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«Elodie» sento chiamarmi dalla mia migliore amica ada. Che è venuta a trovarmi oggi pomeriggio e resterà qui per un mese. Mi volto a guardarla. Ho il coltello vicino al mio dito. Non mi ero accorta che stavo per mozzarmelo.
«dove hai la testa? » non rispondo.
«tua figlia sta dormendo. Mi dici che ti prende?»
«niente ada. Tutto apposto!» mi ritira il coltello dalle mani, mi fa sedere sulla sedia e mi obbliga a guardarla negli occhi.
«mi vuoi ancora mentire eh! Sono la tua migliore amica! Mi vuoi dire cosa sta succedendo? »
«ada ti prego» chiedo con la voce quasi rotta dal pianto.
«ti prego un corno. Ieri eri strana al telefono, arrivo qui e hai la testa tra le nuvole. Quasi ti tagli un dito!»
Ecco che scoppio a piangere. Mi stringe le mani. Mi incita a parlare.
«sfogati Elo; butta fuori tutto ciò che tieni»
«Le..le sta tornando in Italia » tentenno a dire il nome. Mi manca quasi l'aria al pensiero di averlo qui. Magari nella stessa città e con la paura che possa incontrare Nina.
«lele? Lele?»
«si ada! Quanti Lele conosci? Solo lui può essere. Mi ha avvisato Gabriele e ha deciso di restare.»
«quindi da Londra torna in Italia » annuisco. «sai che prima o poi sarebbe successo!»
«si ada! Non adesso non sono pronta.»
«Elo non sarai mai pronta. Non sarai mai pronta veramente a tutto questo. Sapevi che sarebbe successo. Sapevi che prima o poi sarebbe successo. Sapevi che avresti dovuto affrontarlo. È non ci sta un momento giusto elodie. Non ci sta un momento che potresti dirgli "lele scusa se te lo nascosta ma era per il tuo bene ". Sai pure che lui potrebbe reagire male dopotutto sono passati 4 anni e tu gliela hai nascosta! » mi sputa in faccia la verità. Non troverò mai un momento giusto! Io voglio del tempo. Non riesco neanche a nominarlo figuriamoci a vederlo. Mi alzo di scatto.
«ora come ora il problema non si pone. Io sto bene così e lui non è qua. Non vedrà ancora sua figlia. Quindi pace!» cerco di essere convincente possibile per me e anche per lei.
«non potrai tenerla nascosta ancora »
«ada basta ho già deciso!» raccolgo via le lacrime «Nina non mi ha ancora chiesto nulla e lui non sa niente. È meglio per tutti. »
«e solo meglio per te. Per farti sentire meglio. Elodie tu non li vuoi incontrare perché sei ancora innamorata di lui»
Una morsa nello stomaco. Non dico nulla. Ha ragione. Ha tutte le ragioni del mondo.

Flashback 4 anni prima.
Emma.
Adesso basta io mi sono stancata. Due settimane che non esce da quella stanza, non riesco più a vederla così. Entro e apro la finestra compresa la serranda facendo entrare la luce.
«Emma no chiudi!»
«ELODIE ADESSO BASTA! FINIAMOLA CON QUESTA STORIA. È PARTITO. TE LO SEI FATTA SCAPPARE TU. TU LO HAI MOLLATO. HAI DECISO TUTTO TU PER LUI. E DA DUE SETTIMANE SEI QUI NEL LETTO A PIANGERE. FINISCILA. REAGISCI. ALZATI DA QUESTO LETTO, NON VOGLIO SENTIRE STORIE. LAVATI, VESTITI E ANDIAMO A FARE L'ECOGRAFIA. DEVI PENSARE TUO FIGLIO ADESSO. NON PIANGERTI ADDOSSO.» urlo allo stremo delle forze.
«Emma ma che ne sai di come sto io eh!» mi urla lei. Le tolgo le coperte
«SONO STATA TRADITA DA STEFANO DAVANTI A TUTTA L'ITALIA. MI HA UMILIATO SO COSA VUOL DIRE STARE MALE. MA HAI DECISI TU PER LUI QUINDI È ORA DI REAGIRE E NON PIANGERSI ADDOSSO. FORZA! NON VOGLIO SENTIRE ALTRO»
Sta zitta,scende dal letto ed entra in camera. Mi calmo. Un passo lo abbiamo fatto. Francy mi sorride e io ricambio.
«tesoro ti aspetto giù per la colazione! » dico con più tranquillità. Non dice nulla e scendo al piano di sotto.
Poco dopo la vedo vestita pronta per uscire. Si siede nello sgabello per fare colazione, le baciò una guancia.
«grazie Em»
«io ci sono ma non posso fare tutto da sola. Sei incinta. Lui è a Londra non tornerà finché non vorrà farlo vuole stare lontano da qui perché sta male, poi il disco non va tanto bene. Devi reagire allo stesso tempo! » mi fa un sorriso debole e fa beve il suo latte di soia.

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