Capitolo 10

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UNA VISITA INASPETTATA

Per le successive due settimane Flora continuò con i suoi allenamenti.
Quello magico andava un po' a rilento dato che quello che doveva fare era molto complicato, passava parte dei suoi pomeriggi nella classe dove l'aveva portata il professor Avalon a compiere viaggi interiori e cercando di mettersi in contatto col suo potere dormiente, che poi tanto dormiente tanto più non era.
Aveva evitato comunque di usare la magia ma le era capitato di congelare parte del pavimento della sua camera o ghiacciare l'acqua che stava per bere.
Non aveva neanche usato il potere della natura che era tanto instabile quanto l'altro. Era comunque andata nella serra di Alfea per salutare le sue piante e aveva cercato di usare pozioni al posto di incantesimi.

Oltre a questo continuava i suoi allenamenti per imparare a combattere, in quelli stava facendo più progressi: si stancava di meno quando correva, riusciva a fare più piegamenti, più addominali e più flessioni.
Con Brandon però si divertiva anche parecchio, spesso la faceva ridere e poi di solito le concedeva delle pause durante le quali i due amavano sedersi tra gli alberi della foresta di Selvafosca e chiacchierare.
Flora gli raccontava quello che le era successo durante il giorno, Brandon faceva lo stesso. Lui le raccontava come spesso la spada fosse stata la sua migliore amica, lei gli raccontava di come invece la magia era stata la sua salvezza.

Dopo due settimane di allenamento, finita la corsa, Brandon disse:

"Sai cosa? Credo proprio che tu sia pronta."

"Pronta per cosa?" Chiese lei curiosa, un po' confusa.

"Per usare una spada." Disse lui con un sorrisetto. Flora sorrise anche con gli occhi.

Brandon si avvicinò all'albero dove teneva le sue cose e lì c'erano i due foderi, prese la sua spada e poi porse l'altra a Flora.
Lei lo guardò un po' insicura, Brandon disse con un sorriso:

"So che ce la farai, prendila."
Flora si convinse, sorrise al suo amico e prese la spada.

"Wow." Disse lei meravigliata tenendo alta la spada e guardandone la lama. Poi si rivolse al suo amico:

"Guarda! Guarda come la tengo!"

Lui sorrise vedendola tanto contenta, le spade erano cose da ragazzi, cose da duri, ma Flora le rendeva dolci e adorabili.

"Ti vedo, eccome se ti vedo! Ora, in guardia!" Le disse mettendosi in guardia.
Flora si fermò un attimo per richiamare alla mente ciò che il suo amico le aveva insegnato un paio di settimane prima, così assunse la stessa posizione, Brandon disse:

"Wow, che postura! Chi è il tuo insegnante?"

Flora rise e rispose:

"Il migliore in circolazione, per quanto ne sappia."

"Ottima, davvero ottima risposta." Disse Brandon con un sorrisetto soddisfatto. "Ora io affondo un colpo e tu lo pari, pronta?"

Flora annuì, Brandon affondò un colpo, Flora pronta lo parò. Brandon ne affondò un altro, Flora parò anche quello, il ragazzo provò con qualcosa di più difficile e Flora si scansò.

"Ti ho detto che devi difenderti con la spada, non scappare!"

Affondò un altro colpo e Flora provò a pararlo anche se ebbe difficoltà.

Gli allenamenti procedettero così per altre due settimane e i progressi furono incredibili.

"Non mi aspettavo parassi anche quello!" Le disse Brandon dopo che Flora aveva parato il suo colpo, lei menò un fendente, Brandon lo parò, lui provò con un manverso ma Flora lo parò, sorrise. Brandon la colpì ancora e dopo che Flora parò il suo colpo lui le fece roteare la spada, con la sua gliela fece abbassare, passò alle sue spalle, le tenne la spada bassa con una mano e con l'altra le tenne la spada alla gola.

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