Capitolo 44.

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Non dormii per nulla. Mi svegliai urlando almeno tre volte durante la notte. Papà corse da me ogni volta. Ero esausta.
Il mattino seguente c'era il funerale. Non ero pronta per dirgli addio, ma dovevo andarci, per lui.
Mi alzai e mi preparai per andare in chiesa.
Andai in chiesa, la bara era lì, chiusa. Peter era lì, seduto in prima fila, mi fece segno di andare a sedermi accanto a lui e così feci, Luke si sedette qualche panca dietro di noi.
Mi voltai, vidi che tutti piangevano. Erano patetici, Chris aveva solo me e Luke, loro lo avevano portato alla disperazione. Feci il mio discorso, fui l'unica, il padre non era pronto a questo.
Alla fine della messa le persone si avvicinarono a suo padre, io cercai di allontanarmi, ma Peter mi trattenne.
Si avvicinò Luke e mi abbracciò:<< Mi dispiace per quello che è successo. In questi giorni l'ho sempre tenuto d'occhio e si vedeva che stava male, ma non pensavo che potesse farlo...>>
Scoppiò in lacrime:<< Ehi calmati. Nessuno poteva saperlo...>>
Nessuno tranne me... Sono così un disastro.
Intravidi qualcuno avvicinarsi. Era proprio lui, colui che avevo definito padre fino a qualche tempo fa:<< Stai bene?>>
Io:<< Cosa ci fai qui?>>
Non sapevo come chiamarlo, quindi per me sarà semplicemente definito signore:<< Ecco ho saputo cos'era successo e ho pensato che dovevo starti accanto.>>
Io:<< Non è il momento adatto per presentarti. Voglio che tu sappia che mi hai rovinato la vita e quindi non voglio più avere nulla a che fare con te. Sei stato assente finora e non è il momento adatto per applicare le tue strategie di vendetta contro la mamma, quindi lasciami in pace.>>
Andai via.
Mentre uscivo incontrai Abby che disse:<< Hai ucciso Chris. Sei una stronza, non meriti la vita. TU SEI SOLO UN FOTTUTISSIMO ERRORE!>>
Luke:<< Lasciala in pace okay? La colpa non è sua, la colpa è vostra. Voi lo avete distrutto quando già era distrutto da solo.>>
Abby:<< Io non l'ho abbandonato. Io non sono andata via quando lui aveva bisogno di me. Io non gli ho incasinato la vita facendolo innamorare di me. Io non l'ho fatto odiare dalle altre persone. Io non sono la causa per cui lui veniva picchiato. IO NON SONO MAI STATA UN PROBLEMA PER LUI.>>
Scoppiai in lacrime e corsi via. Luke mi raggiunse:<< Ehi non ascoltarli okay? Tu non sei un errore.>>
Io:<< Io sono un errore. La colpa è solo mia...>>
Luke:<< Ehi guardami! Tu non sei un errore. Chris ti ha sempre definita una meraviglia, ed io sono d'accordo con lui. Quindi smettila di dire che sei un errore.>>
Io:<< Ho bisogno di stare un po' da sola, scusa.>>
Andai via, andai nel posto di Chris e mi sedetti proprio lì, accanto alla macchia del suo sangue che ancora era sulla sabbia. Non ce la feci ad accompagnarlo fino al cimitero.
Gli parlai pensando che potesse sentirmi:<< Vorrei solo telefonarti, giusto il tempo per dirti che qui il paesaggio è stupendo ma che tu sei mille volte meglio. Vorrei solo telefonarti e sentire la tua voce. Vorrei solo telefonarti e dirti che non smetto di pensarti neanche un secondo. Se solo fosse possibile...>>
Fui risvegliata dal suono del mio cellulare, era papà:<< Dove sei?>>
Io:<< Nel posto di Chris.>>
Papà:<< Se mi dici dove si trova passo a prenderti.>>
Io:<< No, grazie. Ora torno a casa.>>
Riagganciai e tornai a casa. Papà era fuori il portoncino ad aspettarmi:<< Ti va del gelato?>>
Io:<< No. Voglio solo dormire.>>
Papà:<< Se hai bisogno di qualcosa chiamami okay?>>
Io:<< Okay.>>
Prima che potessi entrare si presentò Peter:<< Aly posso parlarti?>>
Io:<< Certo.>>
Ci sedemmo sull'altalena che si trovava sulla veranda.
Peter:<< Volevo dirti che per me non ha più senso restare qui, quindi mi trasferisco, stasera stesso. Sono venuto a salutarti e a dirti che per me è stato un vero piacere conoscerti. Sei una ragazza fantastica, non cambiare mai. Ho lasciato la roba di Chris, se vuoi prendere qualcosa fai pure. Portare la sua roba con me mi farebbe solo più male. Grazie per essergli stata vicino e grazie per averlo reso felice.>>
Io:<< Io non l'ho reso felice... A causa mia hai perso Chris.>>
Peter:<< Non è stata colpa tua. Davvero. Ora devo andare altrimenti arrivo tardi. Tornerò a trovarti qualche volta.>>
Io:<< Ti prego se sai perché l'ha fatto dimmelo che non ce la faccio a non sapere...>>
Peter:<< Non posso. Ma ti dico solo che non sei tu il problema.>>
Mi abbracciò ed andò via. Entrai in casa.
Non ce la facevo ad andare a casa sua, non ora.
Andai a dormire, ormai dormire era l'unica cosa che mi restava.

Storia di due angeli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora