18.

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"Ciao amore mio,
Non so se mai leggerai questa lettera, sei a Londra in questo momento mentre io mi trovo a casa di Emma nel letto dove alcune volte ci ha visti protagonisti. Ci siamo amati qua dentro, ci siamo ascoltati, si perché amore io e te spesso stavamo intere ore ad ascoltare solo i nostri cuori che battono e i nostri respiri che si scambiavano, ci siamo guardati un sacco di volte negli occhi con la speranza di non perderci mai, ci siamo promessi tante cose, ci eravamo promessi di tenerci per mano e non separarci mai, ci siamo promessi di non abbandonare mai nessuno dei due la nostra bella casetta che da quando ci siamo conosciuti abbiamo costruito insieme. Ci eravamo promessi che qualunque cosa sarebbe successa l'avremmo affrontata insieme, perché insieme si è più forti. Invece io quest'ultima promessa lo rotta. Ho lasciato che tu partissi, ho scelto io per te. Ho sbagliato lo so, ma non sapevo che fare, sei via un giorno e già mi manca l'aria, mi mancano le tue mani che puntualmente cercano le mie, mi mancano i tuoi occhi nocciola che fissano i miei, mi manca il calore del tuo corpo al mattino, mi manca la tua voce. Mi manca sapere che mi sveglio è ti ho al mio fianco. Mi manca tutto di te.
Terrò questo bambino. È frutto del nostro amore, non posso buttarlo via. Non posso buttare via ciò che ora mi lega ancora a te. Spero che un giorno tu possa tornare e prendere per mano insieme a me tuo figlio o tua figlia. Spero di poterlo vedere la notte tra le braccia mentre stanchi entrambi crollate. Spero di poter guardarti di nuovo negli occhi un giorno e dirti «ciao Le, sono una stronza stratosferica, ma io ti amo comunque ». Continuerai a mancarmi tutti giorni ma ho fatto una scelta è devo accettarla. Non cosa stai facendo adesso ma in bocca lupo per tutto. Sappi che sei il migliore e... Tu sei davvero speciale.
Ti amo.
Didí "

Le mani mi tremano. Le gambe pure. La salivazione se azzerata e il magone nella gola mi fa capire che sto per piangere. Io che prima di conoscerla non sapevo neanche come si piangesse ora sono davanti a una sia lettera e ogni parola mi è entrata dentro. Ogni suo gesto mi entrato dentro l'anima e capisco anche quanto come me abbia sofferto la lontananza. Regna il silenzio, salgo al piano di sopra con la lettera in tasca e la trovo in corridoio che spegne la luce in cameretta della Bambina.
Mi avvicino, la faccio voltare e l'abbraccio. Mi stringe e scoppia a piangere. Le sue mani stringono la mia maglietta e io le accarezzo la schiena.
«Elo sshh basta piangere» singhiozza «guarda che ti sentirai male. Basta piangere! »
«Scusa »
«non importa Elo. Ti prego basta piangere, sorridi che sei più bella e lo sai»
«non è vero, sono brutta e vecchia» scoppio a ridere. Ha la faccia affossata al mio letto e non si stacca. La tiro su, prendendola a modo di koala. Appoggia la sua fronte con la mia respiro.
«non sei ne brutta e ne vecchia. Scherzavo con Nina. » mi lascia un bacio sulla guancia. Respiro.
«Ti amo tanto e non ho mai smesso di farlo» sussurro al suo orecchio. Mi stringe più forte. Come se non volesse che fosse un sogno. Come per paura che sia solo una finzione e io non sia lì con lei.
«sei la mia casa Lele» la stringo più forte lasciandole dei baci sul collo.

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