Capitolo 22 - James

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Stasera lavoro, non potevo restare di più. Sopra il tavolino ti ho messo un panino al salame, come piace a te. Ci sono anche i risultati degli esami e se domani le analisi andranno bene, alle 14 potrai tornare in dormitorio. Spero che tu stia bene, Brith.

Stropiccio il bigliettino più volte e sorrido. È inutile, puoi anche offenderla nel peggiore dei modi ma quando dice di restare, lei resta. Non avrei mai avuto la forza di mettere da parte l'orgoglio, andare a prendere un panino e lasciarmi un bigliettino che se fossi stata una femminuccia avrei già iniziato a piangere dalla seconda parola.

Se domani tornerò al dormitorio, chi mi aiuterà? Vorrei che fosse Bridget, perché con lei mi sento me stesso, non ho bisogno di fingere, di sorridere forzatamente, di sembrare ciò che non sono. Sarà disposta ad aiutarmi?

"Walker?" un'infermiera minuta viene verso il mio letto.

"Si, sono io!" affermo, tirandomi leggermente su.

"Dobbiamo misurare la febbre, l'ematoma che ha nella nuca potrebbe farla alzare."

Mentre mi posiziona quell'aggeggio sulla tempia non posso fare a meno che notare le sue grandi curve all'altezza del seno. E' proprio vero che la botte piccola contiene il vino buono.

"Trentotto e uno!" esclama guardando il termometro e interrompendo tutte le mie fantasie "Torneremo con una flebo di tachipirina."

Come se aspettasse l'uscita dell'infermiera, Grent entra in camera tutto spumeggiante e con una camminata da boss "Ehi, stronzo!"

"Grent" dico, mimando il gesto del militare con la mano sulla fronte.

"Come stai?"

Scosto leggermente la gamba dal lenzuolo in modo che possa fuoriuscire, gli mostro il polso e poi piego cautamente la testa: "Bene, no?"

Grent scoppia a ridere e si siede nella sedia: "E' rimasta Bridget qui con te?"

Annuisco: "Si, è andata via poche ore fa."

E lui come sa chi è? Un qualcosa si ribalta dentro il mio stomaco e la gelosia si espande in tutto il mio corpo facendomi salire l'adrenalina.

"C'è qualcosa tra di voi?" il cuore accelera e mi ci porto istintivamente una mano, mascherando il gesto con una specie di smorfia.. qualche dolore intercostale ci sta, no?

Qualcosa tra di noi? Mi batte forte il cuore quando la vedo, quando mi parla non ascolto quello che dice ma rimango stordito fissando le sue labbra, ci siamo baciati un paio di volte e con mio grande stupore ho notato che mi è piaciuto, vorrei stringerla tutte le notti tra le mie braccia e magari riuscire a decifrare i miei sentimenti per lei. Perché sono più che sicuro che non sia amicizia.

"Siamo.. amici! Perché?"

Grent alza le spalle; probabilmente anche lui starà pensando che è la conversazione più seria che abbiamo avuto in un mese di convivenza. "Sembra che ci tenga particolarmente a te."

Svio l'argomento perché sto già farneticando e ci ritroviamo a parlare di qualche ragazza del college. Lui dice di aver adocchiato una bella bionda che gli fa gli occhi dolci ogni volta che lo incrocia per i corridoi e che a breve le chiederà di uscire. Sorrido e ascolto le varie stronzate che Grent ha fatto durante la sua breve esistenza. Anche la sua vita è simile alla mia: sigarette, canne e sesso. A differenza mia, ha la passione per le moto che lo porta a sfidare la natura ogni volta che ne ha voglia. È spericolato e una volta è anche caduto rompendosi un braccio e fratturandosi il femore per fare un salto troppo azzardato.

I forget to forget youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora