Un inestinguibile senso di disorientamento.
Se avesse dovuto descrivere in qualche modo il suo stato d'animo in quel momento, non avrebbe saputo farlo in altro modo. Non si sentiva soltanto arrabbiata, o delusa, o incredibilmente triste; si guardava intorno, mentre camminava per le strade di una Brooklyn immersa nella notte, e si rendeva conto di non sapere assolutamente dove andare.
Non voleva tornare a casa: probabilmente Catherine dormiva e lei non aveva voglia comunque di fornirle alcuna spiegazione; non avrebbe capito, non poteva.
E non voleva nemmeno restare sola: ma Nick sembrava praticamente scomparso dalla circolazione e l'unica persona con la quale avrebbe potuto quantomeno cercare, in una situazione diversa, di parlare della sua famiglia senza sentirsi completamente alienata dalla realtà era... beh, era Sam. Però, dopo quanto si era verificato non poteva certo piombare in casa sua una seconda volta, con un sorriso di scuse stampato in faccia, nessuna spiegazione adeguata per il suo comportamento e la proposta di fare quattro chiacchiere a proposito di un passato sul quale non avrebbe fatto altro che mentire.Perché, dopotutto, che altro avrebbe potuto fare?
A dirla tutta, dopo non era neanche più sicura di voler mantenere i suoi contatti con lui, in quel momento. No, anzi: non era più sicura di niente.
Forse stava facendo un errore.
Era arrabbiata, furiosa con suo fratello per il modo in cui ancora s'arrogava il diritto di prendere decisioni al suo posto e per quel modo di trattarla che aveva – come se fosse stata completamente incapace di effettuare una scelta razionale di testa propria – ma in fondo doveva concedergli una giusta dose di ragionevolezza.
Perché ostinarsi a fingere ciò che non era? Se avesse accettato la propria natura come aveva fatto Aidan, non sarebbe stato tutto più semplice? È facile prendere su di te il ruolo del mostro, quando tutti ti chiamano tale. Non devi convincere nessuno della tua innocenza, non ne hai bisogno. Devi solo imparare a nasconderti meglio degli altri e aspettare finché l'allerta non è finita. E, allora, inizia la caccia.
Senza contare che, fintanto che avesse continuato a frequentare Samuel, nessuno dei due sarebbe stato al sicuro; e per quanto avrebbe potuto durare ancora quella farsa? Nella migliore delle ipotesi, prima o poi lui avrebbe finito col rendersi conto di tutti i piccoli indizi pronti a condurlo verso una sola, logica deduzione. Perché, al contrario degli uomini, Alex non invecchiava; non si feriva con la loro stessa facilità, non tutte le lame erano in grado di farla sanguinare: non provava nemmeno lo stesso dolore fisico che sperimentavano loro.
Un giorno, uno qualsiasi, avrebbe finito per farsi scivolare un coltello di mano senza procurarsi un solo graffio o avvertire alcun dolore. Sarebbe bastata una piccola distrazione a puntarle addosso i riflettori del sospetto. Che cosa avrebbe fatto Sam? Avrebbe capito, avrebbe cominciato ad intuire che ciò che aveva davanti non era, per alcun verso, qualcosa di umano?L'avrebbe uccisa davvero?
Chiuse gli occhi e vi passò le dita ancora tremanti per l'adrenalina messa in circolo dalla discussione alla quale era appena sfuggita, cercando di scacciare via ogni pensiero sgradevole con una goffa, immensa negazione.
Stava cominciando a pensare come suo fratello.
No, non sarebbe successo niente, si disse: Sam non avrebbe mai potuto farle del male, perché l'uomo teneramente impacciato che le aveva dato un timido bacio sul letto d'ospedale non poteva in alcun modo combaciare col profilo di un uomo che imbracciava il fucile per spararle contro una pallottola dopo aver mirato al cuore.
Non riusciva nemmeno a immaginare qualcosa di simile. Chi avrebbe potuto? Se non tutti i membri della sua specie erano aggressivi, perché temere qualcuno soltanto perché umano?
Avrebbe imparato a non spaventarlo, avrebbe appreso come essere più simile a lui. Rinunciare al sangue, per lei, inspiegabilmente non era mai stato un problema.
Inoltre, anche Alice, a suo tempo, non aveva mostrato alcun segno di repulsione nei suoi confronti. Oltre i pregiudizi delle genti locali, non sembrava provare alcuna paura nello sfiorare la sua pelle bianca o nello scrutare il fondale azzurro dei suoi occhi per scoprire che non aveva nulla da temere: non da lei. Alex era sempre stata convinta, nel profondo, del fatto che se quella donna dai capelli di grano avesse avuto l'opportunità di conoscerla, l'opportunità di sapere che in alcun modo le avrebbe fatto del male, qualunque fosse stato il prezzo di quella scelta, lei l'avrebbe accettata per quello che era.
Con chiunque altro... con Samuel avrebbe forse dovuto essere diverso?
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Hypnophobia (#wattys2017)
Paranormal#13 in Paranormale il 22.06.2016 - Grazie di cuore! ♥ Derange one life. Set the world on fire. «Sam, sono io! Sono sempre io! » Dicono che sbagliando, si impara dai propri errori. Alex Black non ha mai impara...