29. Pomigliano (Parte 3)

2K 101 22
                                    

Il pranzo con i miei è andato bene. Mi aspettavo quelle parole da Mattia mi ha solo dato fastidio che l'ha subito attaccata. Nina sale sul mio letto e si siede. Elodie poco dopo ci raggiuge. Ci siamo ritirati per riposare un po' visto il lungo viaggio che abbiamo fatto.
«mamma»
«dimmi Nina » le risponde sedendosi vicino. Le accarezza i capelli.
« è vero che papà non sapeva di me?» elodie sbarra gli occhi. Lo sapevamo. Non è scema e nonostante i suoi quattro anni capisce qualcosa anzi ha capito più di quanto mi immaginavo.
«Nina quando sarai grande capirai » le risponde Elo cercando di sviare l'argomento.
«io non sono scema mamma. Mi avevi detto che lui era lontano per lavoro. » mi avvicino a loro vedendo la mia ragazza in difficoltà. Mannaggia a Mattia.
«Nina ascolta i grandi fanno dei gran casini, a volte si vuole tornare bambini per non pensare, per tornare a giocare con voi. Ma non si può e quindi si devono prendere delle decisioni. Mamma ne ha fatta una, non l'ha fatta in malafede ma per il papà. È vero non sapevo nulla di te quando sono tornato ti ho trovata la mamma mi ha spiegato tante cose e adesso siamo insieme no?» annuisce. La prendo in braccio sedendola sulle mie gambe. Mi stringe
«non andrai più via vero? » scuoto la testa.
«no Nina starò qui con voi. Con te e la mamma. Siete importanti per me»
Elodie è in valle di lacrime e so che sta male. So che è ferita dal avermi fatto male. Respiro e la tiro verso di me.
«mamma non piangere » le dice la piccola accarezzandole le guance. «papà è qui con noi»
Lei non dice nulla. Chiude gli occhi e si lascia coccolare tra le mie braccia.
Le guardo, sono lo spettacolo della mia vita. Nina è appoggiata al mio petto con gli occhi chiusi e una mano sul viso di Elo che dorme appoggiata alla mia spalla sinistra.
Vorrei che dimenticasse tutto ciò che ha fatto. Vorrei che il suo cervello cancellasse il fatto che sono stato lontano ed è colpa sua. Vorrei che una volta per tutte andasse avanti. Vorrei svegliarmi la mattina e vederla sorridere, perché quel sorriso mi fa stare bene, mi fa iniziare la giornata nei migliori dei modi. Vorrei che non buttasse più una lacrima perché vederla stare male mi uccide.
Chiudo gli occhi e mi passano le immagini di quando ci eravamo messi appena insieme e per colpa di una stupida gelosia avevamo litigato. Era così buffa gelosa.

Flashback (nella scuola)
Rincorro elodie che sta salendo le scale di fretta. Una ragazza mi ha baciato la guancia davanti ai suoi occhi e lei è scappata senza darmi il tempo di spiegare. Respiro profondamente salendo l'ultimo scalino. Corre nel corridoio e la blocco quasi subito. A corto di fiato mi fermo.
«che cazzarola ti prende? Sei pazza? Mi molli li così?»
«mi è passata la voglia di stare fuori!»
«cosi all'improvviso? »
«senti Lele lasciamo stare» mi guarda «vai dalla tipa vai!»
«sei gelosa? »
«NOOOO» ridacchiò. La porto in camera mia anche se cerca di dimenarsi alla mia presa. Chiudo la porta e mi fissa.
«Elo era solo una fan mi aveva regalato un braccialetto nulla di che. La stavo solo ringraziando e mi ha lasciato un bacio sulla guancia. »
«ti lascio un secondo e ti vedo appioppato ad altre»
«sei proprio buffa lo sai amore»
«eh!»
«che sei buffa! Perché sei gelosa e mi piace sta cosa. Sei buffa perché ti arrabbi con poco e mi fai sentire importante »
«frena frena» la guardo. «non ti sto più ascoltando dal tuo "amore" » mi avvicino e le prendo il viso tra le mie mani.
«io mi sono innamorato di te e il fatto che tu sia gelosa mi fa solo che piacere, quella non conta nulla per me»
Mi abbraccia e la stringo.
«mi sono innamorata anche io di te Lele!»

Tu sei tutto del mio cuore❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora