Capitolo 68.

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Pensai, pensai molto e Daniel aveva ragione forse. Era passato un altro giorno ed io ero sempre più confusa. Finalmente sabato. Niente scuola. Luke venne a casa. Ormai non c'era nemmeno bisogno che suonasse, aveva la copia delle chiavi di casa e mi raggiunse in camera:<< Buongiorno.>>
Io:<< Buongiorno.>>
Mi diede un bacio e lì mi accorsi che forse stavo sbagliando...
Luke:<< A cosa stai pensando?>>
Io:<< Stavo pensando a... a te.>>
Luke:<< A me?>>
Io:<< Si, pensavo a te...>>
Luke:<< Ah, okay.>>
Pensai e lo guardai dubbiosa:<< Posso farti una domanda?>>
Luke:<< Si, se la smetti di guardarmi così.>>
Smisi:<< Sii sincero! Come hai imparato ad essere così bravo a letto?>>
Luke:<< Se ti dico una cosa prometti di non ridere?>>
Io:<< Quando una persona fa questa domanda vuol dire che sta per dire qualcosa che fa ridere o qualcosa di imbarazzante, ma prometto che ci proverò.>>
Luke arrossii:<< Tu sei la mia prima volta.>>
Io:<< COOSA? Impossibile! Mi stai prendendo in giro... non può essere...>>
Luke:<< Perché?>>
Io:<< Sei troppo bravo per essere la tua prima volta. Cioè si, all'inizio eri un po' impacciato, ma cazzo sei stato fantastico. Io non ci credo.>>
Ero davvero sbalordita.
Luke rise:<< Non so se mi stai prendendo in giro o se stai dicendo la verità...>>>
Io:<< Sono sincera, davvero.>>
Luke:<< Allora lo prendo come complimento. Quindi hai voglia di divertirti un po'?>>
Mi guardò con uno sguardo malizioso ma sexy e provocante. Non potevo resistergli, ma a questo punto non sapevo più se accettare. Alla fine accettai e lo facemmo e stavolta fu anche meglio delle altre volte.
Quando finimmo si sdraiò accanto a me e ci addormentammo. Fummo svegliati dal suo cellulare. Luke rispose. Sembrava preoccupato.
Appena riagganciò gli chiesi preoccupata:<< Cosa succede?>>
Luke si alzò e mentre si vestiva mi rispose:<< Nonna è caduta mentre provava a prendere dei biscotti su una mensola troppo alta. Io dovevo stare con lei oggi. Me lo aveva chiesto, ma io l'ho dimenticato. Mi sento così stupido...>>
Io:<< Non è colpa tua. Ma si è fatta male?>>
Luke:<< No, niente di ché, ma è anziana e la caduta l'ha presa. Vado da lei a controllare se sta bene. Ti chiamo dopo.>>
Io:<< Non posso venire?>>
Luke:<< Sarebbe meglio se andassi solo io, scusa ma è un momento delicato e vorrei stare da solo con lei.>>
Io:<< Si, non preoccuparti. Fammi sapere come sta. A dopo.>>
Non mi diede neanche un bacio e per un po' mi sentii quasi usata...
Passarono ore prima che mi chiamasse e mi facesse sapere qualcosa. Finalmente mi chiamò:<< Pronto?>>
Luke:<< Aly, va tutto bene?>>
Io:<< A me si, tua nonna come sta?>>
Luke:<< Sta bene, ora sta bene. Per stasera preferirei restare con la nonna, mica ti dispiace?>>
Un po' mi dispiaceva, ma non potevo dirglielo, così gli mentii:<< No, resta con lei, non preoccuparti. Io non avevo nemmeno intenzione di uscire.>>
Luke:<< Grazie. Ci vediamo domani.>>
Io:<< A domani.>>
Cavolo ora ero sola. Mi sentivo così sola e triste...
Mi vestii ed andai da Jaick. C'era Theo ed io, infondo, speravo di incontrarlo.
Non mi aveva ancora vista:<< Ciao Theo...>>
Si voltò verso di me:<< Ciao Alyson...>>
Io:<< Posso sedermi?>>
Theo si alzò:<< Si, io stavo andando via.>>
Stava andando via, ma io non avevo voglia di rimanere sola così lo afferrai per il polso:<< Aspetta!>>
Restammo in silenzio e fermi per un po', poi lui finalmente parlò:<< Cosa vuoi?>>
Gli lasciai il polso:<< N...no, nulla.>
Abbassai il viso, mi voltai e mi sedetti. Theo stava andando via. Sentii i suoi passi allontanarsi, ma improvvisamente si fermò e tornò indietro:<< Su dai, parla.>>
Io:<< Sento che sto sbagliando tutto con tutti...>>
Theo:<< Penso che tu possa rimediare, sempre se lo vuoi...>>
Io:<< Io ci provo, ma... ma non ci riesco. Mi dispiace per come ti ho trattato in questo periodo.>>
Theo:<< Vedi che ci riesci? Con me hai già aggiustato le cose. Vieni qui!>>
Theo allargò le braccia ed io entrai letteralmente nel suo abbraccio. Quanto mi è mancato...
Io:<< Perché sei così dolce e gentile con me oggi?>>
Theo:<< Perché vederti star male mi distrugge.>>
Io:<< Ma io sto bene, non devi preoccuparti per me.>>
Theo:<< Ahh piccola, ancora non capisci? Tu sei parte di me e se stai male io lo capirò sempre, non importa quanto tu menta.>>
Io:<< Sei uno stupido lo sai?>>
Theo:<< Non smetterò di amarti, e se amarti mi rende stupido, bene allora sarò felice di essere stupido!>>
Io:<< Oh, Theo...>>
Theo si alzò:<< Dai andiamo!>>
Mi alzai con lui:<< Dove?>>
Theo mi sorrise:<< Ti porto a casa mia, sarai affamata. Non preoccuparti poi ti riporto a casa...>>
Io:<< D'accordo.>>
Andammo a casa sua. Era davvero molto ordinata, mentre la mia era un caos...
Theo:<< A cosa stai pensando?>>
Io:<< Che hai una casa davvero molto ordinata, la mia a confronto sembra un campo di battaglia...>>
Theo:<< Sono quasi sempre fuori per lavoro e quando non lavoro passo il tempo da Jaick, quindi non ho tempo per creare disordine. Vieni siediti che preparo qualcosa, cosa ti piacerebbe mangiare?>>
Io:<< Vorrei le patatine fritte, per favore.>>
Theo:<< Come immaginavo.>>
Mi preparò le patatine e le mangiammo. Finito di mangiare ci sedemmo sul divano.
Theo vide l'ora:<< Dovrei accompagnarti, altrimenti si fa troppo tardi e tu domani hai scuola.>>
Stavo cercando le parole per dirglielo, ma avevo quasi paura che mi dicesse di no. Mi decisi a parlare:<< Non è che posso restare a dormire qui?>>
Sembrava stupito:<< Qui? A casa mia? E con la scuola come fai?>>
Io:<< Non ho scuola domani, ma ho capito che forse ti ho chiesto troppo. Meglio se vado...>>
Mi alzai, presi le mie cose ed uscii fuori da casa sua. Pioveva. Theo mi raggiunse:<< Aspetta!>>

Storia di due angeli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora