comprati con il sudore ed i sacrifici dei miei genitori.
La cucina dove mamma si divertita a sperimentare mille ricette.
La televisione e la poltrona di papà.
Camera mia ed i miei pesci rossi.
La soffitta.

-Questa non la dovevi fare!- urlo furiosa tirando fuori la grinta che covavo dall'inizio della catastrofe.

L'uragano si sta avvicinando ogni minuto che passa.
Dobbiamo agire in fretta.

Prendo dal mio zaino una scatolina con delle polveri di incenso e le passo ai ragazzi che mi guardano interrogativi.

-Sfregatevelo sulle mani e purificatevi! Ho un piano!- dico.

Fanno come dico senza protestare.
Dobbiamo tentarle davvero tutte per fermare questa distruzione.

Dai resti di casa mia si alza un anima pura.
Credo di aver capito di chi si tratti.
Sento un brivido devastante.
Cado a terra.

-Steve smettila! Ti prego di fermarti!- sentiamo dire da una voce femminile disperata.

-Sharon..- diciamo sia io che Steve.

•My name is Luna• (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora