12th

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Caro Tu,
ero incantata da quell'aura libera e pacifica che circonda la spiaggia di Cape Tribulation, quando mio papà mi ha chiamata su FaceTime.
Ho guardato per pochi istanti il telefono, con una delle foto buffe di mio papà che ho sul telefono ingrandita sullo schermo, per poi spostare lo sguardo sul panorama di fronte a me, in cui ero letteralmente immersa. Ho accettato la chiamata, mentre muovevo velocemente i piedi nell'acqua, creando delle piccole onde rilassanti.
"Rori?" ha domandato papà, spero contento di vedermi.
"Wow, papà, anche io sono felice di vederti. Da quanto tempo non ci sentiamo! Come stai?" ho chiesto, con un tono volutamente troppo sarcastico, così che capisse che la sua reazione non era come me l'ero aspettata.
Papà ha cercato di non ridere, mentre
"Te l'ho detto, Shannon, dovevi essere un po' più melodrammatico. Alle donne piace". Mentre la donna parlava, con la sua voce familiare che mi arrivava disturbata alle orecchie, papà mi guardava, ed è scoppiato a ridere. "Sono seria!".
"Ellen, cosa vuoi saperne tu!" ha gridato a questo punto zio Jar, rivelandomi anche l'identità della donna.
"Ellen? Zio Jar? Ma state dando una festa senza di me?" ho chiesto allora, e un lieve rumore di risate in sottofondo mi ha fatto capire che papà e lo zio erano da Ellen, per un'intervista, e a quanto pare, io facevo parte del servizio.
"Ciao Ronnie!" ha gridato Ellen, agitando una mano sorridente.
"Ellen che fai, ci provi con mio papà?". Ellen e papà hanno riso, mentre zio Jar
"No, piccola, tuo papà è salvo. Prega per me, invece".
Sono scoppiata a ridere, socchiudendo gli occhi, e tirando il viso in una smorfia che non riesco mai a controllare.
"Sai, Ronnie, visto che tu mi hai tirato il pacco, ho voluto comunque avere dei Leto con me oggi-" ha detto Ellen, prima di muovere il collo in tondo, con fare superiore "-E tranquillo Jared, non sei il mio tipo". Zio Jar si è girato offeso verso Ellen, mentre papà è scoppiato a ridere ancora.
"Come stai, bimba?" ha domandato poi papà, mentre zio e Ellen battibeccavano su quanto lo zio fosse il tipo di tutti. Si è allontanato dai due, sedendosi sulla poltrona accanto.
"È da un sacco che non ci sentiamo, e non mi ricordo se ti ho detto la cosa di Ian-" da come ha sgranato gli occhi, ho capito che non gliene avevo parlato, e pronunciare il nome del ragazzo ad alta voce mi ha fatto uno strano effetto, tipo un conato di vomito. "-Te ne parlo in privato dopo, allora. Per il resto bene, benissimo-" mi sono guardata intorno, e ho sospirato leggera, "-Papà, il mondo è bellissimo. È tutto così diverso da Chicago, ma è così brillante e vario, sembrano altri pianeti, completamente". Papà ha sorriso ancora, per poi chiedermi dove fossi, cosa avessi visto, come mi sto sentendo.
"Sono stata in Canada, negli USA, in Messico, Colombia, Brasile, Perù, Cile, Nuova Zelanda. Ora sono in Australia, a Cape Tribulation, e ti giuro, papi, non mi sono mai sentita meglio. Ogni singola traccia della me che conoscevi, quella distrutta da Ian, quella fragile dopo la rottura, è sparita. Papà, sono nuova. Sono una nuova Veronica Gale Leto. Sto scrivendo ogni cosa che mi passa per la testa nel quaderno che mi avete regalato te e la mamma per il mio compleanno, quello marrone, con il dorso rilegato in nero, e sono già a metà"
"Ne farai un libro?" ha domandato, con un tono di voce strano, come se quell'idea che prima sembrava lontana e ridicola, ora fosse palpabile, reale. In quel momento, nell'inquadratura sono comparsi di nuovo Ellen e zio Jar, che sembravano prestare attenzione.
"Pubblicherai un libro, Ronnie?" ha domandato Ellen, sollevando un rumore confuso in sala, che mi è arrivato talmente disturbato da fischiare debolmente.
"Non è ancora deciso, El, non-"
"Voi lo vorreste un libro di Veronica Leto?" ha gridato mentre io parlavo, interrompendomi. Dopo la sua domanda, il debole fischio è diventato un suono permanente che mi ha fatto strizzare gli occhi. Papà guardava la gente sorridente, forse fiero della fama che avevo acquisito; Ellen applaudiva, invitando il pubblico a continuare la sua reazione alla notizia di un mio possibile libro; zio Jar prima contribuiva al casino che c'era nello studio, poi si è girato a guardarmi sorridente.
"Rori, sei bellissima".
Ho tenuto gli occhi incatenati a quelli di zio Jar per qualche secondo, mentre le sue parole mi hanno fatto rabbrividire come solo i Pink Floyd sapevano fare.
Ho pensato, con il battito cardiaco accelerato, che nessun ragazzo —che sia Ocean, Dane deHaan o Matt LeBlanc— riuscirà mai a creare le stesse emozioni che sento quando sto con la mia famiglia, ma non perché sia una figlia di papà, o una viziata che vuole stare per sempre con la sua famiglia perché non ha la forza di stare da sola. Io amo la mia famiglia, perché l'arte ha creato in loro qualcosa di unico, che nessuno potrà mai ricopiare alla perfezione: le parole dolci di papà, il suo amore per la musica, la dedizione che ci metteva quando ero piccola, per crescermi con una persona vera, come una Leto; la simpatia della zio, così strana che a primo impatto non fa neanche ridere, quel senso di fierezza che sfoggia ogni volta che parla di 100 suns, e di come sia impressionante che l'abbia scritta a sedici anni.
Allora ho sorriso, e il viso dello zio è diventato —se possibile— ancora più bello di prima.
"Ti voglio bene, zio" ho risposto, con la consapevolezza che non mi sarei mai stancata di ripeterlo, alla mia famiglia. Perché tutti, là dentro, hanno un cuore d'oro, e voler loro bene è facile. Trovare del bene in loro è una delle poche certezze con cui sono cresciuta; la verità che quello che sono è quello che vorrebbero essere, sia lo zio sia il papà.

E ora capisco anche perché mia mamma ami così tanto papà, tanto da non voler trovare un marito, tanto da non voler fare altri figli.
È facile odiare le persone, le differenze sono quelle più evidenti. Amare è la vera sfida dell'uomo, e la mia famiglia mi ha sempre abituata a puntare all'amore, alle somiglianze, non alle differenze, all'odio.

dall'Australia con furore,
ROnnie.

___[N/A]___
non era come volevo che fosse, ma visto che ce l'ho tra le bozze da millenni, lo accetto così.
ma dimmi,
che ne pensi?
commenta, stellina e dimmi qualsiasi cosa non ti piaccia. questa storia è tanto mia quanto tua.
Lu

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