"Hello?" rispondo al telefono, mentre guardo l'ora sull'orologio.
"Ciao, Veronica, sono-"
"Non ci credo. Oddio, Genn Butch? Sei tu? Aah, non ci credo. Aspetta, devo dirlo alla mia migliore amica" lo interrompo, imitando il tono di una tredicenne che incontra Harry Styles. Lui sbuffa una risata, prima di sospirare e
"Mi dispiace"
"Per cosa?" chiedo, stupita dalle sue parole.
"Per tutto. Non avrei dovuto disturbarti per così tanto tempo senza un motivo preciso, e non mi sarei dovuto comportare così male con te. È un periodo strano, e dovevo in qualche modo sfogarmi. Sei capitata tu, e... mi dispiace, sul serio. Non ti disturberò più".
C'è qualcosa nel tono della sua voce che mi fa stringere un po' il cuore, così mi decido a fare qualcosa.
"Comunque, piacere, io sono Veronica Leto. Con chi ho l'onore di parlare?" domando, imitando l'accento inglese meglio che posso. Lui rimane in silenzio per qualche secondo, prima di ridere sottovoce.
"Gennaro Raia, per gli amici Genn Butch". Scoppio a ridere in mezzo al ristorante dell'albergo in cui sto, sentendo la sua imitazione del l'accento americano.
"Ti va di dirmi cosa succede in questo periodo, Genn Butch?" chiedo poi, mentre prendo un sorso di acqua dal bicchiere davanti a me.
"Sei seria?"
"Ti voglio aiutare. Parlare a volte è più che sufficiente, sai?"
"Non vorrei disturbarti"
"Se non mi avessi chiamata, ora sembrerei una solitaria che mangia da sola troppo cibo per una persona e basta. Ti prego, parla". Genn ride, prima di cominciare a parlare.
"La settimana scorsa era il primo anniversario della morte della mia ragazza, e credevo di essere riuscito a farmela passare, a trovare altro per occupare la mente, ma quando ho visto la data ho capito che forse non mi passerà mai"
"Ah, cavolo. Mi dispiace, Genn. Cos'è successo?"
"Si è suicidata".
Stavo per imboccare una forchettata di insalata, quando la mia mano si blocca autonomamente.
"Era caduta in depressione qualche mese prima. Era diventata fragile, troppo piccola per un mondo così cattivo, e si è sparata in bocca. La cosa buffa,-" lascia andare una risata amara, piena della tristezza che sento nella sua voce, che tiene dentro, "-è che aveva sempre criticato la morte di Kurt Cobain, ma è proprio quello che ha fatto". Appoggio la forchetta nel piatto, dopo averla tenuta a mezz'aria davanti alla bocca.
"E perché si è suicidata?"
"Il dottore-" prende una grande respiro, che trema mentre lascia uscire l'aria dalla bocca, "-Il dottore aveva detto che era depressa". Un piccolo cambiamento nella sua voce quando pronuncia il nome della malattia mi fa capire che forse sta per piangere, o che ha una rabbia dentro che non riesce a esternare. Sta per parlare di nuovo, quando
"Genn, se non vuoi parlare non fa niente"
"No, va bene" prende un grande respiro, e continua a parlare del lento decadimento della sua ragazza, della loro relazione, della vita di Genn stesso.
"Ecco perché mi trovo in disaccordo con te, Ronnie-" sto per chiedergli cosa, ma lui mi precede "-Quando una persona muore, si porta via quello che gli avevi donato di te, e in nessun modo, in futuro, questo pezzo tornerà al suo posto, perché, ormai, il cuore si è abituato a vivere senza, ma è una vita vissuta non completamente. Tu hai detto che, in un modo o nell'altro, quello che una persona si porta via ritorna sempre, perché gli uomini hanno la forza di ricostruire quello che manca, per tornare alla situazione di prima. Hanno questa tendenza a rendere tutto stabile, quindi anche quando qualcuno ti porta via un pezzo di cuore, lo sappiamo aggiustare, perché è quello che facciamo".
Ci metto un po' a rispondere, perché non mi aspettavo che sapesse questo, non mi aspettavo che fosse andato a informarsi su di me.
"Ammirevole, quello che hai detto, Genn, ma non era questo che il mio discorso voleva dire".
Mi ricordo bene quel giorno. Un ragazzo, a Chicago, mi aveva vista correre in un parco in centro, e mi aveva chiesto cosa, secondo me, avrebbe dovuto fare. La sua ragazza l'aveva appena lasciato perché si era stancata di lui, e dopo poco ha scoperto che se la faceva con il suo migliore amico. Mi aveva fatto un video, mentre gli rispondevo, e in poco tempo venne visualizzato da molti. Molti, però, non sanno di quel video, ecco perché Genn mi ha sorpresa. "Quello che volevo dire è che, da uomini che siamo, dobbiamo trovare la forza di riprodurre quello che ci manca, che ci hanno portato via. Per estensione, quindi, questa forza è il vero significato della vita, l'obbiettivo che tutti dovremmo perseguire. Non è facile, Genn, lo so, ma l'automiglioramento è una delle caratteristiche dell'uomo, e dovrebbe essere il punto d'arrivo, il traguardo"
"Parli di quello che ti ha fatto Ian, vero?"
"Sì"
"E tu hai trovato questa forza di ricostruire quello che ti ha distrutto?"
"Sento di esserne vicina"
"Allora facciamo così, Ronnie. Troviamo questa forza insieme, la forza di tornare com'eravamo prima"
"Quando arrivo in Italia voglio vederla, questa forza"
"Quindi, quando arrivi in Italia io voglio vedere te"
"Siamo d'accordo, allora".___
MA DA QUANTO ODDIO NO MI SENTO UNO SCHIFO
anche se ormai poca gente mi caga, sia qua che su Instagram, mi sento male comunque per aver aspettato così tanto.
vabbeh, comunque,
COMMENTATEEEE, per favore
e passate a leggere le ultime due os di Rainy,
ro.
