Capitolo 15 - Bridget

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    Duefotografie è tutto ciò che rimane, sul mio letto il vento le fa volare 


Vista la brevità di questo capitolo, aggiornerò a 15 stelline. 


Una fotografia è tutto ciò che mi rimane. La scatola dei ricordi è sicuramente d'accordo con il destino: entrambi mi mettono di fronte James. Però, entrambi si sono dimenticati che non siamo più fatti per stare insieme come in quel pezzo di carta. Era il 2009 e stavamo passeggiando per le vie del nostro paese. Una canottiera rossa con la scritta 'Sisley' e una gonnellina corta fasciavano il mio corpo perfettamente. James era voltato di profilo e sorridente mi guardava. Indossava una di quelle orribili magliette viola con Homer disegnato sopra e un paio di jeans chiari. Leo è stato davvero bravo a scattare la fotografia proprio in quell'attimo.

Mi siedo sul letto e continuo ad osservarla mentre le immagini prendono forma nella mia mente. Pochi metri più avanti incontrammo Anne, un'amica della nonna di James. "Che carini che siete, peccato che non ce la farò a vedervi convolare a nozze!" aggiunse sorridendo e guardandoci con occhi sognanti. James scoppiò a ridere e io lo seguii senza capire però il vero significato di quella sua risata. Avrà trovato sicuramente ridicolo il fatto di sposarsi con la sua migliore amica, quanto per me, una ragazzina di tredici anni che sognava ad occhi aperti, era una bella scena da immaginare.

Mi strofino più volte gli occhi poi continuo a fissare quella fotografia e non posso fare a meno di pensare al mutamento di James in questi lunghi anni. Mi ricordo ancora come storceva il naso tutte le volte che passavamo accanto a qualcuno che fumava: "odio queste cose" ribadiva sempre, scuotendo poi la testa. Ero sollevata del fatto che anche lui la pensasse come me e che forse ce l'avremmo fatta a scampare gli anni delle superiori senza rovinarci la vita. Mai avrei creduto di potermi ritrovare a trascinarlo in camera e metterlo a letto come mia madre fa con mio nonno di novant'anni. Nonostante nell'ultima parte della nostra bizzarra serata sembrava essersi ripreso, quando abbiamo messo piede nell'edificio ha iniziato a dare di nuovo di matto. Con fatica abbiamo preso l'ascensore e una volta toccato il letto si è addormentato come un ghiro. Gli ho tolto le scarpe e ho rimboccato la leggera coperta su di lui come una mamma premurosa. Ed è così che mi sono sentita quando, prima di chiudere la porta alle mie spalle, sono rientrata dentro e gli ho posato un bacio sulla fronte.

"Pensieri troppo pesi per dormire?" Madyson irrompe nella stanza senza fare troppa confusione.

Nascondo gelosamente la foto sotto il palmo della mano e poi arrangio un sorriso forzato notando il suo abbigliamento elegante: "Qualcuno ha festeggiato, stasera?"

Ripongo la foto nella scatola che mi affretto a nascondere nell'ultimo piano del mio armadio sotterrandola con i vari lenzuoli e asciugamani.

"Oh, ehm.. finalmente si è deciso a chiedermi di stare con lui, erano mesi che uscivamo!"

"Congratulazioni!" esclamo con troppo entusiasmo per averla conosciuta la scorsa settimana. Però sono davvero contenta per lei: è una brava ragazza e al mondo d'oggi è davvero difficile, se non impossibile, avere un ragazzo serio con il quale trovarsi bene.

Maydon inarca gli angoli della bocca incastrando la punta della lingua tra le due arcate dentali, creando così un magico sorriso.

Dopo essersi rinchiusa in bagno per dieci minuti, sbuca in camera con il suo pigiama blu. Ripone con attenzione il vestito nella gruccia e afferra i libri di economia aziendale buttandosi a peso morto sul letto: "Avevi proprio ragione: la Signora Grayson è insopportabile!"

I forget to forget youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora