21. Costruire❤

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"Quando sarà tempesta è ciò che hai saputo costruire con il tempo che saprà proteggerti "

Accarezzo dolcemente quella scritta dentro il diario di bordo mentre Lele è andato a prendere Nina all'asilo gli ho fatto la delega e potrà andare a prenderla tutte le volte che vuole. Quando era a Londra spesso mi mettevo sul letto e con il Pancione sfogliavo questo quaderno. Ci sta la nostra storia. Come un album di fotografie. Ogni fotografia un momento magnifico. Quei momenti non li dimentico facilmente. Lui è sempre stato qualcosa di grande per me. Ed è vero ciò che ci protegge e ciò che ogni giorno costruiamo.
Appoggio diario di bordo dentro il cassetto e lo chiudo. Scendo le scale vedo la porta aprirsi.
«mammaaaaa» mia figlia urla e si butta su di me.
«ciao amore»
«oggi ho fatto tanti disegni »
«davvero amore »
«si. Al papà sono piaciuti troppo ha detto che uno se lo ruba per metterlo a casa sua» sorrido. Vedo Lele entrare in casa con lo zainetto della piccola e il grembiulino.
«ti ha caricato per bene!» rido.
«magari fossero così leggere le borse»
«dai appoggia il pranzo è pronto»
«no Elo io devo andare ho Elisa che mi aspetta in sala incisione insieme ad Andrea »
«ah» metto giù la piccola che corre a giocare
«perché non me lo hai detto stamattina »
«perché non era il momento. E poi Nina era così felice di vederci insieme che non mi andava di rovinare la situazione »
«non voglio che mi nascondi le cose» mi guarda. Mi pento subito di avergli detto questa cosa.
«non voglio litigare Elo. Ci vediamo stasera verso le nove. Passo a casa prima per farmi una doccia »
«hai deciso di starmi lontano oggi allora?» chiedo abbassando la testa. Si avvicina e alza il mio viso.
«non voglio starti lontano. Ho solo bisogno di un po di tempo. Solo questo riesci a darmelo o chiedo troppo? »
«non chiedi troppo. È giusto così alla fine ho sbagliato io e non posso pretendere niente. »
«Elo non voglio che...»
Nina tira i pantaloni di Lele interrompendolo dal discorso che stava per fare. Lui la prende in braccio e ci guarda.
«allora che si fa?» chiede con una faccia fa furba.
«si fa che tu corri a lavare le manine senza allargare il bagno, papà va a lavoro la mamma finisce il pranzo »
«maaa nooooo!!» protesta.
«ci vediamo stasera cucciola »
«uffa papà perché devi andare a lavorare resta con noi. La mamma ti vuole qui, vero mamma?»
«Nina non insistere papà deve andare a lavoro e sai bene che quando si dice una cosa è quella »
«uffaa, va bene!» bacia una guancia a Lele che poi la mette giù. «io vado a lavarmi le mani. Guardare che Barbie e Ken si baciano e si fanno le coccole non restano fermi »
Scoppiamo a ridere come due cretini, rendendoci conto di quanto sia crescendo. Torno a guardare Lele che mi sorride.
«la fissa per barbie e ken lascia stare! » gli dico io a Lele che riprendere a ridere. «sei scemo?»
«stavo pensando alla mente che ha nostra figlia. È parecchio sveglia»
«più di quanto immagini Lè!»
«comunque non pensare a quello che è successo mhm?» annuisco
«hai ragione è passato » annuisce.
«beh allora sto bacio ve lo date si o no?» era lì davanti alla porta che ci fissava. Un piccolo uragano che ci riempie la vita. Lele mi bacia più volte a stampo e poi scappa da Elisa.

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