Un inizio senza fine

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I-beh?Non rispondi?
P-sto riflettendo.
Io-avanti,tutti sappiamo che dirai Tamara,quindi possiamo benissimo andare avanti.
Prendo la bottiglia per continuare il gioco,ma la sua mano afferra il mio braccio facendomi cadere la bottiglia dalle mani e costringendomi ad alzare lo sguardo su di lui.
I nostri occhi,si scrutano,quasi luccicano e per un attimo quasi vogliono avvicinarsi.
P- tu sbagli-lo guardo corrugando la fronte e chiedendogli spiegazioni con lo sguardo.
P-sceglierei te... per tutta la vita-continua sorridendo,con occhi che brillano.
Si passa la lingua sulle labbra; vorrei sorridere dal suo gesto ma...no.
È tutto sbagliato.
Sento tutti gli occhi degli altri puntati su di noi,mi sento a disagio.
No,non è possibile quello che ha detto.
È uno scherzo.
Tutta una messa in scena.
Tiro via il mio braccio dalla sua mano e cercando di respirare più tranquillamente possibile lo guardo.
Io-ma a quale gioco stai giocando?Ormai non fai più nemmeno lo sforzo di trattarmi come una persona.Ho dei sentimenti anche io e sono stufa dei tuoi giochetti.Sai solo prenderti gioco di me,sai solamente prendermi per il culo,sai solo prenderti gioco di me-le lacrime stavano quasi per uscire ma dovevo trattanermi.
Non potevo piangere davanti a Piero.
Non voglio abbassarmi ai suoi livelli.
P-ehy,calma-mi accarezza un braccio.
P-tu lo sai bene che tu...cioè...in fondo sei...-si blocca.
T- Pie...o-oddio mi gira la testa-distoglie lo sguardo da me e si alza per raggiungere quella che sarebbe la sua ragazza.
P-tesoro mio-abbasso lo sguardo alla scena che mi si presta davanti,la prende a mo sposa e la porta sul divano mentre le lascia qualche bacio sulla fronte. Lei si aggrappa al suo collo mentre mi lancia uno sguardo di sfida.
Che stronza!
L'ha fatto apposta.
Ignazio se ne rende conto,che ci sono rimasta male,e di quello sguardo minaccioso di lei,e mi guarda come se non sapesse cosa fare.
Gli accarezzo la gamba come per tranquillizzarlo.
Mi da un bacio sulla testa.
I-tranquilla,lascialo perdere-annuisco e riprendiamo a giocare.
P-ragazzi io vado,porto Tamara a casa,non sta molto bene.
Tamara si stringe a lui e ridacchia sotto i baffi.
Dio che odio.
È così bello,ma così stupido che non si accorge che sta mentendo.