"Guarda che sono forte" lo avverto, quando sento la sua stretta farsi un po' più leggera.
"No, infatti" esclama lui, con un sorriso divertito che mi fa sorridere. Tiene la schiena curva, e la testa sollevata, con quel suo sorriso smagliante che ogni volta mi fa pensare a un'emozione diversa. Sistemo meglio il gomito sul cuscino che abbiamo messo in mezzo alle nostre gambe incrociate, per poter creare una base su cui vedere chi vince a braccio di ferro.
Lo guardo un'altra volta, prima di strizzare gli occhi e tendere tutti i muscoli che possono in qualche modo aiutarmi a contrastare la sua forza.
"Vado?" domanda lui dopo una decina di secondi.
"Ma non stavi già spingendo?" grido sorpresa, aprendo gli occhi di scatto. Vedo il suo sorriso farsi sempre più grande, prima che la sola forza del suo braccio sovrasti tutta l'energia che ho in copro, facendomi piegare verso sinistra. Scoppia a ridere, seguendomi dopo qualche secondo, in cui anche io non posso fare altro che ridere per l'assurdità del momento.
"Fai schifo, Ro-" sussurra lui ridendo. "-Per fortuna non punti tutto sulla forza, eh?"
"Magari è un'altra tipo di forza, non credi?" gli rispondo subito dopo, facendogli l'occhiolino nel momento in cui finisco di parlare. Sean mi guarda sorpreso, prima di sorridere apertamente, con quella sua espressione infantile, mentre scuote la testa.{..}
"No, aspetta!" grido, sollevandomi sulle ginocchia, quando vedo che Ocean sta per togliersi la ciglia che gli era caduta qualche istante prima sulla guancia con un gesta veloce. Si blocca immediatamente, per poi guardarmi sorpreso. Gli allontano le mani dal viso, mentre mi avvicino di più al suo corpo muovendo alcuni passi sulle ginocchia, per prendere con delicatezza la ciglia rimasta appoggiata in bilico sulla sua pelle. Le stringo il pollice e l'indice intorno, prima di alzare gli occhi su Sean, che mi guarda assorto. "Esprimi un desiderio, poi dimmi se secondo te rimane attaccata all'indice o al pollice". Tengo le dita tra i nostri visi, mentre lui chiude gli occhi per pensare al desiderio. Poi, li riapre lentamente, facendomi di conseguenza aumentare il battito cardiaco, e mi sorride velocemente.
"Secondo me sta sul pollice". Sposto l'attenzione sulle mie dita, e quando le stacco, la ciglia non si allontana con l'indice, ma rimane ferma sull'altro dito, con il sorriso smagliante di Sean come sfondo.
"Il tuo desiderio potrebbe avverarsi"
"E perché potrebbe?"
"Perché dipende dalla persona"
"Ma non è così che funziona questa cosa" mi riprende lui, a causa dell'interpretazione personale con cui ho modificato il rito. Scoppio a ridere, tenendo comunque il pollice di fronte ai suoi occhi. Lui, allora, stringe la mano calda intorno al mio polso, per avvicinarsi la mano alle labbra, e soffia con delicatezza sulla ciglia, facendola così volare giù.{..}
"Posso farti una domanda?" chiede, mentre gli posiziono un cuscino sulla testa, per farlo rendere conto che, a differenza di come tutti credono, l'equilibrio, e la perenne posizione della schiena che si è costretti a mantenere a danza classica, non sono cazzate che in realtà non costano niente.
Mi alzo sulla ginocchia, e mi sposto accanto a lui, per indicargli la postura corretta che gli permetta di tenere in equilibrio il cuscino sulla testa.
"Qualunque sia la mia risposta, lo farai comunque, quindi sì, vai" rispondo, rassegnata, mentre gli spingo le scapole in dentro, raddrizzando automaticamente anche la schiena.
"Hai presente il tramonto?"
"Sì"
"Il tramonto quello bello, però"
"Quello bello?"
"Sì, non quello che vedi a Chicago. Ci vai in montagna?"
"Spesso"
"Allora il tramonto della montagna"
"Okay"
"Ce l'hai presente?"
"Sì"
"E l'alba?"
"Non proprio"
"Non hai mai visto l'alba?"
"Non mi hanno mai svegliata in tempo"
"Allora...un concerto. Non puoi non essere stata a un concerto"
"Ne ho visti tanti"
"La tua band preferita?"
"Non te ne so dire una"
"Allora la band che ha fatto il concerto che ti è piaciuto di più"
"I Green Day"
"Perfetto, immagina il concerto dei Green Day, mentre Billie Joe canta Good Riddance da solo sul palco"
"Non hai idea di quanto abbia pianto"
"Quindi ce l'hai presente?"
"Certo"
"Bene, andiamo avanti. Che mi dici della velocità?"
"Velocità in senso di corsa?"
"In senso di limite fra vita e morte, dove un errore costa caro"
"La velocità sciando, allora"
"Benissimo. La senti la sensazione della vita nel cuore, della paura nella mente, dell'energia nel corpo?"
"Sì"
"Tienila a mente. L'ultima cosa. La bellezza"
"Non potevi nominare un ambito più ampio"
"L'arte visiva. Quadri, per di più. Ti nomino un quadro che sono sicura sia uno dei tuoi preferiti"
"Vediamo"
"Monna Lisa"
"Azzeccato"
"Come ti fa sentire il mistero che rappresenta il quadro? E come ti fa sentire, invece, Da Vinci?"
"Sento che ha ragione Leonardo. Il vero animo umano è inafferrabile"
"Adesso, ricordi il tramonto, Good Riddance live, la velocità degli scii e Monna Lisa?"
"Sì. Perché mi hai chiesto queste cose?"
"Perché quando sto con te, mi sento meglio di tutte queste cose messe assieme, Ro".
Mi allontano lentamente, con le dita bloccate nella loro posizione e un sorriso che non riesco a controllare. "Ma perché ti sorprendi tanto?" domanda poi, confuso dalla mia reazione. Gira il viso verso di me, facendo così cadere il cuscino.
"No, è che...solo una persona mi aveva paragonata alla Gioconda, prima di te" sussurro, senza la forza di parlare a voce più alta. Abbasso lo sguardo, non sapendo cosa fare in un momento che avevo immaginato tante volte, ma che non avrei mai pensato potesse essere reale.
"Il tipo francese?"
"Canadese, in realtà" lo correggo subito dopo, facendolo ridere.
"Non è che devo considerarmi in competizione con lui, vero? Perché ho già perso in partenza. Insomma, lui è un attore e sa pure il francese!" grida, attirando la mia attenzione di nuovo sul suo viso. Cerco di non ridere, ma quando si calma, e vedo i suoi occhi così allegri, e il suo sorriso così pulito, non posso fare altro che ridere, con le braccia incrociate davanti al petto, e quella smorfia che arriva sempre che mi fa arricciare il naso, e socchiudere gli occhi.
Ocean, sorridente, cerca di portare il viso al mio livello, ma, perdendo a un certo punto l'equilibrio, cade dal letto, con in viso un'espressione totalmente diversa dal sorriso di prima.
Sporgo la testa da sopra il materasso, e quando sto per chiedergli se è tutto intero, una sua mano si chiude intorno al mio polso destro, tirandomi giù in facilità, senza che io riesca a contrastare la sua forza. Finisco per cadere sul suo petto, ma prima che riesca a rialzarmi, mi sposta il viso verso il suo con una mano appoggiata al mio collo, e il pollice sulla mascella che mi spinge a ruotare verso Ocean, e mi bacia.___[N/A]___
bene allora, dopo troppo tempo sono tornata con la seconda parte, ye!
scusate se aggiorno poche volte, ma in questo periodo sono un sacco presa dai miei libri da leggere, e visto che a scuola non stiamo facendo tanto, approfitto del periodo per leggere qualcosa.
comuuuuunque, sopra c'è la foto di come io ho immaginato Ro, poi ditemi voi come l'avevate pensata (l'ho fatto di proposito a non descrivere mai niente del suo aspetto fisico, perché volevo che la immaginavaste come volevate)BENE DAI,
commentate? (:
lu.