Capitolo 57.

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Il mattino seguente mi riaccompagnò a casa. Mi preparai ed andammo a scuola. Ezra era lì che ci aspettava.
Stavamo per entrare ma Daniel si mette avanti:<< Sai, ho sentito che voi gay vorreste sposarvi, ma secondo me è una stronzata. I gay non possono sposarsi. Avrebbe più senso un matrimonio tra un essere umano e una mucca, piuttosto.>>
Drew:<< Sai, la frase "tu sei gay non puoi sposarti" mi ricorda la frase "tu sei ebreo, non puoi entrare". Quindi omofobo del cazzo, levati dalle palle.>>
Daniel:<< Oh, guarda, un altro frocetto... Si difende la ragazza, che carino...>>
Gli diede un pugno nello stomaco. Intervenni:<< Ma che sei coglione? Perché non ti levi e ci lasci passare?>>
Ci lasciò passare ed entrammo.
Finite le lezioni tornammo a casa. Mi buttai sul letto. Ero stanca, anche se non avevo fatto nulla.
Suonarono alla porta e scesi ad aprire. Era Drew ed era strano, serio...
Io:<< Qualcosa non va?>>
Drew si muoveva nervosamente:<< Dovrei darti una cosa, ma non so se farlo...>>
Io:<< Cosa?>>
Prende un quaderno:<< Ho trovato questo quaderno sotto il materasso e... E involontariamente l'ho letto, per cercare di capire di chi fosse e... E quindi ho aperto una pagina a caso e ho letto. Questo quaderno è...>>
Io:<< Questo quaderno è di Chris. Dammelo!>>
Drew era nervoso:<< Non penso che tu voglia leggerlo...>>
Io:<< Ho bisogno di leggerlo, ti prego dammelo.>>
Mi diede il quaderno:<< Vado via così potrai leggerlo da sola. Mi raccomando per qualsiasi cosa chiama o me o Luke o Ezra, promettimelo!>>
Io:<< Si, okay.>>
Tornai in camera mia. Era come se fossi tornata a quel giorno, con quella lettera.
Ero nervosa, fin troppo nervosa... Dovevo calmarmi, non potevo leggerlo così. Presi una sigaretta, andai fuori e la fumai.
Non riuscì a calmarmi, ma tornai di sopra e lo aprii. Le prime pagine parlavano di noi e di quanto mi amava. C'erano pagine in cui parlava di sua madre e pagine in cui parlava di sua sorella e di quanto le mancassero. Poi c'era una pagina in cui parlava di suo padre e altre in cui parlava di me, di "noi". Arrivai al giorno in cui partii. Stava male e non sapeva se sarebbe riuscito a sopportare tutto quel tempo senza di me...
Non scriveva in modo frequente. A volte scriveva per giorni di fila, altri ogni tre giorni.
Passò una settimana dall'ultima "lettera". Ero sconvolta da ciò che stavo leggendo. Non potevo crederci. Le lacrime scorrevano lungo il mio viso. Era assurdo quello che stavo leggendo. La seconda e l'ultima, dopo quella, era datata il giorno prima che si suicidasse. Penso l'abbia scritta qualche ora prima. Sembrava fossi capitata in un horror.
Io:<< Questo non l'ha scritto Chris... Non può averlo scritto lui...>>
Ero così... Così... Non lo so... Arrabbiata, delusa, triste, ferita... Non riuscivo a calmarmi. Andavo avanti e indietro con quelle parole che mi rimbombavano nella testa. Erano così fastidiose... Lui aveva rovinato tutto... Come un'esplosione che aveva arso tutto ciò che aveva intorno. Ora non c'era più nulla da capire. Lui era uno stronzo ed io lo odiavo, ma così tanto...
Presi una lametta e iniziai a farmi del male per il semplice fatto di essere me. Io odiavo così tanto me stessa per aver permesso a qualcuno di diventare così importante per me. E odiavo lui per avermi fatta innamorare. E odiavo ancora di più me stessa per averlo amato...
Quelle parole non smettevano di risuonare nella mia testa, ed io, ad ogni fottuta parola, mi facevo del male. Arrivai al punto che il mio corpo chiedeva pietà, ma io non potevo smettere, le voci non erano finite ed io non ci riuscivo, volevo solo che stessero zitte, che smettessero di parlare...
Improvvisamente, panico! Non riuscivo più a respirare. Presi il cellulare e chiamai il primo numero che mi capitò nella rubrica. Dalla voce capii che era Luke:<< Pronto?>>
Io:<< T...ti prego... Aiutami...>>
Luke:<< Tieni duro piccola! Arrivo subito!>>
Dopo qualche minuto era fuori la porta che bussava. Scesi e lo aprii. Ero troppo stanca e mi accasciai al pavimento:<< Perché stai piangendo? Calmati ora, non ha senso piangere. Tu hai me!>>
Io:<< Non basta...>>
Luke:<< Respira! Inspira ed espira con me.>>
Io:<< N...non ci riesco...>>
Luke:<< Io non voglio perderti, quindi respira per me, respira e basta, okay? Insieme dai. Inspira. Espira. Così brava. Inspira. Espira. Va meglio?>>
Io:<< Si.>>
Luke:<< Cos'è successo?>>
Gli diedi il quaderno che era ancora nelle mie mani:<< Leggilo, poi fammi sapere cosa ne pensi...>>
Lo lesse e se lo lasciò scivolare dalle mani:<< Io non posso crederci... Non può essere!>>
Mi abbracciò:<< È la verità e... Ed io lo odio così tanto.>>
Luke:<< Risolveremo il tutto insieme, te lo prometto.>>
Io:<< Grazie.>>
Mi strinse più forte:<< Ti voglio bene piccola.>>
Io:<< Ti voglio bene anch'io.>>
Squillò il cellulare:<< Pronto?>>
Era Ed:<< Aly vieni?>>
Io:<< Si, arrivo subito.>>
Riagganciai:<< Era Ed?>>
Io:<< Si, ti va di venire con me?>>
Luke:<< Si, ora ti accompagno.>>
Andammo nello studio e Luke aspettò nella sala d'attesa, io entrai.
Appena entrai dissi tutto d'un fiato:<< Aiutami perché non ho idea di cos'ho sbagliato. Vivo come tutti, ma non sono felice come gli altri...>>
Ed:<< È pazzesco scoprire che sai come si muore ma non sai come si vive...>>
Io:<< C'è una voce nella mia testa che dice che sono meglio da morta.>>
Ed:<< Quante volte hai desiderato cambiare, ma non ci sei riuscita?>>
Io:<< Forse troppe. Ma non è questo il punto. Il punto è che ci sono troppe battaglie ed io, ormai, non ho più armi per combatterle.>>
Ed:<< Cos'è successo?>>
Io:<< Ho letto il diario di Chris, tu non puoi immaginare cosa c'era scritto. È stato così brutto, ma certe volte ci resto così male che non ho neanche voglia di incazzarmi, così mi distruggo dentro. Ora come ora mi viene da pensare "E se non fossi fatta per essere amata?" Cioè guardami! Chi si innamorerebbe mai di me?>>
Ed restò in silenzio e la segretaria venne ad avvisare che l'ora era passata, così mi alzai ed andai via con Luke.

Il giorno successivo passò a prendermi Ezra:<< Buongiorno.>>
Io:<< Buongiorno, cosa ci fai qui?>>
Ezra:<< Andiamo, devo parlarti.>>
Andammo nel parco:<< Volevo farti una domanda, posso?>>
Io:<< Si dimmi.>>
Ezra:<< Perché gridi aiuto ai sordi e mostri cicatrici ai ciechi?>>
Io:<< Perché così non vedono e non sentono nulla. Così non mi prendono per pazza o per stupida, anche se infondo un po' matta lo sono...>>
Ezra:<< Guarda che ormai siamo tutti matti da legare, soli e depressi...>>
Io:<< Si, ma io non ce la faccio più.>>
Ezra:<< E vorresti rinunciare? Mollare tutto quello che hai?>>
Io:<< Io non ho nulla a parte Luke.>>
Arrivò Luke:<< Di cosa state parlando?>>
Ezra:<< Nulla...>>
Io:<< Parlavamo del fatto che sei il mio tutto.>>
Luke arrossì:<< Oh... Andiamo a scuola?>>
Gli sorrisi:<< Si andiamo.>>
Ci avviammo verso scuola tutti e tre.

Storia di due angeli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora