Caro Tu,
candido. Come nessuno immagina il Sahara. Ed è qui che sta tutto il fascino. Nell'apparire all'improvviso, dopo infiniti banchi di sabbia color ocra e nere rocce vulcaniche. Un miracolo geologico fatto di pilastri calcarei e monoliti gessosi che, grazie al lavorìo del vento, prende forme particolari, le più belle a cui l'Anima del Mondo avesse potuto pensare. Uno scenario indescrivibile, con le rocce bianche che riflettono il sole del deserto, che è uguale a quello sotto cui stiamo tutto il giorno, ma sembra battere mille volte più forte, anche aiutato dal colore della sabbia, che si confonde con i raggi del sole e crea ancora più calore. Il bianco, un cambiamento che sentivo pungermi nella testa come un miraggio, è apparso tutto d'un colpo, facendomi mozzare il fiato per pochi secondi. La guida non ha detto niente, ma ha smesso di parlare, ha smesso di narrarmi la storia con quel suo accento egiziano quasi attraente e quel suo aspetto altrettanto gradevole, perché, in qualche modo, aveva previsto che quella sarebbe stata la mia reazione, una volta davanti a questo spettacolo della natura. Mi guardava e sorrideva, senza proferire parola, ma ha capito tutto, mi ha capita quasi subito. Ha detto, dopo pochi minuti in cui eravamo nella jeep, che non aveva intenzione di dire la stesse cose che avrebbe detto a qualsiasi altra persona, dato che io gli sembravo diversa. Mi ha detto che, a differenza degli altri, io sembravo molto a contatto con la natura, sembravo immersa quasi del tutto nell'Anima del Mondo. L'ho guardato per pochi secondi, prima di Stai parlando dell'Alchimista, no? Il libro di Paulo Coelho. Horus, la guida, è scoppiato a ridere, dicendo con un sorriso Hai appena confermato quello che ho detto. Da lì, le sue parole, che parlavano di leggende, di tradizioni, e alcuni fatti storici, mi avevano tenuta attenta a lui per tutto il viaggio, durante il quale alternavo lo sguardo dal suo viso, rilassato e a suo agio, alla sabbia calda ad appena qualche decina di centimetri da me. Lo interrompevo spesso con domande, con uno spillo di curiosità che pungeva il cervello ogni volta, perché, come devo aver già detto in queste lettere, io non riesco a essere passiva quando qualcosa mi stuzzica la mente. Io non sono il tipo di turista che guarda annoiato fuori dal finestrino mentre mastica una chewing-gum e desidera solo che la guida smetta di parlare. Io sono quel tipo di turista che interrompe mille volte la guida, e che probabilmente il turista annoiato odia più della guida stessa.
Ecco perché io ho fatto il mio viaggio da sola. Io, quando si parla di cose personali come questo Viaggio, seguo i miei ritmi, ho le mie abitudini, e le mie necessità. Molti, lo so con certezza, sarebbe rimasti zitti di fronte a una questione o un paesaggio che, ovviamente, a me ha provocato un effetto tale da farmi impazzire totalmente, fermarmi per ore, scrivere, respirare e basta, restare ferma ancora, magari correre, magari gridare, magari sorridere senza un vero motivo. Sapevo che molti avrebbero ritenuto il tutto abbastanza strano, ed è per questo che non ho voluto nessuno con me, a partire da mio papà fino ad arrivare a Frances, a François, a Joe o a Con.Penso sia uno dei motivi principali, Tu, per cui ogni tanto mi sento diversa dagli altri, forse un po' più acuta. Tutti, ormai, non vivono se sono da soli. Hanno un costante bisogno di avere qualcuno vicino che li consoli e che dica loro che sono le persone migliori di questo mondo, così che il loro piccolo ego sia soddisfatto con le parole false di una persona che potrebbe svanire da un momento all'altro, ma a loro va bene così, perché sono convinti che la felicità non possa durare per tanto tempo, sono convinti che ci sia sempre un qualcosa di diverso che possa renderli felici, come il modello nuovo di MacBook, o una nuova collezione di Victoria's Secret.
Io, dall'altra parte rispetto a tutti, da sola riesco a vivere infinte volte negli rispetto agli altri, perché so che, anche se non c'è nessuno accanto a me, tutti mi sono vicini, e tutti mi provocano quella felicità perpetua che mi rende quello che sono, una felicità che non finisce quando una persona se ne va, perché le persone che conosco io, quelle giuste e quelle che mi conoscono più a fondo, non se ne vanno mai, e hanno ormai imparato che loro sono la mia felicità, e forse sono diventata anche io la loro, tanto che, a questo punto ovviamente, non possiamo fare a meno l'una dell'altro, perché una volta che si viene a contatto con la felicità vera, come la vera libertà, uno non vuole più tornare alla falsa felicità della società, quella che manda avanti il consumismo, e quella che rende, in realtà, infelici gli uomini, perché li convine che sia di più il tempo che ci si impiega a trovare la felicità rispetto al tempo in cui effettivamente si è felici.
Non c'è niente di più bello, Tu, di ritrovarsi da soli, in mezzo a un posto bellissimo, e pensare allo stesso momento come si è felici da soli, e come sarebbe stato questo stesso momento con qualcun altro, con una persona giusta.
Dall'Egitto con furore,
ROnnie.___[N/A]___
bah. niente da dire.
lasci un commento? (:
buon viaggio
a vederci;
Lu.
