Capitolo 10 - James

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 Enell'ansia che ti perdo, 

ti scatterò una foto. 


Leggete le note, per favore

La professoressa di biologia continua a parlare ma, al contrario di ieri, non sto prendendo appunti e ho gli occhi chiusi. Cerco di nascondermi dietro le spalle di quello che mi sta davanti ma non credo di passare inosservato. Stamani sono arrivato in ritardo e non ce l'ho fatta nemmeno a prendere i posti in ultima fila.

"Walker si sente bene?"

Alzo gli occhi per incontrare quelli della professoressa dietro i suoi occhiali e con un falso sorriso le dico che è tutto apposto, solo un semplice e stupido mal di testa. Non è del tutto una cazzata ma ho scoperto che è una buona scusa.

'La serata delle matricole' l'hanno chiamata. Ma sono più che sicuro che ieri sera allo Student's Point non c'eravamo solo noi; ne ho avuto la conferma quando tra la folla ho scorso la folta chioma di Harry.

"Turner" l'ho salutato con un inchino, giusto per sfotterlo.

Non ha perso tempo e mi ha preso per il colletto della camicia: "credi di riuscire a starle lontano o devo allontanarti con le mie maniere?"

Non ho capito subito a chi si riferisse a causa dell'alcol che avevo già in circolo nelle vene ma poi la faccia di Bridget si è fatta spazio nella mia mente fusa dalla vodka. Grent è sparito tra la folla e anche Fed, un nuovo compagno di avventure, ci ha scaricato a inizio serata per andare dalla sua fidanzata.

"Non mi sembra il caso di parlarne" ho biascicato prima di sbuffare. Perché questo stronzo si sta interessando a lei più di quanto lo faccia io? Forse perché lui non l'ha abbandonata?

Uno schiaffo forte mi ha fatto tremare le gengive: "Dici?"

Ho rimosso un brivido di rabbia e ho sforzato ogni muscolo del mio corpo per non reagire: era solamente la seconda serata! "L'ho sempre saputo che sei un coglione" ho ammesso con un sorriso strafottente.

Lui mi ha tirato un cazzotto nello stomaco ma non ha provocato tanto dolore: da quando avevamo 12 anni non ha mai cambiato l'ordine in cui dà le botte. Che cretino.

Rientro in camera barcollando dalla stanchezza e avvertendo ancora i postumi della sbronza di ieri sera. Mi sento adulto e responsabile per non aver affrontato Harry e la sua voglia di fare a botte ma dall'altra parte mi sento un misero coglione. Mi stava provocando, ha tirato in mezzo anche Bridget e mi ha detto di starle lontano. Chi è lui per darmi ordini? Una senso di rabbia mi pervade e tiro un pugno al muro giallognolo che non fa una piega. Mi guardo le nocche piene di sangue e rimangio tutto quello che ho pensato pochi secondi fa: un responsabile non fa queste cose. Cerco di pulirmi ai pantaloni neri che devo buttare a lavare ma il sangue sgorga sempre di più.

Sto per andare in bagno quando bussano alla porta: "Grent, puoi entrare!"

Non ho detto a nessun ragazzo il mio numero di camera e non ho fatto amicizia con nessun altro quindi mi stupisco quando non sento il bip della scatoletta nera per il riconoscimento della tessera. Spazientito, torno indietro e spalanco la porta. Credevo che potesse succedere tutto ma non di potermi trovare Bridget di fronte alla porta di camera mia.

Dondola sui piedi e ha in mano il mio borsello. Cazzo, ecco perché stamani non riuscivo a trovarlo! Aspetta, ma perché ce l'ha lei?

"James." Mi saluta con un gesto del capo e gira e rigira il borsello nelle sue mani.

I forget to forget youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora