Capitolo 14.

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Ormai era un mese che non vedevo, né sentivo Chris. Avevo provato ad andare a casa sua, ma Theo non mi lasciava un secondo. Stava sempre attaccato a me. Gli arriva una chiamata. Finalmente doveva andare via.
Theo:<< Ehi piccola, scusa ma devo tornare in Florida per qualche ora. Vedo di essere veloce.>>
Io:<< Non preoccuparti, io sto bene. Prenditi tutto il tempo che ti serve.>>
Ora potevo andare da Chris. Ma non volevo andare da lui, non volevo essere io a tornare. Ma avevo così tanto bisogno di lui, di vederlo, anche se solo da lontano, di sentirlo, di sentire il suo profumo, la sensazione della sua pelle contro la mia... Basta. Sto impazzendo. Devo vederlo.
Passo dal parco, lo vedo. È seduto su una panchina che aspetta, come se avesse già saputo che stavo andando da lui. Mi stavo per avvicinare e sento qualcuno che mi prende per le spalle:<< Lascialo stare. Ora è felice. Non puoi rovinargli di nuovo la vita. Non fargli altro male. Non puoi andartene e tornare quando vuoi.>>
Era Abby e aveva ragione.
Io:<< Volevo soltanto parlargli.>>
Mi da un pugno sul viso:<< Ora lui è mio. Avvicinati ancora a lui e ti ammazzo.>>
E va via. Ma cosa le è preso?
Continuo a guardarli e vedo che si baciano. Lui sorride, finalmente è... è felice e non con me... mi sento così male. Non posso credere che stanno insieme. Corro verso casa. Ma non mi va di stare a casa così vado nel suo posto, che ormai era un po' anche il mio. Mi siedo su uno scoglio e guardo il mare, che mi ricorda i suoi occhi, così piango.
Passano due ore e stavo per andare via.
Era lì, dietro di me.
Chris:<< Cosa ti è successo?>>
Senza dire alcuna parola vado via. Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.
Mi fermo da un tabaccaio. Compro delle Marlboro. Avevo bisogno di sfogarmi senza farmi del male, così ripresi a fumare. Ma non era abbastanza.
Arrivata a casa mi buttai sul letto fumai una sigaretta e mi misi a dormire. Tornò Theo e vide il viso gonfio, cercai di non dire nulla ma dovetti.
Theo:<< È stato Chris? Io lo ammazzo...>>
Io:<< FERMO! Non è stato Chris. È stata... è stata Abby, la ragazza di Chris.>>
Andò via. Non sapevo dove stava andando e non m'importava.
Rimasi sul letto ad ascoltare musica.

Nel frattempo Theo era andato a casa di Chris.
Chris:<< E tu cosa ci fai qui?>>
Theo:<< Sei proprio un codardo. Far picchiare Aly dalla tua ragazza... Mi fai schifo.>>
Chris:<< Ma cosa stai dicendo? Abby non è il tipo che picchia le ragazze. Chi ti ha detto questa stronzata?>>
Theo:<< Me l'ha detto Aly. Ed io le credo. Non ti picchio solo perché lei non me lo perdonerebbe mai. Ma se fosse stato per me ti avrei spaccato la faccia.>>
E va via.
Chris cerca Abby:<< Hai picchiato Aly? Voglio la verità.>>
Abby:<< Ma cosa credi che io picchi le persone?>>
Chris:<< Dici: Si o no?>>
Abby:<< No.>>
Chris:<< Voglio la verità!>>
Abby:<< Non mi credi? Bene allora vai dalla tua amichetta.>>
Chris:<< Io ti credo. Ma voglio esserne sicuro prima di andare a fare una scenata a casa sua.>>
Abby:<< Non merita nemmeno che vai a farle delle scenate. Avrebbe la tua attenzione che è quello che vuole.>>
Chris:<< Voglio sapere perché l'ha fatto. Le parlerò domani a scuola.>>

Era di nuovo lunedì. Dio quanto odiavo il lunedì. Mi alzai, mi preparai ed andai a scuola. Mi misi in un angolo appoggiata a al muro ed accesi una sigaretta. Mentre fumavo vidi Chris ed Abby avvicinarsi a me. Feci finta di nulla:<< Hai iniziato a fumare?>>
Io:<< Che t'importa?>>
Chris:<< M'importa.>>
Io:<< E perché? Dato che non sei mio amico.>>
Chris:<< Fanculo. Non m'importa più. Volevo solo sapere perché vai a dire a quel tuo "amico" che Abby ti ha picchiata.>>
Io:<< Forse perché è la verità...>>
Chris:<< No. Non è la verità. Secondo me hai solo bisogno di un po' di attenzioni perché sei rimasta sola. Magari chiedile a quel tuo "amico".>>
Mi avvicinai a lui così che tra il mio viso ed il suo c'erano soltanto pochi centimetri di distanza:<< Te lo dico per l'ultima volta: io non dico bugie. Non sono bugiarda come te e la tua ragazza. Se gli ho detto quella cosa è perché è vera. Ora vedi tu a chi credere.>>
Andai via. Ero tentata dal baciarlo. Dio l'avrei sbattuto al muro e gli avrei dato uno di quei baci che difficilmente si dimenticano.
Saltai le lezioni. Ormai non andavo quasi più a scuola. Andai a fare un giro ed incontrai Luke:<< Salti le lezioni?>>
Io:<< Si. Sono stufa di quella scuola e delle persone che ci sono dentro.>>
Luke:<< Quel pugno non te l'ho dato io, devo dedurre che qualcuno sta cercando di rubarmi il lavoro.>>
Sorrise. Sembrava diverso, ma continuavo a non fidarmi:<< Si. Magari dovresti rimediare, se vuoi dico che sei stato tu, magari sono più credibile...>>
Luke:<< Vieni, siediti, ti offro da bere che ne hai bisogno.>>
Io:<< No grazie, non bevo. Magari la prossima...>>
Luke:<< Non prendi neanche un tè? Almeno stai in compagnia...>>
Non so cosa volesse da me. Non era mai stato gentile, ma tanto ormai...
Io:<< Va bene, grazie.>>
Mi prende un tè alla pesca:<< Come mai non ti vedo più con il tuo amico, com'è che si chiama?>>
Io:<< Chris. Lunga storia. Ti annoieresti.>>
Presi una sigaretta e l'accesi:<< Ora fumi anche?>>
Io:<< Si. Lo stress. Ne vuoi una?>>
Gli porsi il pacchetto:<< No grazie.>>
Io:<< Come mai qui tutto solo?>>
Luke:<< Non mi andava di stare a scuola.>>
Io:<< E perché sei così gentile con me?>>
Luke:<< Non lo so. Ora che ti parlo sembri una ragazza simpatica.>>
Io:<< Hahahaha. Io? Simpatica? Bella questa.>>
Luke:<< No, davvero sei simpatica. Comunque sono curioso, cos'è successo con Chris?>>
Io:<< Allora... È arrivata questa tipa, Abby, mentre io ero in Florida e lui subito si è dimenticato di me. Ha iniziato a dirmi cose orribili, mi ha perfino dato della Puttana senza alcun motivo. E non lo vedo e non gli parlo da un mese ormai. Stamattina è venuto a dirmi che sono una bugiarda perché ho detto che la sua ragazza mi ha dato un pugno ed è vero, giuro, ma non importa... Che pensi quello che vuole, ormai ho capito che non gli è mai fregato un cazzo di me.>>
Abbassai lo sguardo per non far vedere la lacrima. Mi si avvicinò e stava per abbracciarmi però vedendo i suoi amici mi rovescia il tè in testa sussurrando:<< Scusa. Ci incontriamo domani qui alla stessa ora, poi ti spiego. Per favore non odiarmi.>>
Andò via ed io tornai a casa.
Mi lavai e tornai a letto. Ormai non facevo più nulla se non "scuola", letto, avevo perfino smesso di mangiare.
Si presenta Theo con il solito piatto:<< Non ho fame grazie. Vorrei restare un po' da sola se non ti dispiace.>>
Theo:<< Va bene. Torno più tardi. Però mangia qualcosa, per favore.>>
Non tornò ed io restai tutto il giorno a leggere ed ascoltare musica.

Il giorno seguente come al solito stavo fumando una sigaretta fuori scuola, poi mi reco dove avevo incontrato Luke il giorno prima.
Sentii qualcuno che mi tirò da dietro sussurrarmi:<< Shh. Vieni, ti porto dove possiamo parlare in pace.>>
Andammo in un posto molto carino, una sorta di parco, però era chiuso. Luke aveva la chiave ed entrammo, chiudendo il cancello dietro di noi:<< Cosa ci facciamo qui? Aspetta ora indovino... Mi hai portata qui così puoi uccidermi senza che nessuno se ne accorga? Hahaha.>>
Luke:<< Haha no, no. Ti ho portata qui così possiamo parlare senza che nessuno ci interrompa.>>
Io:<< O che ci veda... Lo so che non vuoi farti vedere che parli con me. Non preoccupati però, non me la sono presa.>>
Luke:<< Non è per te. Loro non capirebbero. Devo essere così per piacere a loro e non voglio ritrovarmi solo. Alla fine sono buoni amici. E mi dispiace per il tè di ieri e tutte le volte che ti ho fatto del male. Faccio davvero schifo...>>
Io:<< Non me lo aspettavo.>>
Luke:<< Cosa?>>
Io:<< Che fossi un ragazzo gentile, simpatico e potrei aggiungere un bravo ragazzo. Però sai cosa? Non devi piacere agli altri per come loro ti vogliono, dovresti essere te stesso. Dovresti far sì che piaci agli altri così come sei perché altrimenti dov'è il divertimento? Se riesci a trovare qualcuno che ti stia accanto quando sei te stesso quella persona è un vero amico. Un vero amico è quello che ti capisce anche solo attraverso uno sguardo, colui che nonostante tutto c'è sempre, colui che manderai a fare in culo tante volte ma che non andrà da nessuna parte, colui con cui litigherai tanto ma il giorno dopo è come se non fosse successo nulla.>>
Luke:<< È che mi fa paura mollare tutto ora. E se poi non piacessi a nessuno?>>
Io:<< Ci sono sempre io. A me piace la persona che mi stai mostrando e non quella violenta. Anche se so che non sono nulla...>>
Mi abbracciò. Stranamente mi sentivo bene. Ricambiai l'abbraccio:<< Sai, sei davvero una persona fantastica, non capisco come non me ne sono accorto prima. Chris è stato uno stupido a perderti, perché fidati è stato lui a perderci. E dove la trovi un'altra ragazza come te?>>
Io:<< Nah. Non sono nulla dì ché.>>
Luke:<< Sei una persona sincera, gentile, dolce... Davvero sei una persona fantastica, non meriterei di stare qui a parlare con te per tutto ciò che ti ho fatto, ma tu sei così una bella persona che dai più possibilità alle persone, per questo stai male poi.>>
Io:<< Lo so. Può essere che sbaglio. Ma non importa se io sto male, se posso aiutare qualcuno ci provo, anche se questo qualcuno mi fa del male. Ora posso sapere la verità sul perché sei gentile con me?>>
Luke:<< Daniel ha raccontato a nostra nonna ciò che ti abbiamo fatto. Sì sono suo complice. Ma volevo solo che ti spaventasse e non che ti facesse del male. Comunque mia nonna viene da me e mi dice "Mi hai deluso. Fare del male ad una ragazza? Dove sono gli insegnamenti dei tuoi genitori? Tua madre sarà sicuramente delusa da te. Cerca di migliorare oppure qui non tornarci più." Mi sono sentito malissimo.>>
Restammo lì a parlare per ore senza accorgerci che il tempo passava. All'improvviso mi chiama mamma:<< Dove sei? Si è fatto tardi, sono le otto e non sei ancora tornata.>>
Io:<< Si tra un po' torno.>>
Luke:<< Tua madre?>>
Io:<< Si. Si lamenta se sto a casa e si lamenta se non ci sto. Non so cosa fare.>>
Luke:<< Del resto è normale, sei fuori da dodici ore... È ora di tornare a casa. Dai ti accompagno.>>
Io:<< Non preoccuparti. Posso anche andare da sola. Potrebbero vederci i tuoi amici...>>
Luke:<< O peggio. Potrebbero farti del male i miei amici. Almeno se ci sono io posso far finta di darti un pungo nello stomaco e tu fai finta di farti male per far vedere. Quindi andiamo ti accompagno.>>
Arrivammo a casa mia:<< Vuoi entrare? Ti offro qualcosa.>>
Luke:<< No grazie, devo andare.>>
Vidi Chris che si avvicinava di corsa a Luke e prima che potesse colpirlo mi misi avanti a lui:<< Ma che fai?>>
Riferendosi a Luke rispose:<< È un peccato che non ti abbiano mai insegnato come si tratta una donna. Per fortuna a me hanno insegnato come si tratta un coglione. Ed ora ti faccio vedere.>>
Io:<< Ma che stai dicendo? Ma perché non te ne vai?>>
Chris:<< Cosa? Ora lo difendi pure?>>
Luke:<< Forse è meglio che vada...>>
Io:<< Christopher vai via.>>
Chris andò via:<< Non dovevi metterti avanti, avrei potuto difendermi da solo.>>
Io:<< Lo so, ma volevo evitare che qualcuno si facesse male.>>
Luke:<< Comunque grazie. Ci vediamo domani allora.>>
Io:<< A domani.>>
Si guardò in torno per assicurarsi che non ci fosse nessuno ed una volta che vide che non c'era nessuno mi diede un bacio sulla guancia e corse via.
Non avrei mai immaginato che fosse così carino.
Continuammo a parlare di nascosto e lui continuò a riaccompagnarmi a casa la sera. Stava nascendo un qualcosa, non so cosa, penso amicizia.

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