In a land Far Far Away...

Capitolo 1: Ancora quì.

La sua pelle, ormai leggermente ambrata, profuma di papaveri e del primo sole estivo.

E' passato un anno da quel tragico omicidio e tutti sembrano averlo superato. Tutti, tranne me.
Alis trascorre gli ultimi giorni di scuola a studiare su una panchina lungo il fiume. Abbiamo gli esami quest'anno ma, nonostante tutto questo tempo, non riesco ancora a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Riflettono limpidi lo scorrere del fiume, mentre divorano pagine e pagine del libro di biologia.
Quando si bloccano.
-Che c'è?
Domanda, senza staccare lo sguardo dai fogli. Continuo ad osservarla in silenzio, e lei, sorridendomi, non chiede altro. Ha imparato cosa raccontano i miei silenzi. Un messaggio distoglie la mia attenzione; Alis dà una rapida occhiata al telefono, per poi rimetterlo nella tasca anteriore dei jeans.
-Non rispondi..?
Chiedo dubbiosa. Non è strano che non risponda ai messaggi, ma dalla sua espressione preoccupata deduco che non è un semplice sms promozionale della pizzeria d'asporto a cui siamo abbonate.
-Non era importante.
Risponde gelida, che in confronto l'Alaska non sembra poi tanto fredda.
Mi ripete un paio di volte un concetto che non le entra in testa, ma non riesco ad ascoltarla. Da quando mi sono risvegliata dal coma ho avuto diversi problemi di comunicazione, cose che c'entrano col cervello, da quanto ho capito... Semplicemente chi mi sta intorno ha imparato come attirare di nuovo la mia attenzione quando mi perdo tra i miei pensie-
-Criceto!
-DOVE?!
Rispondo, mentre Alis si mette a ridere, come ogni volta che urla una parola a casaccio per distrarmi dal mio mondo e farmi tornare alla realtà. Ha le lacrime agli occhi, e le fanno male li addominali dal ridere... E' così bella... Mi tira incurante a sè, rischiando di strappare qualche pagina del libro, che cade a terra nella sabbia.
-Hai un buon profumo...
Le faccio notare, con la testa appoggiata alla sua spalla, mentre un telefono continua insistentemente a vibrare nella sua tasca.