Ecco per guardare indietro non avevo visto un'auto che mi ha investita. Dylan ha chiamato i soccorsi e mi hanno portato in ospedale.
Non riuscivo a svegliarmi.
Sentivo tutto, ma non vedevo nulla.
Improvvisamente mi vidi: ero sdraiata sul letto di un ospedale che respiravo a malapena.
I miei genitori piangevano e il medico che continuava a dirgli:<< È in gravi condizioni. Non si sa se ce la farà. La dobbiamo operare d'urgenza.>>
Mia madre si buttò tra le braccia di Dylan e pianse.
Mi portarono in sala operatoria e mi operarono. Alla fine dell'intervento mi portarono in una stanza.
Il medico si avvicinò a Dylan e a mia madre:<< L'intervento è andato bene, bisogna vedere se si sveglia.>>
Dylan:<< Quando dovrebbe svegliarsi?>>
Medico:<< È in coma. Non si sa quando né se si risveglierà.>>
Mamma:<< Bisogna chiamare Chris. Ti prego chiama Chris e digli cos'è successo.>>
Dylan chiamò Chris. Dopo un po' lo vidi, era lì che correva:<< DOV'È? DOV'È ALY? FATEMELA VEDERE!>>
Dylan gli andò vicino:<< È in terapia intensiva. Dobbiamo aspettare 24 ore per poterla vedere. Non fanno entrare nemmeno noi che siamo i genitori.>>
Chris:<< Cos'è successo?>>
Dylan:<< Ad un semaforo rosso scende e corre via, si volta per guardarmi e non vede l'auto che va di corsa. Stava venendo da te.>>
Chris:<< È tutta colpa mia. Non avrei dovuto trattarla male. Non avrei dovuto ignorarla. È grave?>>
Dylan:<< È in coma. Potrebbe non risvegliarsi.>>
Chris:<< Potrebbe non farcela e l'ultima cosa che le ho detto è che è una stronza e che non avrei voluto rivederla mai più... Dio quanto faccio schifo...>>
Mamma:<< Non è colpa tua. È normale che si litiga tra amici. Non so cosa le sia passato per la testa. So solo che non so cosa farei se non dovesse risvegliarsi.>>
Ehi io sono qui. Vi sto ascoltando. Qualcuno può sentirmi?
Non mi sentivano, era tutto inutile.
Devo svegliarmi. Non posso permettere che qualcuno stia male a causa mia.
Torno nella stanza dov'era il mio corpo.
"Dai su svegliati. SVEGLIAAAA. Ti prego, svegliati."
Provai a toccarmi. Improvvisamente sentii un rumore fortissimo. I medici entrarono di corsa:<< LA STIAMO PERDENDO. LA STIAMO PERDENDO.>>
Mi accasciai al pavimento, mi tappai le orecchie, chiusi gli occhi ed iniziai a piangere.Improvvisamente ci fu silenzio, poi di nuovo il bip... bip...
Aprii gli occhi. Vidi un'infermiera che si avvicinò al mio orecchio e sussurrò:<< Forza piccola guerriera, puoi farcela. Lotta con tutte le forze che hai. Quel ragazzo lì fuori non ce la farà senza di te.>>
Mi alzai. Mi voltai verso la porta e c'era Chris accasciato ai piedi della porta. Alza lo sguardo, come se mi avesse vista, e sorride. Si alza e va dai miei genitori.
Chris:<< L'hanno salvata. Forse dovreste andare a mangiare qualcosa, farvi un riposino e tornare qui domani mattina. Resto io qui con lei. Se dovesse succedere qualcosa vi chiamo io.>>
Dylan:<< Forse dovresti tornare anche tu a casa. Farti una doccia, mangiare qualcosa e riposare. Lei non andrà via.>>
Chris:<< Non posso. Devo sapere che lei sta bene per poter tornare a casa e fare qualsiasi cosa. La colpa di tutto questo è solo mia. Se solo non avessi fatto la donna isterica e l'egoista ora voi stareste ad Atalanta ed io sarei triste perché lei non sarebbe qui, ma starei bene perché saprei che lei sta bene...>>
Dylan:<< Non è colpa tua. La colpa è mia che volevo portarla via...>>
Chris:<< Oh, no, non lo dica nemmeno per scherzo. Lei era così contenta del fatto che dovesse venire con lei e conoscerla finalmente. Sono stato io a rovinare tutto.>>
Dylan:<< Magari però dovresti tornare a casa.>>
Chris:<< Non si preoccupi. Io starò bene, però prima deve svegliarsi.>>
I miei tornarono a casa e Chris si sedette affianco alla porta della mi stanza. Un infermiere passò e gli disse che non poteva stare lì ma lui gli rispose:<< Devo stare accanto a lei. Ne ho bisogno. Non posso vederla, almeno fatemi stare qui. Non vi darò fastidio, lo prometto.>>
L'infermiere annuì ed andò via.
Mi sedetti accanto a lui. Non riuscivo a sentire il suo calore. Si gelava su quel pavimento. Provai ad abbracciarlo. Non riuscivo a toccarlo, la mia mano passò attraverso lui. Passammo così la notte.
Il mattino seguente sentii un rumore assordante che mi svegliò.
Di nuovo quel rumore fortissimo. I medici corsero nella mia stanza:<< SBRIGATEVI, IL CUORE STA CEDENDO.>>
Mi voltai a guardare Chris che se ne stava lì, ai piedi della porta a guardare il pavimento e sussurrava:<< Ti prego...>>
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Storia di due angeli.
DiversosMi chiamo Alyson, sono una ragazza di 16 anni che si trasferisce in Georgia, lasciandosi alle spalle un passato brutto, quasi oscuro... Conoscerò un ragazzo, Christopher, alla quale mi legherò tantissimo. M'innamorerò, forse... Sarò mai capace di am...