Capitolo 16 - James

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"Ehi, bello!" Grent si siede vicino a me mentre inizia la lezione di biologia generale. Nell'ultimo periodo mi sembra di vedere più frequentemente la professoressa che lui, il mio compagno di stanza con il quale passo ogni notte e qualche briciolo della giornata.

La donna al di là della cattedra spiega ma non le do ascolto. La mia mente è troppo impegnata a elaborare il fatto che sono più di due giorni che non incrocio Bridget. È sparita dalla mia vista dopo quel bacio rubato in ascensore. Non sono mai stato bravo con le parole e mi sembrava giusto dover trovare un modo per ringraziarla del suo nobile gesto della sera precedente. Un altro bacio dalla sua cotta adolescenziale non le avrebbe fatto così tanto schifo, giusto?

Si può rimanere innamorati della stessa persona così tanto tempo? Questa è la domanda che mi tartassa le meningi da un paio di giorni a questa parte. Devo scoprire se lei è ancora innamorata di me. Devo farlo. Pensi che sia davvero possibile, stupido idiota? Ma non ricordi quanti dispiaceri le hai dato e quante lacrime ha versato per colpa tua?

Quel bacio mi è servito: non appena mi sono seduto su quella maledetta panchina, prendendomi la testa tra le mani, mi è apparsa davanti agli occhi la scena de "Il mondo di Patty" nel momento in cui Matias bacia la protagonista. Sono stato ridicolo e bastardo: non solo ho approfittato della sua bontà ma ho anche giocato con i suoi presunti sentimenti.

"Prima è venuta una ragazza a cercarti" bisbiglia Grent riportandomi con la testa alla realtà.

Bridget.

"Ha detto di essere la tua fidanzata"

No, Bridget non direbbe mai una cosa del genere.

"Mi ha anche detto che se non ti avessi avvisato mi avrebbe staccato le palle."

E sarebbe stata molto più educata.

"Ti ha per caso detto il nome?" presumo chi sia la sfacciata ma ultimamente ho infilato la lingua in parecchie bocche e preferisco accertarmi prima di dire una stronzata.

"Becca.. mi pare."

La professoressa tossisce, si abbassa gli occhiali nel naso e lancia un'occhiata truce nella nostra direzione. La lezione riprende in modo normale e tante teste si abbassano di nuovo per prendere appunti. Io avevo iniziato bene il primo giorno ma già dal secondo mi sono stufato. E così, eccomi qui con il quaderno quasi vuoto davanti e il cervello altrove.

Non mi stupisce che Beck sia riuscita a trovare il modo per farsi dire il numero della mia camera. Sicuramente avrà chiesto in giro e avrà sfoderato la sua faccia migliore, quella che usa quando vuole ottenere qualcosa.

L'aria viziata e l'odore di hamburger mi accoglie e subito mi ritrovo catapultato in una folla di persone che spingono per prendere un panino. Razza di ignoranti!

Mi sporgo giusto un po' per vedere quello che offre il bancone e tanto per vedere Bridget che si mette il grembiulino blu. Vorrei essere io ad allacciarglielo, a fare, con le mani, il giro del suo ventre mentre le accarezzo cautamente la pelle bianca. Ma cosa dici? Ti sei dimenticato che sei James Walker?

Finalmente è il mio turno e i miei occhi incontrano i suoi.

Verde nel marrone.

Marrone nel verde.

"James."

"Bridget."

Ci fissiamo per un'altra manciata di secondi fino a che una voce conosciuta mi arriva forte e chiara alle orecchie: "Finalmente ti ho trovato!"

I forget to forget youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora